Bologna 2016. Ritorno al 1895: la mostra "Lumière! L'invenzione del cinematografo"

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Mostra "Lumière! L'invenzione del cinematografo"

Inaugurata il primo giorno della XXX° Edizione del Festival Il Cinema Ritrovato, la mostra sui pionieri del cinema, ovvero i celeberrimi fratelli Lumière, è stata allestita significativamente nel centenario dell'anno uno della storia della Settima Arte, ideata e curata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, dall'Institut Lumière di Lione, i cui documenti e materiali preziosi superano per la prima volta i confini francesi.

La mostra, ospitata nel cuore del centro storico di Bologna fino al 22 gennaio 2017, si trova nel sottopasso di piazza Re Enzo, riqualificato come ampio spazio espositivo: scendendo gli scalini che conducono in questi sotterranei, il visitatore compie un inedito viaggio nel tempo, fino a tornare a oltre centoventi anni fa, quindi al periodo animato dalla cultura visuale e scientifica fin-de-siècle, in cui lo spettacolo popolare si caratterizzava per la presenza di numerosi dispositivi ottici che, prima del cinematografo, furono sviluppati per cercare di riprodurre l'illusione del movimento attraverso l'alterazione di immagini fisse.
Proprio per questo la mostra – che nella sala introduttiva accoglie un pannello dove viene proiettato in continuità la prima veduta dei fratelli Lumière, ovvero La sortie de l'usine Lumière (L'uscita dalle fabbriche Lumière, 1895) – prende avvio con alcune sale dedicate anzitutto agli strumenti pre-cinematografici più emblematici, prestati per l'occasione dalle ricche collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Il visitatore, quindi, si trova circondato dai numerosi dispositivi che, oltre cento anni fa, cercavano di rispondere al “bisogno di meraviglia” da sempre cercato dagli occhi di osservatori di ogni età e ceto sociale: dai taumatropi ai dischi per fenachistoscopio, da zootropi e prassinoscopi a un esemplare funzionante del teatro ottico di Reynaud, fino ad arrivare al Mondo Nuovo e, soprattutto, all'antecedente più affascinante del cinematografo, ovvero la lanterna magica, la quale ancora oggi rappresenta uno dei più ambiti oggetti di culto per collezionisti, soprattutto se appassionati del settore. Di quest'ultima, che già dalla seconda metà del Seicento permetteva di proiettare immagini sopra superfici bianche, è possibile vedere alcune bellissime lastre dipinte a mano di molteplici temi, a cui venivano applicate diverse forme di movimento attraverso semplici meccanismi per dar vita a visioni fantastiche, divertenti o grottesche.

Il “balzo” tecnico-scientifico avvenuto con la nascita del cinematografo dei Lumière è preceduto da numerosi altri strumenti, tra i quali celebre è il kinetoscopio ideato da Edison nel 1888. Attraverso quest'ultimo la veduta registrata poteva essere fruibile solo da singoli spettatori a causa della visione monoculare, per questo più vicino al Mondo Nuovo che allo strumento che di lì a poco avrebbero brevettato i due celebri fratelli di Lione. A loro, dunque, sono dedicate tutte le sale successive, che ripercorrono con documenti e materiali originali le diverse tappe che hanno segnato la nascita e la diffusione del cinematografo: il visitatore ne ripercorre le vicende attraverso fotografie d'epoca, documentazioni e dispositivi con cui i fratelli Lumière, seguendo l'attitudine all'avanzamento scientifico già propria del padre Antoine, hanno sviluppato pionieristicamente il primo strumento che, sfruttando il meccanismo interno della macchina da cucire, proponeva una proiezione pubblica di una ripresa dal vero.
La mostra, oltre ad accogliere alcuni degli esemplari originali utilizzati dai fratelli Lumière per la registrazione delle prime vedute, presenta anche installazioni che coinvolgono direttamente gli occhi dei visitatori, come il plastico che riproduce il quartiere e, in particolare, la via dove si trovava la fabbrica Lumière filmata per la veduta La sortie de l'usine Lumière. Molto emozionante, poi, l'idea di ricreare fedelmente l'ambientazione dello spazio adibito a sala cinematografica per la prima leggendaria proiezione pubblica organizzata il 28 dicembre 1895 al Grand Café sul Boulevard des Capucines di Parigi, con la programmazione continua dei dieci film presentati ai primi spettatori di fine secolo.

Le sale successive presentano altre sorprese della visione in grado di meravigliare fruitori del settore, appassionati o coloro che hanno iniziato il viaggio spinti da curiosità, di cui è un esempio il fondamentale documento storico rappresentato dalle numerose vedute documentaristiche registrate da operatori dei fratelli Lumière in tutto il mondo, i quali hanno portato alla diffusione del cinematografo anche nei territori più lontani, oltre che in Italia e nella città di Bologna con grande velocità.
Ancora, vengono mostrati materiali, documenti e strumenti relativi ad altre affascinanti invenzioni dei Lumière, che dimostrano una continua ricerca applicata al cinematografo, in grado di sconfessare la loro stessa affermazione secondo cui si sarebbe trattato di “un'invenzione senza futuro”: lo dimostrano, infatti, l'esemplare del Photorama, ovvero il formato panoramico brevettato nel 1900 ispirato ai diorami, il primo procedimento di fotografia a colori chiamato Autochrome e, infine, l'esperimento stereoscopico tentato negli anni trenta.

Una mostra, in definitiva, di grande fascino sia per chi già conosce questo ambito di studi sia per chiunque sia incuriosito dalle lontane origini del cinema, la cui eco ci parla ancora oggi attraverso recuperi spesso consapevoli operati da registi di diversa nazionalità.
Una mostra di cui, quindi, non può essere che consigliata la visita e attraverso il cui allestimento è stato possibile riqualificare una parte della città per dar spazio alla cultura e, in qualche modo, anche a parte della nostra storia.

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GN36 Anno VIII Numero doppio 28 luglio - 5 agosto
Scheda
Titolo completo: 

Mostra “Lumière! L'invenzione del cinematografo

Bologna, sottopasso di piazza Re Enzo
25 giugno 2016 – 22 gennaio 2017