ABOCAGE reality show. Se il telefono squilla in campagna. First Ring - Primo squillo

Articolo di: 
Giovanni Piacentini
John Cage

L’omaggio a John Cage del 3 marzo 2010 alla Sala Sinopoli del Parco della Musica di Roma con il programma Telephones and Birds. John Cage tra Happening e Event si inserisce nel progetto Fluxus Biennal che rintraccia, a cura di Achille Bonito Oliva, le coordinate storiche e i lasciti contemporanei di Fluxus.

Nel concerto, attraverso composizioni che spaziano tra il 1944 e il 1977 (dall’iniziale pezzo per pianoforte preparato, al corposo disegno sonoro di Telefoni e Uccelli della seconda parte della serata), si rincorrono le costanti evolutive della ricerca di Cage in uno spettacolare mix scenico che si prresenta come festa di visioni, suoni, performance.

Un liberatorio tana-libera-tutto che vede la prestigiosa partecipazione di Daniele Lombardi e Marcello Panni, veri e coerenti lanciatori di dardi musicali, da sempre in prima linea tra impegno compositivo e interpretativo. Al piano preparato spicca il virtuoso Oscar Pizzo, che fa parte dell’Ensemble PMCE insieme a Mario Corvini, soffiatore di conchiglia polinesiana, ai coreografici percussionisti: Antonio Errera, Pietro Pompei, Gianluca Ruggeri e Flavio Tanzi

Si era seduti in attesa del concerto - buio in sala - ed è già iniziato il pezzo per piano preparato, mentre sul gigantesco schermo scorrono le sequenze del video realizzato dal duo Massimo Iaquone e Luca Attili. Per il repentino inizio si sono perse le prime note e ci si affretta a seguire in silenzio. Già qui, in questa situazione, c’è tutto Cage: la musica è come iniziata prima della nostra attenzione con un ad libitum inverso, precedente l’esperienza di ascolto. Dalle sonorità oblique e sgangherate del metallico piano si andrà via via all’ascolto di crepitii improvvisi e soffi primordiali.

Nella prima parte del concerto, composta da Elements, quattro “elementi naturali” rivelano la loro materia sonoro-trascendentale. Delle piante, dei sassi, dell’acqua, dell’aria e del fuoco, veri strumenti che emettono le proprie evocative sonorità, l’autore semplicemente dispiega e pianamente rende udibili le voci.

Negli Elements all’Auditorium, la musica di Cage è eseguita dal vivo come colonna sonora per il video che illustra l’intero arco dei quattro brani ininterrotti. La sua ampiezza viene circoscritta, destinata com’è alla natura luminosa che appare sullo schermo. Una musica gemella, che non si nutre del suo. Va detto, a scapito dell’appagamento dell’ascoltatore che rinunciasse all’apporto visivo, che tale ipotetico solo ascolto del suono di Cage non è indispensabile perché a destinare la musica ad un contesto complesso, quale la video-proiezione di questa occasione, è stato lungamente perseguito dall’autore stesso che “inviava” il suono anche attraverso gli occhi.

Il video, incentrato su ambientazioni di una fulgida campagna immersa in una luce fresca e umida di incerta stagione, mostra intensi primi piani di persone di un autosufficiente mondo rurale: contadini concentrati e assorti come dèi prima dell’azione, operosi come la natura che intorno si trasforma nella lentezza che non sembra farla mutare. Donne e uomini ancestrali, intenti in attività e alternati a greggi pascolanti, prati, cieli, rami, sterpaglie, fili d'erba, fascine… Decantazione della lentezza, nella scansione naturale delle sequenze e del tempo che visualizzano appieno ogni elemento aderente alle specifiche forme di vita foniche. Nessuna urgenza narrativa insomma. Un fare modesto in rapporto organico col paesaggio. Un puntuale senso della misura nella descrizione poetica dell’ambiente.

Si noti che, ad ascoltare le composizioni concepite da Cage, ci si lascerebbe andare ad ambientazioni mentali intimamente personali, mentre vederne di altrui, come in questo caso in video, artistiche si ma altrettanto private e particolari, risalta la grande distanza tra gli innumerevoli possibili paesaggi.

Il pezzo per piano preparato qualifica tutta la seguente attività del compositore dei piccoli e monumentali Elementi. Di indubbio effetto fono-scenico l’uso delle frasche agitate, delle conchiglie junghiane e degli acquari in serie, a luce radente, con gli interpreti a braccia e mani in posa di conchiglie immerse nell’acqua per cogliere i flussi amniotici e trattenere i tintinnanti gocciolii sulle trasparenti memorie, o sulle tracce umide, di una secolare water-music.

                                               -   First Ring. Primo squillo - segue il secondo   -

Pubblicato in: 
GN10 Anno II 18 marzo 2010
Scheda
Titolo completo: 

John Cage Elements: and the earth shall bear again Child of Tree Spontaneous earth Inlets

PRIMA ITALIANA

Telephones & Birds

Achille Bonito Oliva

Concerto del 3 marzo 2010

Auditorium Parco della Musica

Artisti fluxus in collegamento audio video
Daniele Lombardi, Marcello Panni electric keyboards

PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Mario Corvini conchiglia polinesiana
Oscar Pizzo pianoforte preparato, electric keyboards
Antonio Errera, Pietro Pompei, Gianluca Ruggeri, Flavio Tanzi percussioni

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