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40° Festival della Valle d'Itria Martina Franca. Premio Celletti ad Alberto Zedda
Secondo prestigioso appuntamento della quarantesima edizione del Festival della Valle d'Itria a Martina Franca. Dopo il grande concerto d'apertura con l'affascinante e magica Donna serpente di Alfredo Casella, sabato 19 luglio 2014 alle ore 21.00, sempre nell'atrio del Palazzo Ducale, il maestro Fabio Luisi ha diretto ancora un coinvolgente programma rossiniano in occasione del "Premio Celletti", evento che ogni anno conferisce a prestigiosi protagonisti del mondo della musica e della lirica un premio nel ricordo del grande musicologo e didatta, già direttore artistico del Festival (era anche lo zio della pianista Alessandra Celletti).
L'edizione di quest'anno, che coincide con il decennale della scomparsa di Rodolfo Celletti, ha visto destinatario del Premio un grande protagonista della vita musicale internazionale: il maestro Alberto Zedda, legato in modo particolare al Festival in quanto primo direttore, nell'edizione inaugurale del 1975, dell'Orfeo ed Euridice di Gluck.
L'Orchestra Internazionale d'Italia, diretta da Fabio Luisi, ha accompagnato il mezzosoprano Giuseppina Bridelli, il tenore Mert Süngü, il baritono Pavol Kuban ed il basso baritono Domenico Colaianni, unitamente ai Solisti dell'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" Carolina Lippo, Francesco Castoro, Giorgio Celenza, Davide Giangregorio, in un piacevolissimo programma che prevedeva alcune sinfonie rossiniane ed una serie di celebri arie, duetti e quartetti.
Gli interventi del presidente del Festival Punzi, del direttore artistico Triola, un messaggio scritto di Carlo Fontana ed anche dello stesso Maestro Luisi, riconoscente per gli insegnamenti ricevuti, hanno affettuosamente sottolineato l'importanza del ruolo del Maestro Zedda non solo nel panorama musicale internazionale, ma anche per il Festival, del quale è stato considerato uno dei padri artistici fondatori.
Ad integrazione della doverosa sezione dedicata alle motivazioni del conferimento del premio, il godibilissimo programma musicale, articolato e molto apprezzato dal folto pubblico.
Fabio Luisi ha proposto una lettura precisa, scattante e spumeggiante di alcune fra le pù celebri e conosciute sinfonie d'opera rossiniane: Il Barbiere di Siviglia, La scala di seta, Semiramide, scatenando al termine di ognuna entusiastici applausi.
Ugualmente apprezzate le esecuzioni delle arie, tutte conosciutissime ed egregiamente eseguite. Solo per citarne alcune, "Una voce poco fa", con Giuseppina Bridelli, interpretata con cura ed adeguata caratterizzazione, l'aria di Bartolo "A un dottor della mia sorte" del sempre istrionico e bravissimo Domenico "Mimmo" Colajanni, apprezzatissimo dal pubblico, o la serenata del conte d'Almaviva "Se il mio nome saper voi bramate" cantata da Mert Süngü il quale, accompagnandosi con una chitarra, è comparso da una finestra del Palazzo Ducale inquadrato da un cono di luce.
Una serata pervasa da cordiale familiarità, in adesione allo spirito che caratterizza l'ambiente umano ed artistico del festival, e che lascia un'impronta indelebile in tutti coloro che hanno l'opportunità e l'onore di farne parte.