54° Edizione del Festival dei Popoli. Elektro Moskva e By the river

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
54° Edizione Festival dei Popoli. Elektro Moskva e By the river

In occasione della 54° Edizione del Festival del Popoli – Festival Internazionale del Film documentario tenutosi a Firenze dal 30 novembre al 7 dicembre scorsi – la piattaforma streaming di MyMovies ha proiettato in anteprima web alcuni dei film in concorso, in lingua originale con sottotitoli.

"Elektro Moskva", proiettato in streaming solo domenica 1° dicembre, diretto da  Dominik Spritzendorfer e Elena Tikhonova, è un documentario che approfondisce le vicende legate alla nascita e allo sviluppo dell'elettricità e delle invenzioni ad essa correlate, in Russia, a partire dal periodo sovietico fino agli anni più recenti.
La prima parte del lungometraggio ricostruisce una cronologia storica degli sviluppi in tale ambito scientifico, individuando nella figura di Lev Sergeevič Termen (francesizzato Leon Theremin) il pioniere, in quanto al celebre fisico si devono molte delle più importanti invenzioni, tra cui la televisione, inizialmente utilizzata dall'esercito come strumento di controllo.

I due strumenti, che cambiarono la percezione dell'energia elettrica e l'uso che poteva esserne fatto anche nel campo musicale, furono il "theremin" (chiamato anche "eterofono") e il "ritmico", che producevano suoni udibili attraverso impulsi elettrici. Nonostante i forti contrasti del governo ufficiale a queste invenzioni e lo sfruttamento di tali strumenti per lo spionaggio militare, per le missioni spaziali e altri obiettivi politici, molti altri scienziati e appassionati di elettronica proseguirono sulla strada aperta da Theremin.
La tecnologia elettronica raggiunse tutte le case, cambiò la percezione della musica e dei suoni riprodotti, favorendo la creatività anche all'epoca di Brežnev, quando risultava difficile persino reperire gli strumenti, che molto spesso vennero sottratti al KGB.

In Siberia, nella città di Ekaterinburg, ha conosciuto un grande sviluppo un'industria di elettronica che si occupò della produzione di strumenti musicali, in particolare dei sintetizzatori, che si diffusero tra amatori e musicisti di vario tipo, in particolare negli anni '80, concretizzando lo spirito di libertà che animava i giovani russi.

Si tratta di un documentario realizzato attraverso le numerose testimonianze dirette di coloro che si sono occupati degli strumenti musicali elettronici, a partire dall'anziano Theremin, il quale ha raccontato le difficoltà incontrate a causa della politica di censura del governo sovietico, orientato verso l'uso dell'elettrificazione alla stregua di uno dei poteri più capillari della politica russa. Un progetto molto interessante, a mio avviso soprattutto nella prima parte, per la ricostruzione storica delle invenzioni di strumenti musicali elettronici in relazione alla situazione politico-sociale, ma che nella seconda parte finisce per assumere toni fin troppo tecnici, approfondendo nello specifico il funzionamento dei sintetizzatori e dei suoni da esso riprodotti. Tuttavia, quel che rimane allo spettatore è una nuova consapevolezza riguardo al valore di libertà espressiva, a cui tali strumenti hanno dato sostanza e forma concreta, continuando a rappresentare ancora oggi un modo di dar voce alla creatività individuale, proprio grazie alla capacità del sintetizzatore di accostare i suoni più diversi, al di là dei limiti di un sistema ordinato.

"By the river", invece, proiettato in anteprima lunedì 2 dicembre, è diretto da Nontawat Numbenchapol, che ha scelto di osservare da vicino la vita di un piccolo villaggio della Thailandia, di nome Lower Klity, abitato da una popolazione di etnia Karen. Uomini, donne e bambini di ogni età conducono qui un'esistenza semplice, assecondando i ritmi della natura, praticando la pesca da generazioni e coltivando la terra con i metodi senza tempo che lo sviluppo tecnologico e industriale ha, quasi dovunque, cancellato.

La macchina da presa segue in particolare alcuni ragazzi, che passano le ore nei pressi del fiume, spesso rispettando, quasi religiosamente, un silenzio interrotto soltanto dai suoni della natura circostante, in particolare da quello del fluire continuo e calmo dell'acqua.

Verso la metà del documentario, tale visione idilliaca e fuori dal tempo viene bruscamente interrotta dall'irruzione dell'attualità, con tutti i problemi che un miope sviluppo porta con sè: nonostante tale villaggio sia una zona di confine con una riserva naturale, da diversi anni, un impianto industriale scarica detriti e rifiuti tossici direttamente nel fiume che lo attraversa, con conseguenze gravissime sull'ecosistema e sulla salute degli abitanti.
Le autorità hanno riferito ai cittadini, a seguito delle numerose richieste per una messa in sicurezza del posto, di interrompere le pratiche abituali di pesca e di aspettare, dimostrando ancora una volta la propria indifferente cecità di fronte ad un pericolo tanto grande per gli individui, peraltro provocato da altri individui.

Finito tale intermezzo, la macchina da presa continua ad osservare lo stesso villaggio, immerso in un ambiente naturale tanto tranquillo e rigoglioso, quanto pericoloso per i suoi abitanti, che non possono far altro che continuare a vivere grazie al ricavato della pesca e della coltivazione della terra. Un villaggio in cui tutto continua a scorrere secondo gli stessi ritmi da secoli, dove andare a pesca spesso significa anche non far ritorno a casa e dove alla richiesta giornaliera di cure mediche non corrisponde una sufficiente assistenza sanitaria.

"By the river" si configura come un documentario che, sebbene sia stato realizzato con un'evidente povertà di mezzi, è caratterizzato da un delicato sguardo contemplativo –  che troppo spesso dimentichiamo di assumere nei confronti della natura circostante –  accompagnato da inquadrature silenziose, di pura osservazione dell'habitat naturale fuori e dentro il fiume intorno al quale si sviluppa la vita, anche attraverso luminose inquadrature sottomarine. Mentre scorci di un ambiente calmo e silenzioso si alternano a bellissimi riflessi di luce, ora solare e ora lunare, che, sulla superficie del fiume, danno misura al passare del tempo, viene spontaneo riflettere sul prezzo pagato dalla terra e dai suoi abitanti in virtù di un progresso economico e industriale, che sta stravolgendo gli equilibri naturali e mettendo in pericolo la vita stessa.

Pubblicato in: 
GN6 Anno VI 10 dicembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

Elektro Moskva
REGIA: Dominik Spritzendorfer, Elena Tikhonova.

Proiettato in anteprima web sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" domenica 1° dicembre (evento unico). Proiezione in concorso alla 54° Edizione del Festival dei Popoli venerdì 6 dicembre, Spazio Alfieri.

PAESE: Austria 2013
GENERE: Documentario
DURATA: 89 Min. circa
FORMATO: Colore

By the river
REGIA: Nontawat Numbenchapol

Proiettato in anteprima web sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" lunedì 2 dicembre (evento unico). Proiezione in concorso alla 54° Edizione del Festival dei Popoli lunedì 2 dicembre, Spazio Alfieri.

PAESE: Tailandia 2013
GENERE: Documentario
DURATA: 71 Min. circa
FORMATO: Colore