The Brink. L'anima nera di Trump

Articolo di: 
Teo Orlando
The Brink

La regista indipendente americana Alison Klayman, già autrice di Ai Weiwei: Never Sorry, su un artista cinese perseguitato dal regime, propone ora The Brink - Sull’orlo dell’abisso, incentrato sulla figura di Steve Bannon, ex stratega della Casa Bianca, uno degli artefici del successo di Donald Trump e 
anima internazionale del neopopulismo con tinte sovraniste, razziste e anti-immigrazioniste. Il documentario/film è stato presentato allo scorso Sundance Film Festival, svoltosi a Park City, nello Utah, alla fine di gennaio: lo hanno classificato come un tipico "fly-on-the-wall documentary", ossia un documentario dove gli eventi sono visti "candidamente", come potrebbe vederli una mosca su un muro.

Si tratta di un docu-film piuttosto anomalo perché l'ottica della regista è palesemente "progressista", sicché non vengono risparmiate critiche esplicite e soprattutto "implicite" al protagonista, che compare in prima persona (non c'è un attore che lo interpreta, come invece è accaduto nel semi-documentario dedicato a Dick Cheney, The Vice).

Peraltro, la produzione del film è a cura di Marie Therese Guirgis, una ex collaboratrice dello stesso Bannon, che ha comunque cercato di evitare un'eccessiva focalizzazione su aspetti negativi dell'ex stratega, il quale viene seguito dal suo allontanamento dalla Casa Bianca fino al termine della campagna itinerante tra Stati Uniti ed Europa.

L'aspetto forse più interessante per noi italiani (ed europei in generale) è il tentativo di Bannon di dare vita a The Movement, un'organizzazione creata per promuovere una politica sovranista e populista sia in Europa, sia negli Stati Uniti: l'intento non è tanto quello di unificare i partiti di destra o di estrema destra, ma di portarli al successo elettorale cercando motivi comuni da valorizzare e con cui sedurre l'elettorato.

Bannon è più volte venuto in Italia, dove ha avuto come interlocutrice privilegiata Giorgia Meloni (che nel film compare per alcuni minuti e riesce perfino a "sfoggiare" un discreto inglese, benché con un accento da suburbia): è ora al centro di varie polemiche e proteste per il suo intento di trasformare ll’antica Abbazia di Trisulti, nel Lazio, in un incubatore per futuri sovranisti e nazionalisti europei: del resto, il nostro Paese è per lui un luogo di assoluta rilevanza per promuovere il neopopulismo europeo – in vista delle elezioni di maggio 2019. 

Originariamente Bannon era un banchiere di Goldman Sachs, nonché investitore nel settore dei media (fu il fondatore della società Bannon & Company e l'ex direttore di Breitbart News): si è poi reinventato e quasi autonominato leader di un movimento populista globale. Con le sue doti di sagace manipolatore della stampa e di formidabile promotore di sé stesso, Bannon fa parlare delle sue millantate imprese, che vengono riverberate dai giornali a internet, dalle televisioni alle radio: è nata così la leggenda su cui ha basato alla fine la sua stessa sopravvivenza.

Dopo lo "Unite the Right Rally", un raduno di movimenti di destra culminato nei disordini di Charlottesville, con pesanti infiltrazioni di suprematisti bianchi nell'agosto 2017, Steve Bannon lasciò la sua posizione di capo stratega della Casa Bianca. Ma ormai si era così affermato nell'inner circle di Donald Trump da riuscire a curvare ancora più a destra quella parte del partito repubblicano che aveva candidato l'attuale presidente in carica. Del resto, sciolto dai vincoli di un incarico ufficiale, ha utilizzato la sua influenza per trasformare il suo controverso movimento nazionalista in un movimento su scala globale, senza interrompere del tutto i legami con la Casa Bianca, almeno secondo fonti riservate, e cercando una sponda in personaggi come Marine Le Pen, Nigel Farage e Viktor Orbán.

The Brink segue Bannon attraverso le elezioni di mid term del 2018 negli Stati Uniti e fa luce sui suoi sforzi per mobilitare e far alleare i partiti di estrema destra al fine di ottenere seggi nelle elezioni europee del maggio 2019.  In realtà, come ha ammesso la produttrice Marie Therese Guirgis, Steve Bannon non ha mai cambiato il modo di operare: è sempre stato un venditore e un banchiere d'investimenti. È sempre stato fermamente guidato dall'interesse personale e ha sempre utilizzato la sua forte personalità in situazioni che gli arrecassero vantaggio. Tutte caratteristiche che nel film vengono enfatizzate e mostrate nelle loro estreme conseguenze.

Pubblicato in: 
GN21 Anno XI 15 aprile 2019
Scheda
Titolo completo: 

The Brink

GENERE: Documentario
ANNO: 2019
REGIA: Alison Klayman
PAESE: USA
DURATA: 91 minuti
DISTRIBUZIONE: Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema
FOTOGRAFIA: Alison Klayman
MONTAGGIO: Brian Goetz, Marina Katz
PRODUZIONE: AliKlay Productions, Claverie Films, RYOT FilmsI

PRODUTTRICE: Marie Therese Guirgis
PRODUZIONE ESECUTIVA: Adam Bardach
MUSICHE: Ilan Isakov, Dan Teicher

Uscita al cinema 29 aprile 2019