75° Stagione del Lirico Sperimentale. Una poetica e intensa Butterfly

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Butterfly, Sara Cortolezzis e Suzuki, Dyana Bovolo. Foto Riccardo Spinella

Madama Butterfly di Giacomo Puccini è stato l’ultimo titolo proposto nella 75ma Stagione del Lirico Sperimentale di Spoleto, dopo le tre anteprime dedicate ai giovani, agli ultra sessantacinquenni e alle associazioni, è andata in scena il 17 settembre scorso ottenendo un vivace successo.

L’articolo si riferisce a questa recita, per le due successive e per le due repliche a Perugia nei ruoli dei protagonisti si alterneranno i vincitori del concorso. Madama Butterfly, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, è basata sul dramma omonimo di John Luther Long e David Belasco, è l’opera che Puccini amò di più e su cui intervenne più volte dopo il fiasco della prima a Milano il 17 febbraio1904. Tre mesi dopo ebbe successo nella nuova versione di Brescia, in cui ci fu solo un’aggiunta “Addio, fiorito asil”, la divisione del secondo atto in due, divenendo così un’opera in tre atti, mentre, in base agli studi che sono stati compiuti, è stato notato che gli altri interventi che si susseguirono nel tempo, anche dopo la versione di Brescia, furono soprattutto tagli, ed è il motivo per cui Dieter Schickling l’ha definita un’opera in fieri nel suo saggio Nel laboratorio di Puccini: le cosiddette ‘versioni’ di Madama Butterfly.

Puccini è un grande musicista del ’900, la sua musica lungi da essere facile, è moderna, complessa e raffinata, cosa che gli valse l’ammirazione e la stima di Arnold Schönberg.  Nella Butterfly rifulge l’abilità magistrale di Puccini nel creare atmosfere musicali in cui far muovere coerentemente i personaggi. Il compositore si documentò sulla musica giapponese e usò alcuni temi modificandoli, ma l’aspetto più interessante è che ne creò nuovi, mostrando di aver assimilato le caratteristiche di quella musica, non solo nell’uso della scala pentatonica, ma soprattutto rivelando la capacità di ricreare l’esotica varietà timbrica. A questa ampia tavolozza di colori musicali attinse per caratterizzare i personaggi, specialmente se ne servì per presentare l’evoluzione psicologica di Butterfly, il centro intorno a cui ruota tutto lo svolgimento dell’opera. I colori tenui e sfumati la descrivono prima giovanissima, all’inizio dell’azione dichiara di avere quindici anni, poi con toni sempre più intensi e drammatici, donna e madre, fino alla soluzione estrema del suicidio, non vedendo altre alternative 

Per questo il compito del direttore è molto impegnativo nella preparazione dell’orchestra, del coro e dei cantanti. Carlo Palleschi, grazie ad un attento ed efficace lavoro con l’Orchestra dell’Istituzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”, è riuscito a rendere bene le atmosfere e i timbri raffinati della musica. Ha anche scelto di unire secondo e terzo atto, così il coro “a bocca chiusa” collegato direttamente alla musica orchestrale dell’inizio del terzo atto ha prodotto un esito musicale seducente, grazie anche alla buona prova del coro.

Le restrizioni dovute al Covid hanno indotto il regista Stefano Monti a creare uno spazio scenico tripartito, sul fondo del palcoscenico nella parte centrale è stato collocato un pannello verticale, che evocava i rotoli su cui erano realizzate tradizionalmente le immagini dagli artisti giapponesi. Questo è stato anche lo schermo su cui sono stati proiettati i simbolici disegni animati di Lamberto Azzariti. Ai disegni con un gioco di luci si sono alternate le silhouette, in controluce, dei personaggi che arrivano, di cui si sentono le voci fuoriscena, e anche quelle dei Mimi che muovono i burattini e, durante la veglia di Butterfly, le lanterne con effetti poetici e affascinanti. Sul palcoscenico è stata posta l’Orchestra e separata davanti sul proscenio si è svolta l’azione, sono stati usati pochi elementi scenici, una pedana riservata quasi interamente a Butterfly nel secondo e terzo atto, grandi ventagli e ombrellini di carta, che mossi opportunamente dai mimi e dai personaggi hanno delimitato lo spazio scenico. Il coro, invece è stato messo nelle prime due file di platea.

Monti, che ha lavorato molto in Giappone, ha voluto che Monique Arnaud, esperta e custode dei codici del Teatro Nō, curasse i movimenti dei personaggi giapponesi e dei mimi. Nonostante il poco tempo a disposizione i risultati sono stati molto positivi e gli interpreti hanno mostrato una buona scioltezza nei movimenti. L’uso appropriato delle luci ha concorso alla riuscita visiva dello spettacolo che insieme alla direzione d’orchestra ha creato un’atmosfera intensa e delicata, poetica e tragica.

Sara Cortolezzis, vincitrice al secondo posto del Concorso Lirico dello Sperimentale di quest’anno, ha affrontato questo ruolo lungo, arduo e complesso su cui è incentrato tutto il dramma. Con la sua voce morbida e una buona presenza scenica è riuscita a rendere efficacemente la maturazione psicologica del personaggio fino al tragico esito. Dyana Bovolo ha una voce calda e si è ben calata nel ruolo di Suzuki e Andrea Vincenti ha validamente impersonato il superficiale e arrogante Pinkerton, un personaggio che non attira certo le simpatie del pubblico.

Alberto Petricca, risultato idoneo al Concorso di questo anno ma non vincitore, ha una bella voce baritonale ed è stato molto convincente nel ruolo di Sharpless rendendo bene la saggia umanità del personaggio inoltre ha dimostrato di potere passare con scioltezza da un ruolo buffo, quello di Don Chilone de L’ammalato immaginario, a uno drammatico. Federico Vita, tenore, anche lui giudicato idoneo quest’anno, è stato un buon Goro sia vocalmente che scenicamente mostrando di aver ben assimilato le indicazioni di Monique Arnaud. Bene gli altri nei diversi ruoli e bravi i mimi nell'eseguire gli indirizzi della regia, la fine dello spettacolo è stata salutata da lunghi e festosi appalusi a tutto il cast.

Pubblicato in: 
GN45 Anno XIII 30 settembre 2021
Scheda
Titolo completo: 

75° Stagione del Lirico Sperimentale
Teatro Nuovo di Spoleto
Venerdì 17 settembre 2021
Madama Butterfly
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Edizione Kalmus

Direttore Carlo Palleschi
Regia e allestimento scenico Stefano Monti

Illustrazioni animate Lamberto Azzariti
Costumi Clelia De Angelis
Luci Eva Bruno

Personaggi e Interpreti
Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Sara Cortolezzis
Suzuki, servente di Cio-Cio-San Dyana Bovolo,
Kate Pinkerton Klara Luznik
F. B. Pinkerton, tenente della marina degli Stati Uniti d’America Andrea Vincenti
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki Alberto Petricca
Goro, nakodo Federico Vita
Il Principe Yamadori Matteo Lorenzo Pietrapiana
Lo zio Bonzo Giacomo Pieracci, Alberto Crapanzano
Il commissario imperiale Maurizio Cascianelli
L’ufficiale del registro Antonio Trippetti
Dolore, figlio di Cio-Cio-San Agnese Romani
Custode dei codici Monique Arnaud
Mimi Giulio Fortunato, Alessandro Muzi

Orchestra, coro e tecnici dell’Istituzione Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”
Maestro del coro Mauro Presazzi
Maestri collaboratori Davide Finotti, Lorenzo Masoni, Mauro Presazzi, Luca Spinosa
Direttore di scena Irene Lepore
Capo macchinista Paolo Zappelli
Capo elettricista Marco Marcucci