Barbara Baraldi. Striges e le streghe a Milano

Articolo di: 
Elena Romanello
Striges

Potrebbe essere facile liquidare l’ultima fatica, tra urban fantasy e horror, di Barbara Baraldi, Striges, edito per Mondadori, come l’ennesimo titolo per un pubblico di adolescenti affamati di letteratura fantastica contemporanea, senza troppo badare alla qualità. Potrebbe essere facile ma non lo è, perché Striges conferma il talento dell’autrice ad inventare universi tra fantasia e realtà, arricchendo un genere e creando intrecci che comunque non sono banali e non seguono pedissequamente le mode che vanno per la maggiore e usando il magico e il fantastico per raccontare l’eterna metafora del crescere e scoprire la propria identità.

Intanto non ci sono vampire più o meno romantiche, ma si parla di streghe, in una Milano inedita e magica, dove l’adolescente Zoe, cresciuta con il padre spesso assente dopo la scomparsa della madre, scopre di essere una strega, circondata da altre streghe, come l’ambigua compagna di scuola Angelica e la giovane barista Sam, e di avere sulle sue tracce gli Inquisitori, antico ordine guerriero a cui appartiene il ragazzo di cui è innamorata, Sebastian.

Il genere fantastico in tutte le sue accezioni nasce da archetipi tra folklore, mito e fiaba, reinventandoli in maniera diversa: la figura della strega è cambiata molto nell’immaginario, dalla nemica spietata e sanguinaria di tante fiabe (Hansel e Gretel in testa), alla visione di ribelle incarnata anche dal femminismo, fino alle versioni dell’immaginario degli ultimi anni, di ragazze che scoprono la magia all’interno di una vita di tutti i giorni con la sua potenzialità.

Una storia non nuova fino in fondo, certo, ma che Barbara Baraldi sa raccontare con originalità, reinventando una nuova mitologia intorno alla figura delle streghe, sia buone sia oscure, capaci di sopravvivere e reincarnarsi, perseguitate ma anche persecutrici, in parallelo con gli Inquisitori che, da figura storica, diventano cacciatori di streghe con poteri paranormali, con reminescenze dei fumetti e anche di telefilm come Buffy.

Striges, primo capitolo di una serie, visto che il finale è aperto, piacerà agli appassionati più giovani che magari sono stufi di vampirotti e lupetti mannari senza zanne, perché propone qualcosa comunque di diverso e nuovo, ma è piacevole da leggere anche per chi ha qualche anno in più, una cosa non sempre possibile con la letteratura adolescenziale, spesso a mala pena tollerabile se si è appena fuori target. E comunque Barbara Baraldi dimostra come il genere fantastico e dark funzioni bene anche con le nostre atmosfere e latitudini, e non solo nelle brume anglosassoni o nelle cittadine del Maine: del resto, il patrimonio di leggende, tradizioni e folklore dell’Europa continentale e dell’Italia in particolare non ha nulla da invidiare a quello di altre zone più “giovani”.

Pubblicato in: 
GN21 Anno V 2 aprile 2013
Scheda
Autore: 
Barbara Baraldi
Titolo completo: 

Striges. La promessa immortale

Mondadori Chrysalide, 2013, pp. 464, € 17