Bohème a Firenze. Grandi interpreti per l'apoteosi del pubblico

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Bohème

La Bohème rappresentata a Firenze il 25 novembre scorso al Teatro Comunale di Firenze che sarà in cartellone fino al 3 dicembre 2011 è diretta da Carlo Montanari con l'Orchestra ed il Coro del Maggio Musicale Fiorentino il cui Maestro è Piero Monti. L'allestimento è del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e la regia di Mario Pontiggia.

Qual è l'atteggiamento corretto da assumere nel momento in cui ci si reca ad un concerto non solo per il piacere di ascoltarlo, ma anche con la necessità di scrivere qualcosa che possa rappresentare, oltre ad un giudizio, una testimonianza di quello che ha trasmesso agli ascoltatori? Riteniamo che proprio la capacità di rendersi conto della reazione del pubblico debba prevalere su qualsiasi altra considerazione, perché, nel bene e nel male, la fruizione dell'opera d'arte non può limitarsi ad una esperienza personale, ma vede nella condivisione il raggiungimento del suo scopo. Quando si parla di melodramma in generale e di Puccini in particolare, poi, il feeling che la composizione crea con il pubblico è fondamentale, essendo per definizione questa forma la rappresentazione di una realtà nel quale lo spettatore si cala  completamente, portato per mano dall'autore.

Con questa premessa appare chiaro cosa ha suggerito la stesura di queste righe per parlare di Bohéme rappresentata a Firenze il 25 novembre scorso al Teatro Comunale di Firenze. Opera fra le  più amate  in assoluto dal pubblico, a fronte di un'apparente scorrevolezza e spontaneità della successione dei quadri e delle idee musicali, ebbe in realtà una genesi travagliata e faticosa, come spesso accade per le opera d'arte. Fanno sorridere oggi alcune critiche negative successive alla prima recita nella quale si diceva che “...così come non lascia grande impressione sull'animo degli uditori, non lascerà grande traccia nella storia del nostro teatro lirico...”, oppure “...tutti ormai sanno che Bohème è un'opera cattiva, un'opera infelice. Il pubblico, naturalmente, cretino com'è, fa porta ore ed ore per poter applaudire, bestemmiando così l'arte come i ladroni bestemmiavano Dio. Puccini si è ripetuto. Copiare se stessi? Ma è una cretineria: pazienza copiare gli altri...”. Noi oggi sorridiamo benevolmente leggendo queste affermazioni, ben sapendo come il pubblico non rimanga indifferente e come soprattutto ami Puccini ed il suo inconfondibile linguaggio, così come si amano Caravaggio o Botticelli, sempre uguali (ma è un difetto?) ma unici ed inconfondibili. Ed inimitabili.

Ecco allora che reimmergersi nella soffitta parigina e nel quartiere latino accompagnati dalle splendide voci di Aquiles Machado/Rodolfo, Carmela Remigio/ Mimì, Alessandra Marianelli/Musetta. e sotto la sapiente direzione di Carlo Montanaro che ha utilizzato al meglio le capacità dell'orchestra, specialmente nei timbri e nei colori creati da Puccini con l'impasto dei fiati con gli archi, ci rende tutt'altro che indifferenti, ma partecipi di un tranche de vie che ogni volta ci tocca il cuore e ci commuove.

Bravi tutti gli interpreti. Non hanno deluso le aspettative le sezioni più famose: “Che Gelida manina”, cantata con passione e tenerezza, così come il “valzer di Musetta”, nella quale merita un plauso la regia sobria ma curatissima nei particolari ed efficace nei movimenti scenici di Mario Pontiggia con le suggestive scene di Francesco Zito, che hanno condotto naturalmente l'azione scenica sino al tragico e malinconico finale nel quale la morte di Mimì ha provocato nel pubblico un silenzio partecipe molto più efficace di qualsiasi rumorosa manifestazione di approvazione, come del resto avviene nella vita, nella quale il dolore è anche contegno e riservatezza, prima di esplodere in calorosi applausi e ripetute chiamate in palcoscenico dei protagonisti. Come sarebbe la nostra vita senza la musica di Puccini? Serate come questa ci fanno capire che  mancherebbe qualcosa di importante...

Pubblicato in: 
GN4 28 novembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Firenze, Teatro Comunale
Venerdì 25 novembre 2011, ore 20:30

LA BOHÈME
Scene liriche in quattro quadri
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Direttore Carlo Montanaro
Regia  Mario Pontiggia
Scene Francesco Zito

Personaggi ed interpreti

Rodolfo Aquiles Machado
Schaunard Simone Del Savio
Mimì Carmela Remigio
Marcello Stefano Antonucci,
Colline Marco Vinco
Benoît / Alcindoro Andrea Cortese
Musetta Alessandra Marianelli

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Piero Monti
Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Allestimenti scenici Italo Grassi