Amarcord all'Olimpico. L'ingenua e prosperosa Gradisca

Articolo di: 
Livia Bidoli
Amarcord

Le straordinarie musiche di Nino Rota dal film omonimo di Federico Fellini, insieme a molte altre, sono il tappeto sonoro che inaugura il Festival Internazionale della Danza 2014 dell'Accademia Filarmonica Romana e del Teatro Olimpico, con la produzione di Daniele Cipriani e Danzitalia Italian Touring Dance Company e lo spettacolo Amarcord, un balletto coreografato da Luciano Cannito, con Rossella Brescia nella parte principale di Gradisca, e Nicolò Noto in quella del giovane Titta, In scena al Teatro Olimpico di Roma dal 17 e fino al 20 aprile. 

Lo spettacolo è straordinario, e rievoca perfettamente il periodo che va dagli anni '30 alla fine della seconda guerra mondiale e, pur tratteggiando gli episodi del film di Fellini, non lo segue pedissequamente. L'inizio presenta come un souvenir in cartolina, con la foto del ragazzo Titta insieme alla sua famiglia e la ragazza più bella e prosperosa del paese, la Gradisca. Rimini si tinge di rievocazioni sottili con le musiche di Rota che tingono di nostalgia lo spettacolo brioso di un balletto che incrocia le strade di Gradisca e delle sue amiche in cerca di “braccia maschili” a cui legarsi per un'unione lunga e duratura, che invece si rivelerà piena di insidie.

La casa di Titta, con una splendida madre di lui interpretata da Rossella Lucà (notiamo come questo nome porta agilità nella danza!) ed il padre Mattia Di Napoli, si riempie di tristezza quando lui viene prelevato per punizione dai fascisti – molto bella la sfilata dei soldati “camice nere” che ben ricordano l'epoca Balilla – insieme ad altri e poi si sente male per aver bevuto l'olio di ricino. Tutti balli di gruppo che presentano sempre un insieme omogeneo e armonicamente presentato dalle coreografie di Cannito, veramente meritevoli.

Le scene curate da Carlo Centolavigna si riempiono di raggi di colore quando si entra in chiesa, scorgendo la discesa dall'alto del rosone di una chiesa, e diventano un vero parterre felliniano quando i costumi rievocati da Roberta Guidi di Bagno presentano una donna tutta vestita di bianco, con una tonaca lunga che fa pensare ai preti ed un cappello a larghe falde nero, accanto ad un cardinale con i drappi viola della processione. Una scena che briosamente ritrae il movimento dinamico e visionario dei film di Fellini, con delle predominanze di colore, rosso, viola, blu, che ricordano sia il rosone di prima sia la seguente festa in balera per Baffone di aspiranti socialisti, in vena di Sangiovese.

Il clou per l'aspetto drammatico è sicuramente il pas de deux di Rossella Brescia con l'ufficiale tedesco interpretato dal bravissimo e affascinante Raffaele D'Anna, che si scopre aver raggirato Gradisca ed essere quello che i nazisti chiamano “degenerato sessuale”: la chiave è tutta in quella scioccante guepière che si scopre indossare sotto la giacca di pelle, e che mostra a Gradisca per aggredirla nella sua femminilità sentimentale. Per fortuna dopo lo sbarco della nave Rex, l'arrivo degli americani e questo brutto episodio, la vedremo presentarsi con un bel carabiniere in alta  uniforme: lei in bianco conturbante e trasparente pizzo, mentre Titta, scattante Nicolò Noto nella parte in acrobazie per tutto lo spettacolo, continuerà a sciogliersi dietro di lei, felice anche lui però (così immaginiamo) della di lei agognata, quanto meritata, felicità.

Pubblicato in: 
GN23 Anno VI 24 aprile 2014
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Olimpico - Roma
17-20 aprile 2014

DANIELE CIPRIANI ENTERTAINMENT

presenta
ROSSELLA BRESCIA
NICOLO' NOTO
Amarcord

coreografia Luciano Cannito

DANZITALIA
ITALIAN TOURING DANCE COMPANY

musiche Nino Rota  Marco Schiavoni, Alfred Schnittke Glenn Miller.
costumi Roberta Guidi di Bagno
scenografie Carlo Centolavigna
luci Alessandro Caso

Ianugurazione del
Festival Internazionale della Danza 2014
dell'Accademia Filarmonica Romana e del Teatro Olimpico