43°Cantiere di Montepulciano. Un eccitante Gran Finale

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Concerto di chiusura

Roland Bӧer è stato il trionfatore dell'evento conclusivo del 43°Cantiere Internazionale d'Arte, in una Piazza Grande gremita di pubblico ha diretto RNCM (Royal Northern College of Music di Manchester) Symphony Orchestra rinforzata dalla presenza degli allievi dell’Istituto di Musica H. W. Henze.

Ha aperto il programma La Valse di Maurice Ravel (1875 – 1973) che deve la sua nascita a Sergej Diaghilev, il geniale impresario dei Ballets russes, che dopo aver commissionato la partitura la rifiutò. La prima esecuzione fu in forma di concerto il 12 dicembre 1920, con l'Orchestra Lamoureux di Parigi diretta da Camille Chevillard, poi fu Ida Rubinstein a metterla in scena, il 20 novembre 1928, all'Opera di Parigi e il balletto ebbe un'accoglienza entusiastica. Il brano è molto amato dal pubblico, la superba orchestrazione del suo autore ha sempre affascinato gli ascoltatori per il ritmo trascinante e i colori sfavillanti dell'orchestra. La musica però è pervasa da una inquietudine strisciante e sotterranea che affiora qua e là nel turbinio vorticoso del La Valse. Per l'orchestra è un banco di prova per mettere in luce la bravura e l'affiatamento delle diverse sezioni che la compongono.

Sempre nella prima parte è stato suonato un altro brano famoso e prediletto dal pubblico la Sinfonia n. 40 in sol minore, K550 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791). Le ultime tre sinfonie di Mozart K. 543, K. 550, K. 551 furono composte nel 1788, le date sono rispettivamente del 26 giugno, del 25 luglio e del 10 agosto, in un periodo di alacre creatività senza che vi fosse una commissione precisa. Si può ipotizzare che, in quel momento di declinante favore del pubblico, l’autore pensasse di organizzare un concerto a sottoscrizione, cosa che però non avvenne, infatti le sinfonie furono eseguite dopo la morte dell'autore. Due sole volte Mozart scrisse sinfonie in una tonalità minore e per entrambe usò il sol minore. La prima la K. 183, del 1773 è vicina allo spirito dello Sturm und Drang, l'altra è la Sinfonia n. 40 K. 550, fu la prediletta nell'età romantica ed è la più popolare tra tutte le sinfonie di Mozart ancora oggi.

Questa composizione è percorsa da un'inquietudine angosciosa e da una tensione senza soluzione come fosse sovrastata da un destino fatale. La struttura è nella forma sonata, nel primo movimento Molto allegro il primo tema immette in un'atmosfera inquieta che non si risolve nel secondo tema, esposto dagli archi, cui rispondono oboi e clarinetti, che furono aggiunti in una seconda versione della sinfonia, ma anzi si accresce nello sviluppo successivo in cui il secondo tema è ora molto più sviluppato, mentre il tema iniziale ritorna ossessivo anche nella coda.L'Andante, invece, si apre in una tonalità maggiore, un cantabile alla "siciliana" con ornamentazioni violinistiche nello stile "galante ma poi il primo tema viene pervaso dalla malinconia che la serenità del secondo tema non riesce a dissipare. Il Minuetto ha solo il nome di questa danza e si contraddistingue per un aspro e severo contrappunto, usato per accentuare la tensione che pervade la composizione, il Trio centrale contrappone un‘atmosfera lieve nello stile “galante” del ‘700. L'Allegro assai finale per clima e dimensioni si ricollega al movimento iniziale e si presenta con un primo tema tempestoso che domina sul secondo tema lirico e malinconico, nello sviluppo sfocia in una fuga dal carattere drammatico e teso che la conclusione non dissipa. L'orchestra ha seguito con successo e indicazioni di Bӧer  per rendere al meglio le sonorità trasparenti ma pervase da una tensione angosciosa della sinfonia, un arduo banco di prova per ogni compagine.

Nella seconda parte è stata eseguita la Quinta sinfonia di Dmitrij Shostakovich in cui la musica è plumbea e angosciosa, come l’epoca in cui fu composta, quella delle purghe staliniane. Per chiarire quanto affermato ricordiamo qualche antecedente storico alla composizione dell’opera di Šostakovič. La sua opera La Lady Macbeth del distretto di Mcensk ebbe un notevole successo alla prima del 22 gennaio 1934, ma poi il 28 gennaio 1936 l'autore fu accusato di “formalismo” con un articolo sulla Pravda, non firmato ma probabilmente suggerito da Stalin. Per “formalismo” si intendeva l’ideologia borghese ostile al popolo sovietico, che il partito doveva combattere e reprimere in ogni sua forma, punendo o eliminando i colpevoli. Non solo l’opera venne incriminata ma anche il balletto L'onda limpida, entrambi furono ritirati e fu cancellata la prima esecuzione della Quarta sinfonia, che verrà poi effettuata nel 1961 durante il breve “disgelo” di Krusciov. In quel periodo molti amici del musicista furono accusati di “formalismo” , ed alcuni scelsero la via dell’abiura per salvarsi la vita, come Nikolaj Bucharin nel 1933, che però fu condannato ed ucciso cinque anni dopo.

Durante la composizione della Quinta sinfonia ci fu anche il processo agli eroi della Rivoluzione di Ottobre, il generale Michail Tuchecevskij, appassionato di musica e violinista dilettante e grande amico di Šostakovič fu condannato ed ucciso. Il clima di questo complesso periodo è stato descritto in maniera magistrale nel film di Nikita Mihalkov del 1994, Sole Ingannatore (Premio Oscar per il miglior film straniero) in cui la figura del protagonista evoca vicenda proprio del generale Michail Tuchecevskij. Ritornando alla Quinta sinfonia, eseguita per la prima volta a Leningrado il 21 novembre 1937, nel ventennale della Rivoluzione di Ottobre, Šostakovič ne descrisse così il contenuto ideologico: “Il soggetto della mia sinfonia è il divenire, è la realizzazione dell'uomo. Perché è lui, l'individuo umano con tutte le sue emozioni e le sue tragedie che io ho posto al centro della composizione [..]. Il mio nuovo lavoro può essere definito una sinfonia lirico-eroica. La sua idea principale si fonda sulle esperienze emozionali dell'uomo e sull'ottimismo che vince ogni cosa”. Nella composizione della Quinta Sinfonia l'autore fu costretto dalle tragiche circostanze ad usare una forma semplificata, lontana dall'accurato sviluppo di ispirazione mahleriana e dal linguaggio sperimentale della Quarta.

La partitura si apre con un Moderato in forma sonata con due temi principali e due secondari che rende efficacemente un'atmosfera tesa, angosciosa e drammatica. Si passa poi all'Allegretto ossessivamente ritmico con un carattere spiccatamente grottesco; già nell'opera Il Naso, del 1928 da Gogol, Šostakovič aveva dimostrato una particolare propensione per questo tipo di espressione satirica in chiave surreale, una forma adottata anche da Michail Bulgakov ne Il maestro e Margherita e Cuore di cane per criticare il regime sovietico. La sinfonia prosegue con un Largo, lirico e meditativo in forma libera, poi con un contrasto molto spiccato il seguente quarto movimento, Allegro non troppo, presenta invece l'esaltazione dell'evento celebrativo, anche se compare una pausa, come a farci capire la forzatura per poi riprendere nel finale l'ottimismo trionfalistico di facciata. In privato l'autore disse all'amico Volkov: “Il giubilo è forzato è frutto di costrizione come nel Boris Godunov”. Cosa che non sfuggì a Fade'ev, primo segretario dell'Unione degli scrittori, uno dei principali avversari di Pasternak, che morì suicida dopo che Krusciov denunciò i crimini di Stalin. Nel suo diario segreto scrisse che: “il finale della quinta esprime l'irreparabilità della tragedia”. L’orchestra ha risposto in tutte le sezioni alle indicazioni del maestro Roland Bӧer, nelle parti più scintillanti come in quelle drammatiche e grottesche, ne è risultato un entusiasmo crescente nel pubblico che alla conclusione ha tributato una calorosa ovazione al Maestro e a tutta l’orchestra.
 

Pubblicato in: 
GN36 Anno X 7 agosto 2018
Scheda
Titolo completo: 

43°Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano

Domenica 29 luglio 2018
Ore 21.30 Piazza Grande, Montepulciano

CONCERTO DI CHIUSURA

RNCM SYMPHONY ORCHESTRA
Roland Bӧer direttore

Maurice Ravel (1875 - 1973)
La Valse

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Sinfonia n. 40 in sol minore, K550
Molto allegro - Andante - Minuetto e trio. Allegretto - Allegro assai

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič (1906 - 1975)
Sinfonia n. 5 in re minore, op. 47
Moderato - Allegretto - Largo - Allegro non troppo

Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto di Musica H. W. Henze