Bostridge alla IUC. Un tenore wertheriano per William Walton

Articolo di: 
Teo Orlando
Bostridge

Un diffuso pregiudizio vorrebbe che gli inglesi fossero "il popolo senza musica" (naturalmente con riferimento alla cosiddetta musica "colta", perché se dovessimo considerare il rock le cose starebbero ben diversamente). Tale pregiudizio è dovuto probabilmente alla mancanza, in terra britannica, di musicisti famosi come lo sono per altri paesi Mozart, Beethoven, Čajkovskij, Debussy o Verdi. Ma ciò non vuol dire che non esista una grande tradizione musicale anche nell'isola di Gran Bretagna, con musicisti come William Walton, di cui sabato 22 aprile 2017 è stata eseguita alla IUC la composizione Façade. Entertainment per voce recitante ed ensemble.

La composizione di Walton è stato preceduta da un breve pezzo di Alfredo Casella, ossia la Sinfonia per pianoforte, clarinetto, tromba e violoncello, op. 53/54. Casella, che aderì senza troppe riserve al fascismo, fu un musicista di formazione cosmopolita, come attestano i suoi studi a Parigi presso Maurice Ravel, con cui ebbe a polemizzare, e cercò di coniugare il recupero della tradizione, sia classica, sia folkloristica con un linguaggio modernista. In lui convergono i toni ispirati e classici con il sentimento vitale e solare espresso dalle latitudini mediterranee, come si nota anche in questa composizione, che, ad onta del titolo, non è affatto una sinfonia nel senso classico del termine, ma una sorta di divertissement cameristico in tre parti, composto nel 1932 per il centenario della League of Composers. Comincia con un Largo solenne, intonato da una tromba con echi da banda militare e da orchestra jazz, ma con tonalità insolitamente tristi a cui fa da contrappunto il pianoforte, più freddo e ritmicamente regolare. Segue un Adagio con il tema esposto prima dal violoncello e poi ripreso da clarinetto e tromba. Infine l'Allegro finale è affidato in gran parte al clarinetto con tre note ripetute.

Dopo una brevissima pausa, fanno il loro ingresso i due veri protagonisti della serata: il tenore Ian Bostridge e il soprano Sophie Daneman. Bostridge si era già esibito l'anno scorso alla IUC, con una versione mozzafiato del Liederkreis di Schumann, una selezione di Lieder dall'amato Schubert, e The Heart of the Matter di Benjamin Britten (mentre in precedenza aveva incantato Santa Cecilia con la Winterreise di Schubert). Anche qui in quest'occasione si presenta con un completo impeccabile e con quell'allure british da dandy di gran classe, a metà tra il giovane Werther e Oscar Wilde. Anche il soprano Daneman mostra sicurezza di sé e grande capacità di tenere la scena.

Il ciclo liederistico che i due si apprestano a cantare venne composto da William Walton tra il 1921 e il 1922 e reca come titolo Façade. An Entertainment (for reciting voice and small orchestra). La composizione si basa su poesie di Edith Sitwell, una poetessa inglese del XX secolo fortemente influenzata dal movimento simbolista e vicina a T. S. Eliot.

Musicalmente il brano si configura come un patchwork con moduli stilistici provenienti dalle più disparate esperienze musicali, dall'impressionismo à la Debussy al jazz, dal cabaret alla musica popolare,il tutto con toni sommessi e finemente cesellati: ecco, inter alia, perché spesso la musica inglese non è molto popolare fuori dei confini britannici, fino al punto da alimentare i pregiudizi di cui abbiamo sopra discorso: si tratta spesso di musica estranea alle melodie orchestrali trascinanti e accattivanti (con eccezioni, come The Planets di Gustav Holst) e piuttosto votata alla precisione armonica e all'intarsio timbrico. Di grande rilievo è anche il trattamento della voce operato da Walton, che trova in Bostridge e nella Daneman degli eccellenti interpreti: pur essendo caratterizzati dal "recitar cantando", questi pezzi non permettono alla voce di muoversi ariosamente a seconda delle inflessioni volute da colui che recita, ma imprigionano la voce in una ferrea scansione ritmica, mediante l'esatta indicazione della durata delle singole sillabe.

Una nota sui testi, ben ventuno piccoli poemi: spingendo all'estremo certi presupposti del simbolismo (De la musique avant toute chose,/Et pour cela préfère l'Impair/Plus vague et plus soluble dans l'air,/Sans rien en lui qui pèse ou qui pose: Paul Verlaine, Art poétique), la Sitwell è convinta che il senso del componimento poetico risieda piuttosto nel suono prodotto dalle parole che nel loro significato convenzionale, sicché in Façade il testo diventa quasi un puro esercizio sul ritmo, fino al punto che i significanti sovrastano e quasi annullano i significati. La poesia della Sitwell cerca quasi di rinunciare alle peculiarità della lingua inglese per tendere a sonorità universali, pur senza arrivare a dissolvere la poesia in puri suoni come in Aldo Palazzeschi o in parole nonsensical come nel Jabberwocky di Lewis Carroll o nel Finnegans Wake di James Joyce. Un esempio, può essere fornito dal terzo Lied, Mariner Man, di cui riportiamo il testo senza traduzione, proprio perché quello che conta sono i valori fonosimbolici piuttosto che i significati delle parole:

Mariner man

"What are you staring at, mariner man
Wrinkled as sea-sand and old as the sea?"
"Those trains will run over their tails,
if they can,
Snorting and sporting like porpoises. Flee
The burly, the whirligig wheels of the train.
As round as the world
and as large again,
Running half the way
over to Babylon, down
Through fields of clover
to gay Troy town-
A-puffing their smoke
as grey as the curl
On my forehead as wrinkled as
sands of the sea!-
But what can that matter
to you, my girl?
(And what can that matter to me?)"

Una nota finale per l'ensemble orchestrale, la Roma Sinfonietta sapientemente diretto da Fabio Maestri, che ha perfettamente assecondato i due cantanti. Standing ovation finale, ricompensata con ben due bis: Noël Coward: A room with a view, e la ripetizione di Something lies beyond the scene, n. 15 da Façade di William Walton.

Pubblicato in: 
GN26 Anno IX 28 aprile 2017
Scheda
Titolo completo: 

ISTITUZIONE UNIVERSITARIA CONCERTI
IAN BOSTRIDGE – ENSEMBLE ROMA SINFONIETTA
22 aprile /2017, ore 17:30
Aula Magna Sapienza Università di Roma

Façade – An Entertainment
IAN BOSTRIDGE tenore
ENSEMBLE ROMA SINFONIETTA
FABIO MAESTRI direttore
SOPHIE DANEMAN soprano

Musiche di William Walton su testi di Edith Sitwell

Programma:

Façade: An Entertainment  - Musica di William Walton su testi di Edith Sitwell
Alfredo Casella: Sinfonia per pianoforte, clarinetto, tromba e violoncello op. 53/54

Bis:
Noël Coward: A room with a view
William Walton: Something lies beyond the scene, n. 15 da Façade