Body Worlds. I corpi d'arte di Gunther von Hagens

Articolo di: 
Amalia Verzola
Body Worlds

Una mostra la cui vocazione è insieme didattica, estetica, filosofica e spirituale. Un’esposizione che, lungi dall’essere una macabra sfilata di corpi senza vita, potrebbe essere definita una vera e propria mostra-evento. Body Worlds, per la prima volta in Italia, visitabile fino al 31 marzo 2012 alle Officine Farneto, è davvero un’esposizione sui generis.

Il perché è sotto gli occhi di tutti. Sì, perché stavolta non paghiamo il biglietto per le opere dell’ultimo artista celebrato dai galleristi d’oltreoceano, oppure per ammirare con nostalgia l’arte ‘vecchia maniera’. Stavolta, il biglietto lo paghiamo per andare a vedere dei corpi. Corpi senza vita, ovvio. Corpi plastinati. Corpi che potrebbero essere i nostri. Corpi che lì, però, esposti, prendono di nuovo vita. Perché il corpo umano è un’opera d’arte. Questa la geniale intuizione che ebbe, nel 1977, Gunther von Hagens, con la sua plastinazione.

Che cosa è la plastinazione, innanzitutto? La plastinazione è una tecnica ideata nell’Università di Heidelberg dal Dr. von Hagens (nato nel 1945 ad Alt-Skalden, nella provincia polacca di Posen), che consente di arrestare il processo di decomposizione del cadavere e produrre, invece, dei preparati solidi e inodori, destinati (o almeno inizialmente lo scopo doveva esser solo quello, sulla scia della tradizione tutta rinascimentale dello studio dell’anatomia umana) alla formazione scientifica e medica. Una tecnica che richiede molti sforzi, oltre ad una grande precisione. Basti pensare al fatto che per produrre un plastinato corporeo integrale, ci vogliono approssimativamente 1.500 ore di lavoro. Il primo passo di questo processo implica il pompaggio nel corpo di formalina, attraverso le arterie. In secondo luogo, con l’ausilio di strumenti di dissezione accurati, vengono rimossi la pelle, il tessuto adiposo e quello connettivo. Poi, il corpo viene immerso in un solvente, per favorire la disidratazione e la dissoluzione dei grassi. Subito dopo, il solvente viene sostituito con della materia plastica. A questo punto, è possibile modellare il plastinato, prima del passaggio alla polimerizzazione, fase decisiva del processo, che permette la solidificazione definitiva del corpo.

Una tecnica, evidentemente, davvero complessa, ma che si presta ad una vera e propria lettura estetica. I corpi plastinati, in effetti, acquisiscono un valore estetico, una dignità quasi-artistica, fino a sbarcare nei musei e negli spazi espostivi, dove sembrano impadronirsi di una significazione che l’essere-semplice-cadavere sembrava negare loro. Insomma, questi corpi trovano finalmente diritto di cittadinanza. I plastinati, tuttavia, oltre ad imporsi alla visione, rendono ‘accessibili’ il funzionamento e la complessità del corpo umano. Ecco perché la mostra potrebbe essere definita, a pieno titolo, educativa. D’altronde, a partire dalla prima esposizione (che ha avuto luogo in Giappone nel 1995), ad oggi, i visitatori sono stati bel oltre 33 milioni. In più di sessanta città del mondo. E un motivo dovrà pur esserci.

Anche alle Officine Farneto, il percorso dell’esposizione è articolato in maniera didattica: chiaro, lineare e intuitivo (ideatrice e organizzatrice delle mostre Body Worlds è la Dott.ssa Angelina Whalley, che ne ha curato anche la progettazione spaziale, tematica e didattica). Diversi e interessanti sono gli strumenti di cui si avvale: didascalie esplicative, giustapposizione ragionata dei plastinati, principio dell’anatomia comparata. Forse è proprio quest’ultimo lo strumento che contribuisce maggiormente ad informare e sensibilizzare i visitatori. Il cuore di uno sportivo accanto a quello di chi aveva invece una vita piuttosto sedentaria. Il polmone di un fumatore e quello di chi (apparentemente) godeva di buona salute. Una tecnica che, evidentemente, colpisce nel segno, perché la maggior parte dei visitatori avrebbero ammesso di aver tratto dalla mostra stimoli per l’adozione di uno stile di vita salutare (addirittura il 68% su un campione di 500 visitatori per ogni sede dell’esposizione). Interessante notare anche come, sulla base di un successivo sondaggio (svolto sui visitatori dell’esposizione Body Worlds a Vienna, sei mesi dopo la chiusura della mostra), in molti abbiano confermato i propositi iniziali di alimentarsi in maniera sana, di praticare più sport e di vivere in maniera più consapevole.

Ecco una mostra, dunque, da non perdere. Al di là di tutte le questioni etiche che (volente o nolente), si trascina dietro, soprattutto per via della risonanza mediatica dell’esposizione di veri e propri corpi umani, Body Worlds vale. E lo stupore misto alla fascinazione che è in grado di produrre sul visitatore ne è la riprova.

Per chi avesse voglia di informarsi sulla possibilità di donare il proprio corpo, un fascicolo accurato è reperibile sul sito. Attualmente, le persone registrate in qualità di donatori di corpo all’Istituto di Plastinazione di Heidelberg, sono ben 13.000.

Pubblicato in: 
GN11 Anno IV 23 gennaio 2012
Scheda
Titolo completo: 

Gunther von Hagens' Body Worlds
Il vero mondo del corpo umano

Officine Farneto
Via dei Monti della Farnesina 73 (zona Stadio Olimpico)
00194 Roma

orari: da sabato a giovedì dalle 10 alle 21 (ultimo ingresso ore 20)
venerdì dalle 10 alle 22 (ultimo ingresso ore 21)
ingresso intero 16 euro
ridotto 11 euro
audioguida 4 euro
prenotazione online www.listickets.it, tel 892982
per ulteriori informazioni www.bodyworlds.it

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