Adelphi. Intelligenza e popolo, il cinema di Rodolfo Sonego

Articolo di: 
Carlo Taddeo
Il cervello di Alberto Sordi

Solitamente, un pregiudizio intellettualistico ci porta a considerare difficile o quantomeno rara la possibilità di accoppiare successo popolare e qualità. Non è il caso del personaggio di cui parleremo. Agli allievi dei corsi di sceneggiatura, Tonino Guerra usava dire di non immaginare troppe complicazioni per trarre dagli eventi e dai fatti della vita materiale da cinema, ma di partire da dettagli o semplici dati dell’esperienza come un fiore lasciato su un tavolo o una panchina di ferro rivestita di muschio ai bordi della strada.

Se è esistito infatti uno sceneggiatore capace di raccontare verosimilmente la realtà con la realtà, questo fu senz’altro Rodolfo Sonego. Tatti Sanguineti, noto critico cinematografico, ne parla in un ottimo libro, uscito quest’anno per la casa editrice Adelphi: Il cervello di Alberto Sordi. Rodolfo Sonego e il suo cinema. Si tratta della riedizione allargata – per così dire -  di un’opera già pubblicata nel 2000, dal titolo Il cinema secondo Sonego.

Ricco di informazioni puntuali e necessarie, questo volume ci trova concordi nel riconoscere a Sonego un ruolo importantissimo nello sviluppo di quella che senza alcun dubbio è stata una delle industrie più redditizie per l’Italia, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino all’esaurirsi della spinta economica e ideale del cosiddetto “Boom”, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Il cinema italiano infatti ha prodotto una messe di film di successo pescando tra i generi più diversi. La commedia sicuramente deve molto al genio istrionico di Alberto Sordi, ma anche e forse maggiormente alla grande intelligenza inventiva dello sceneggiatore veneto. Il personaggio Alberto Sordi nasce grazie a lui. Il loro incontro è stato la nascita di un sodalizio durato oltre quarant’anni.

Il libro di Sanguineti racconta il periodo “eroico” degli anni immediatamente successivi alla guerra, sottolineando la versatile capacità di Rodolfo Sonego nel rappresentare il disorientamento e il pressappochismo dell’Italietta dopo il fascismo. Partigiano e comunista, lo vediamo tuttavia schivare con eleganza le puntigliose e pesanti ipoteche politiche sull’arte. L’ideologia non gli ha mai impedito di offuscare uno sguardo limpido e analitico sulla vita.

Scorrendo l’elenco delle collaborazioni a film e a fiction televisive, riusciamo a farci una immagine di colui che ha saputo raccontare il mutamento della società italiana. L’uomo medio e l’italiano all’estero sono rappresentati con acuto tratto veloce (era pittore, Sonego, e grande esperto d’arte) e sintetico. Abbiamo riso con Il vigile e riflettuto pensosamente con Totò e Carolina. Da Lo scopone scientifico a Crimen, da Il vedovo a Una vita difficile, lo sceneggiatore è stato sicuramente un artista popolare nel senso più alto, coniugando intelligenza critica, satira e abilità nel saper parlare a tutti.

Pubblicato in: 
GN4 Anno VIII 26 novembre 2015
Scheda
Autore: 
Tatti Sanguineti
Titolo completo: 

Il cervello di Alberto Sordi. Rodolfo Sonego e il suo cinema, Milano, Adelphi, 2015,”La collana dei casi”, 588 pp.