36° Cantiere di Montepulciano. Shakespeare a Sarteano col sogno di mezza estate

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Sogno di una notte di mezza estate

Il 27 luglio 2011 a Sarteano, nel Teatro degli Arrischianti, una deliziosa bomboniera, è andato in scena Un sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, nell'adattamento di Carlo Pasquini. Lo spettacolo fa parte del programma del 36° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano.

Nel 2009 Detlev Glanert, all'inizio del mandato triennale di direttore artistico del Festival, incaricò il regista Pasquini di occuparsi del teatro della zona, da Sinalunga a Sarteano passando per Chiusi e la Val d'Orcia per proporre spettacoli teatrali per il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. La situazione descritta da Pasquini era la seguente:nella zona esistevano varie compagnie che pur definite amatoriali, cioè poco esperte, erano al contrario di ottimo livello, diffondevano la conoscenza dei testi teatrali con i loro spettacoli e nelle scuole.

Carlo Pasquini è riuscito a creare uno una collaborazione  e un dialogo tra le varie compagini teatrali che ha portato al Dedalus (2009) da Joyce itinerante nelle piazze, Truculentus (2010) di Plauto mentre quest'anno Un sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare ha girato nei teatri, un modo per rivendicare il diritto di essere riconosciuti come compagnia teatrale, come orgogliosamente affermato dal regista.

Un sogno di una notte di mezza estate scritta da Shakespeare circa tra il 1593 e 1595, probabilmente  in occasione di un matrimonio, si svolge in una notte magica quella di calendimaggio, celebrazione del risveglio della natura in primavera e non in estate. Un sogno dunque, che si svolge nella dimensione onirica in cui tre mondi si intrecciano: il mondo inquietante di Teseo, Ippolita, la corte e le coppie di amanti, della realtà adombrata attraverso il mito, quello finto degli attori, gli artigiani che si preparano alla rappresentazione, per le nozze di  Teseo e Ippolita, dell'amore tragico di Piramo e Tisbe, e quello della fantasia nordica anch'esso  tutt'altro che rassicurante degli spiriti, dei folletti e delle fate.

In una serie di scatole cinesi e di giochi di specchi si rappresenta un mondo folle dove è folle anche l’amore ma anche inquietante. Nella coppia di Teseo e Ippolita in cui la regina delle amazzoni è costretta alle nozze, specchio di quella di un altro re Oberon che si fa beffe della sposa Titania per sottrarle il paggio con un perfido inganno, il succo magico di un fiore che la farà innamorare del tessitore a cui il folletto Puck ha messo la testa d'asino. Il dissidio si manifesta nel terribile sconvolgimento del corso stesso delle stagioni.

Una situazione molto reale per le donne, vittime, maltrattate e umiliate dagli uomini, come Ermia a cui il padre vuole imporre come sposo Demetrio. Nel bosco, un dedalo onirico, dove fuggono Ermia e Lisandro, per riuscire a sposarsi, sono ricorsi da Demetrio, che vuole imporsi come marito, a sua volta inseguito da Elena, abbandonata da lui ma ancora innamorata. Le coppie degli amanti, sotto l’influsso delle magie di Puck, sono sconvolte e si scontrano scambiandosi insulti brutali. Allora il sogno diventa piuttosto un incubo in cui in un folle girotondo  Ermia insegue Lisandro, Lisandro Elena, Elena Demetrio e Demetrio Ermia.

E non è finita perché Ermia, desiderata dapprincipio da entrambi i giovani, sarà abbandonata da tutti e due, innamorati ora solo di Elena, e solo alla fine dopo un nuovo intervento di Puck, si avrà la conclusione in cui gli amanti si risveglieranno ricostituendo le coppie, Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio: un felice scioglimento, ma sarà vero ? 

Shakespeare ha rappresentato tre mondi diversi, ciascuno con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico.

La riduzione del testo effettuata da Pasquini  è stata efficace e a sua regia ha messo l'accento sull'aspetto comico del dramma, interessante anche la sua visione del mondo fantastico in cui la figura di Oberon è più scanzonata che dispotica e inquietante in una visione zingaresca, meno regale ma folle a cui partecipa anche Titania, bravo Tiziano Veltri nel suo Puck provocatorio, al di fuori delle righe. Particolarmente riuscite sono state le divertentissime scene degli artigiani, bravi gli interpreti soprattutto Gianni Poliziani di travolgente comicità nel ruolo del tessitore- Piramo.  

La tensione nella coppia Teseo e Titania è stato ironicamente sottolineata in senso nevrotico con  l'allusione al rapporto edipico L'interpretazione dei vari ruoli delle coppie di amanti è di ardua difficoltà ed è stata la parte meno convincente di uno spettacolo riuscito. Le colorate, intriganti e fascinose scene di Giuseppe Ragazzini hanno immerso il pubblico in questo mondo folle e ambiguo, allegramente appropriati i costumi di Alice Buccelli. Grande è stato il successo con il teatro gremito di un pubblico che ha lungamente applaudito.

Pubblicato in: 
GN64 Anno III 22 agosto 2011
Scheda
Titolo completo: 

36° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano

21- 31 luglio 2011 - Programma completo

Montepulciano (SI)

Direttore artistico Detlev Glanert
Direttore musicale Roland Böer
Ideatore Hans Werner Henze
Tema ispiratore: Divina Commedia di Dante Alighieri -  terza tappa il Paradiso

27 luglio 2011 21.30 - Sarteano - Teatro degli Arrischianti
Shakespeare - Un sogno di mezza estate
Puck, folletto monello                            Tiziano Veltri
Teseo, Duca di Atene                             Giacomo Maggi
Ippolita, Regina delle Amazzoni          Francesca Fenati
Egeo, padre di Ermia                             Pina Ruiu
Lisandro,innamorato di Ermia            Moris Cinali
Ermia                                             Cristina De Pascali
Demetrio, innamorato di Ermia                Guido Dispenza
Elena, innamorata di Demetrio                     Maria Carla Generali
Il Tacchia, legnaiolo capocomico                  Francesco Storelli
Il Chiappa, tessitore Piramo                      Gianni Poliziani
Cecco Sospiro, aggiusta tavoli Tisbe              Candido Sciabbarrasi
Lo Stagna, calderaio il muro                      Giacomo Testa
Mortinpiè, sarto la luna                          Pierangelo Margheriti
Il Morsa, cuciniere il leone                      Pina Ruiu
Na'Fata peripatetica                              Martina Belvisi
Ragnetto, elfo                                    Vittoria Fenati
Oberon, re degli elfi e delle fate                Lorenzo Morgantini
Titania, regina degli elfi e delle fate           Mascia Massarelli 

Carlo Pasquini, regia
Giuseppe Ragazzini, scena
Alice Bucelli, costumi
Franco Brocchi, musiche originali
Franco Brocchi, luci
Angela Dispenza, aiuto regista
Martina Belvisi, collaborazione di palcoscenico
Carlotta Parisi, maschera
Luigi Donadio, foto
Giacomo D'Ancona, assistente scenografo