35° Cantiere internazionale d'Arte di Montepulciano. Trionfale e innovativo con Glanert e Böer

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Roland Böer

Il 1° agosto 2010 il 35° Cantiere internazionale d'Arte di Montepulciano si è concluso, in Piazza Grande, con un trionfale successo: Roland Böer ha diretto Un sopravvissuto di Varsavia di Arnold Schönberg e la Nona Sinfonia di Beethoven. Detlev Glanert, direttore artistico, ci ha detto che il programma è stato creato di comune accordo con Roland Böer, direttore musicale, il risultato del loro lavoro è stato un festival di eccellente livello artistico. “Il carattere sperimentale, impresso dal suo fondatore Hans Werner Henze, al Cantiere sopravvive... sopravvive contro il mercantile, il banale e il male...”

Queste parole di Glanert sono state il motto del Cantiere; un guanto di sfida lanciato dall'affiatata coppia artistica, che ha riportato una piena vittoria. Nell'interessante e diversificata offerta musicale sono state presentate opere che si ascoltano raramente in Italia, affiancate a quelle più famose, confermando la consueta attenzione alle composizioni di autori viventi: in prima esecuzione assoluta ed in prima esecuzione italiana.

La formula creata da Henze, di affiancare artisti affermati a giovani musicisti e dilettanti, è più viva che mai e ha dimostrato ancora una volta la sua validità. In Un giorno di regno la parte corale è stata affidata a dilettanti e così quella della Nona Sinfonia, ottenendo un ottimo risultato. Riguardo al direttore musicale, Roland Böer, - è noto che i direttori tedeschi hanno un ampio repertorio conseguente alla differenziata programmazione in Germania -, quello che colpisce è l'alto livello artistico delle interpretazioni del maestro in composizioni diversissime tra loro. I due concerti che abbiamo ascoltato, oltre alle opere di cui abbiamo precedentemente dato conto, ne sono un eloquente esempio.

Il 27 luglio alla Sala Polivalente “Ex-Macelli” c'è stato il concerto sinfonico con la partecipazione degli artisti in residence: Tatiana Samouil, violino, Justus Grimm, violoncello e Markus Bellheim pianoforte. Roland Böer ha diretto l'Orchestra del Royal Northen College of Music di Manchester. Ha aperto un travolgente Don Juan Op.20 e primo poema sinfonico di Richard Strauss; l'esecuzione di questo pezzo, in cui è fondamentale il virtuosismo di ogni sezione dell'orchestra, è stata ottima. I ragazzi del Royal Northen College of Music Manchester si sono dimostrati all'altezza delle difficoltà esecutive anche nei pezzi successivi sotto la guida sicura e autorevole di Böer.

Il doppio concerto per violino, violoncello ed orchestra in La minore op.102 (1887) di Brahms, scritto per riconciliarsi con l'amico violinista Joseph Joachim, ha chiuso la prima parte. Tatiana Samouil e Justus Grimm, lungamente applauditi, hanno fornito una buona interpretazione di questa partitura che richiede un alto livello virtuosistico ma anche intensa cantabilità da parte degli strumenti. Sono stati sostenuti dal fraseggio puntuale del maestro Böer, che ha sottolineato efficacemente il respiro delle frasi musicali evidenziando la drammaticità del primo movimento, la morbida tensione del secondo e l'allegro vigore di quello conclusivo di atmosfera magiara.

Ha aperto la seconda parte Fandango (1992) di Hans Werner Henze in prima esecuzione italiana, ci chiediamo come sia possibile che ci siano voluti 16 anni per poter ascoltare questa splendida composizione. La partitura, partendo da un basso attribuito a padre Antonio Soler, che si adoperò per la diffusione di questa danza, richiede un grande virtuosismo da parte dell'orchestra. Fandango è basato essenzialmente sull'esaltazione del ritmo, non si può non pensare alla Sagra della Primavera di Stravinskj, in quanto viene celebrata l'essenza travolgente e dionisiaca della danza. Roland Böer non cessa i stupirci con il suo eclettismo, la sua interpretazione serrata è stata intensa e coinvolgente.

Ha chiuso il concerto per pianoforte e orchestra in Do maggiore op.26 n°3 di Sergej Prokof'ev, partitura che ha come punti di forza il ritmo e il virtuosismo del pianoforte ma richiede anche nelle parti cantabili un fraseggio di ampio respiro. Markus Bellheim, al pianoforte, ha fornito un'eccellente prova in ogni aspetto del brano e ha riscosso un trionfale successo grazie anche all'ottima direzione del maestro.

Veniamo al concerto finale cui, oltre all'Orchestra del Royal Northen College of Music di Manchester, partecipavano il Coro dell’Accademia Musicale Pescarese, il Coro "Audite Nova" di Zug (Svizzera), la Corale Poliziana e la Corale "J. Arcadelt", di Chiusi. Il concerto si è aperto con "Un sopravvissuto di Varsavia" op. 46 (1947) di Arnold Schönberg, oratorio per voce recitante, coro maschile e orchestra, tratto dalle testimonianze dei sopravvissuti del ghetto di Varsavia a cui ha dato voce l'intensa interpretazione di Stephan Rehm, mentre il coro ha concluso cantando l'inno ebraico dalla Bibbia “Shema Ysroël” (Ascolta Israele).

La composizione, di tragica drammaticità, è nella prima parte un melologo in cui la musica sottolinea intensamente il testo per poi sfociare dolorosamente nell'inno sacro. Senza intervallo è stata eseguita la Nona sinfonia in Re minore op.125 di Ludwig van Beethoven; la grande tensione drammatica che pervade il primo movimento è stata la simbolica prosecuzione dell'angoscia prodotta dal brano precedente, dissipatasi, poi, nel catartico finale con l'Inno alla gioia dal testo di Friederich Schiller.

Roland Böer ha diretto magistralmente entrambi i pezzi, evidenziando la tragica drammaticità del brano di Schönberg e poi affrontando gagliardamente quella straordinaria partitura che è la Nona sinfonia. Böer ha iniziato conferendo grande drammaticità e intensità ai primi due movimenti, ha mantenuto la tensione drammatica, esaltando la cantabilità dell'adagio per poi sfociare nel liberatorio, grandioso finale. I cori riuniti per l'occasione hanno superato in modo eccellente le aspre difficoltà delle parti vocali, bene anche l'orchestra.

La parte del quartetto dei cantanti crea sempre problemi per le grandi difficoltà vocali che contiene; meglio le parti maschili anche se il tenore è parso non a suo agio nella parte acuta. Il soprano ha avuto qualche problema di intonazione, ci chiediamo se la posizione così avanzata sul bordo del palcoscenico, all'aperto, non abbia creato il problema di non riuscire ad ascoltare correttamente l'orchestra e la propria voce in modo da potersi correggere. Alla fine il pubblico ha applaudito entusiasticamente e a lungo concludendo trionfalmente il Cantiere.

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GN19 Anno II 3 agosto 2010
Scheda
Titolo completo: 

Martedì 27 luglio 2010 - Sala Polivalente Ex-Macelli Ore 21.30
Concerto Sinfonico
Direttore Roland Böer
Tatjana Samouil, violino
Justus Grimm, violoncello
Markus Bellheim, pianoforte
Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester
R. Strauss, Don Juan
J. Brahms, Doppio concerto per violino e violoncello
S. Prokof'ev, Concerto per pianoforte No. 3
H. W. Henze, Fandango (Prima italiana)

Primo agosto 2010
Piazza Grande ore 21.30
Concerto di Chiusura per orchestra e coro
Direttore Roland Böer
Coro dell’Accademia Musicale Pescarese
Coro "Audite Nova" di Zug
Corale Poliziana
Corale "J. Arcadelt", Chiusi
Stephan Rehm,voce recitante
Maestri dei Cori:
Pasquale Veleno, Johannes Meister, Judy Diodato, Barbara Valdambrini
Orchestra del Royal Northern College of Music Manchester

Mélanie Moussay, soprano
Verena Gunz, mezzosoprano
Carsten Süss, tenore
Florian Plock, basso-baritono

Arnold Schönberg, "Un sopravvissuto di Varsavia"
Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 9

35° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano