Bill Viola. La catarsi dell'acqua

Articolo di: 
Livia Bidoli
Emergence

La mostra di Bill Viola per la prima volta al rinnovato Palazzo delle Esposizioni si propone come una passeggiata catartica e spirituale tra le acque della metafisica a cominciare dai primi passi di The Crossing del 1996.

Il performer Phil Esposito cammina su una strada venendo invaso da uno scroscio d’acqua in cascata sopra di lui e svanendo in essa come se la sostanza primordiale lo riassorbisse entro di sé, in un frizzante zampillìo di gocce. Acqua che attrae come nello specchio di un Narciso moderno, proprio nel seguente Surrender dove si specchiano però due volti differenti, quasi cooptati dall’acqua sprigionata dalla superficie di separazione dei due schermi: una linea di demarcazione che altera e distorce i volti.

La deposizione di Cristo invece è il superlativo assoluto che mostra Emergence: l’acqua trabocca dal fonte battesimale dopo che il Cristo si erge dal bianco marmoreo della fonte battesimale per ricadere nelle braccia accoglienti delle due donne ai suoi piedi. Un quadro pre-raffaellita che si riflette sui volti attoniti di chi lo visiona per la prima volta. Un dolore incerto, in attesa prima che il Cristo emerga, si trasformi in tenerezza protettiva e lenitiva di quella caduta che indicibilmente lo depone su una terra eburnea, esattamente come il suo gelido incarnato.

Catherine’s room è il racconto di una giornata in cinque quadri filmici percorsi dal leit-motiv della finestrella aperta su un ramo di ciliegio. Si scorge lo scorrere della giornata fino alla notturna fiamma delle candele che invade la stanza tramutandola in una cappella arcana e silenziosa. L’ultimo video in sequenza ritrae la donna protagonista che ripiega il volto su un cuscino ospitale dove addormentare le ansie del quotidiano lavorìo intellettuale.

Tra i velari che sembrano di seta si dipingono le sagome di un uomo e di una donna, tema prediletto di Viola che anche nei portafoto digitale proietta il dolore che nascondono le relazioni ed il loro termine. In The Veiling però si muovono tra asperità celate, senza incontrarsi, dissimulando il loro racconto interiore in sprazzi di paesaggio appena accennati. The Greeting è piuttosto un inno alla spontanea ed affettuosa relazione tra tre donne che si salutano in un antico viottolo di congiunzione: sorridendosi, scambiandosi abbracci e calorose strette di mano. La Visitazione del Pontormo lo ha ispirato e si tratta probabilmente dell’unico video in cui il sorriso dell’accoglienza si fa cifra dei fotogrammi in scorrimento.

Chiude, nel mio immaginario sentiero, The Departing Angel: un uomo che annegando, sembra andare incontro ad una nuova nascita. Richiama la “morte per acqua” della Wasteland (La terra desolata) di T.S.Eliot però modificandone il senso. Qui l’acqua solleva l’uomo dalla sua gravità e, traducendolo in soffio dello spirito, ne esclude i limiti temporali, caduchi, ritrovando nella perenne caduta l’origine dell’umanità.

Death by Water

A current under sea
Picked his bones in whispers.
As he rose and fell
He passed the stages of his age and youth
Entering the whirlpool.

(Una corrente sotto il mare / mutò le sue ossa in sospiri./ Egli sorse e cadde/ passò attraverso gli stadi della sua età e dlela giovinezza/ entrando nella vasca).

Thomas Stearns Eliot, The Wasteland,1922, vs. 315-318.

Pubblicato in: 
GN1/ 3-17 novembre 2008
Scheda
Autore: 
Bill Viola
Titolo completo: 

Visioni Interiori. Palaexpo Roma
21 ottobre 2008 - 6 gennaio 2009

Anno: 
2008
Voto: 
8