Accademia Filarmonica Romana. Una stagione Poliedrica e Frazionata

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Petra Magoni in Don Giovanni di Mozart secondo  l'Orchestra di Piazza Vittorio,

La Stagione 2017-2018 dell''Accademia Filarmonica Romana, che arrivata al traguardo n°197 ed è stata presentata dal direttore artistico Matteo D'Amico, lo scorso giovedì 25 maggio, è uno stimolante percorso che unisce rarità a tradizione, anche in forme inconsuete e uno sguardo attento ai giovani musicisti e compositori.

Siamo stati accolti nella Sala Casella dove si stava provando Don Giovanni di Mozart secondo  l'Orchestra di Piazza Vittorio, una nuova produzione nata dalla collaborazione della Filarmonica con il Festival Les Nuits de Fourvière di Lione. Gli artisti ci hanno offerto un piccolo “as-saggio” musicale della rivisitazione del capolavoro del musicista salisburghese. Anticipiamo che Don Giovanni sarà un androgino direttore di una Band di musica da ballo, interpretato da Petra Magoni. La chiave di lettura musicale proposta dal regista Mario Tronco sarà la musica da ballo, lo affiancano nella elaborazione musicale Leandro Piccioni e Pino Pecorelli. Lo spettacolo debutterà il 9 novembre 2017 e resterà in scena fino al 26 dello stesso mese al Teatro Olimpico.

La diversa dislocazione delle proposte della Filarmonica continuerà secondo la definizione data da Matteo D'Amico: “...siamo poliedrici e frazionati...” e infatti il 15 ottobre inizierà la programmazione de Il Cerchio della Musica  alla Sala Casella, con Gabriele Carcano che darà avvio alla seconda parte del ciclo Beethovenklavier, iniziato la scorsa stagione e che proporrà il completamento dell’esecuzione integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven. Il progetto è stato coordinato da  Andrea Lucchesini con la  collaborazione delle più prestigiose scuole e accademie di musica in Italia da cui provengono i più giovani fra i pianisti invitati: la Scuola di Musica di Fiesole, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e l’Accademia di Musica di Pinerolo. Rai Radio3, che registrerà tutti i concerti, li trasmetterà dopo la conclusione del ciclo all’interno del suo palinsesto. Alle sonate beethoveniane si affiancheranno brani di compositori italiani d’oggi (Matteo Manzitti, Marco Momi, Michele dall’Ongaro, Nicola Campogrande) e avrà come protagonisti Alessandro Taverna (29 ottobre), Bruno Mereu e Ludovica Vincenti (19 novembre), Mariangela Vacatello (3 dicembre) e Giuseppe Andaloro (17 dicembre). Il pianista Filippo Gorini (22 ottobre), inoltre, eseguirà le Sei Bagatelle op. 126 e le 33 Variazioni Diabelli op. 120. Guido Zaccagnini, voce storica di Rai Radio3, introdurrà i concerti.

La Stagione alla Sala Casella si svolgerà di domenica alle 17,30, una scelta rivolta a quella fascia di pubblico che  preferisce l'appuntamento domenicale pomeridiano, lasciato vacante da Santa Cecilia prima, e dalla chiusura dell'Orchestra di Roma, poi. Alla Sala Casella poi si alterneranno due Cicli il primo, Prospettiva Debussy, dedicato a Claude Debussy, nel centenario della morte, con sei concerti dedicati alle sue composizioni pianistiche e cameristiche, in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e in particolare con gli allievi dei suoi prestigiosi Corsi di Perfezionamento. Debussy è stato il compositore che  ha aperto la grande stagione delle Avanguardie storiche del Novecento, l'alternarsi degli appuntamenti della sua musica da camera con il ciclo Il jazz e i suoi strumenti è molto intrigante, visto il fascino che la musica proveniente dal "Nuovo Mondo" ha esercitato sui compositori europei. I concerti sempre di domenica ma alle ore 18, saranno curati e presentati da un esperto provetto come Adriano Mazzoletti, scrittore e giornalista italiano. Saranno protagonisti alcuni tra i maggiori jazzisti italiani d’oggi: Roberto Gatto dedicherà l'incontro ai grandi batteristi della storia (28 gennaio). Maurizio Giammarco, grande sassofonista,  eseguirà brani da Coleman Hawkins a John Coltrane con un omaggio al veterano Bud Freeman (11 febbraio). Sarà poi la volta della fisarmonica con il talentuoso Gianni Coscia (4 marzo) il concerto andrà alla scoperta di uno straordinario musicista italiano, Gorni Kramer. L’ultimo incontro (15 aprile) sarà dedicato al contrabbasso con Giovanni Tommaso, solista e  leader di complessi di  grande livello che suonerà alcune pagine dei maggiori solisti da Jimmy Blanton a Ron Carter. 

Continuerà la proficua collaborazione con il Teatro Argentina dove saranno protagonisti la musica da camera e i grandi solisti con sette concerti che si svolgeranno il giovedì alle ore 21 inaugurerà il ciclo il 25 gennaio 2018 La sete di Christo(1683) di Bernardo Pasquini, un oratorio del barocco romano di raro ascolto, sarà eseguito da Concerto Romano diretto da Alessandro Quarta, con un cast di grande rilievo formato da Francesca Aspromonte, Francisco Fernandez Rueda, Luca Cervoni e Mauro Borgioni. L’1 febbraio il jazzista Enrico Pieranunzi interpreterà le sonate di Domenico Scarlatti, una intrigante rilettura tra improvvisazione e sapienza compositiva. Sempre in ambito barocco ci sarà l’ensemble Concerto de’ Cavalieri che l’8 febbraio, diretto da Marcello De Lisa,  presenterà composizioni strumentali di Corelli, Torelli, Vivaldi e Händel.

Arriveranno poi giovani ma affermati talenti, la pianista trentenne Katia Buniatishvili, il 15 febbraio, con un programma con brani di Brahms, Liszt, Čajkovskij,Stravinski e poi  ritornerà Sol Gabetta, l’1 marzo, con il pianista Bertrand Chamayou eseguiranno musiche di Brahms e Šostakovič. Peppe Servillo, storico leader degli Avion Travel, e Roma Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, presenteranno l’Histoire du soldat di Stravinskij, cui si affiancherà Elogio per un’ombra di Petrassi e La terra del rimorso di Panni (8 marzo).  Lo straordinario  violinista Maxim Vengerov, assente dai palcoscenici romani da diversi anni chiuderà il ciclo  all’Argentina con l'esecuzione integrale delle composizioni per violino e pianoforte di Brahms, con il pianista Roustem Saitkoulov

La collaborazione tra  Filarmonica Romana e Teatro di Roma, si concretizzerà anche nel progetto che unisce Poesia e Musica  dedicato alla lettura integrale de I fiori del male di Baudelaire, con le musiche di quegli autori, Liszt, Chopin, Beethoven, che Baudelaire conosceva e amava. Saranno cinque concerti concentrati in pochi giorni dall’11 al 22 marzo di cui saranno protagonisti, un raffinato interprete come il pianista Roberto Prosseda e il poeta e francesista Nicola Muschitiello, che ha curato per la BUR la recente traduzione della prima edizione del 1857 de I fiori del male, che comprende anche le sei poesie “scandalose” che nel 1857 furono condannate ad essere espunte definitivamente dall’opera.

Al Teatro Olimpico si svolgeranno gli spettacoli di danza che inizieranno con l'atteso ritorno dei Momix, che, legati da una collaborazione ultratrentennale alla Filarmonica, presenteranno dal 17 ottobre al 5 novembre W Momix Forever. Lo spettacolo è nato nel 2015 per festeggiare il traguardo di 35 anni di attività artistica, è una raccolta delle coreografie più significative create da Moses Pendleton creatore e direttore artistico della compagnia. Sono tratte da  MomixClassics, Passion, Baseball, Opus Cactus, SunFlower Moon, Bothanica e l'ultimo grande successo Alchemy cui si aggiungono nuove creazioni.

A marzo ritornerà il Festival Internazionale della Danza di Roma, in collaborazione con il Teatro Olimpico, alla sua ottava edizione inaugurerà il 7 marzo 2018  la Carmen di Amedeo Amodio prodotta da Daniele Cipriani Entertainment, con Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna. Dal 10 all’11 marzo sarà la volta di Mediterranea di Mauro Bigonzetti, la sua coreografia più celebre dopo 25 anni dal suo debutto viene ripresa con 20 danzatori solisti della Daniele Cipriani Entertainment. Il 17 e 18  sarà la volta di Notte Tzigana, un omaggio alla danza e alla musica dei gitani, con i danzatori del Zigana Clan che saranno accompagnati dai musicisti dell’Orchestra Tzigana di Budapest guidata dal violinista Antal Szalai. Il flamenco concluderà il festival il 19 e 20 aprile, Pastora Galván star mondiale del flamenco, appartenente alla famiglia di artisti sivigliani dei Galván, arriverà con  il suo nuovo spettacolo “Pastora baila”

Nella Sala Affreschi ritornerà  la musica contemporanea con Assoli, inoltre ci saranno sia appuntamenti con i giovani musicisti che occasioni per conoscere la musica per i futuri appassionati di tutte le età. Le proposte sono molteplici e non abbiamo potuto illustrarle tutte, per chi volesse maggiori informazioni sugli spettacoli e su gli abbonamenti, che consentono diverse formule a seconda dei propri interessi di consultare il sito dell'Accademia Filarmonica Romana

Pubblicato in: 
GN31 Anno IX 2 giugno 2017
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Titolo completo: 

Stagione 2017-2018 dell''Accademia Filarmonica Romana