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Capriccio. Roncaglio nel suo florilegio brasiliano
Brazilian Sentiments: uno splendido CD etichetta Capriccio, distribuito da Ducale, nel quale il soprano Cristiane Roncaglio utilizza con duttilità la sua splendida voce per proporre un florilegio di brani di autori brasiliani, sia “classici” come Villa Lobos, sia più vicini ai nostri giorni ma altrettanto importanti come Jobim, Costa Pereira, Barroso, Miranda...
Validissimi ed adeguati partners in questa carrellata André Bayer alla chitarra e Cristian Peix al pianoforte, che sostenendo ed integrandosi perfettamente con l'interpretazione della Roncaglio contirbuiscono a creare un'atmosfera magica.
Cristiane Roncaglio, brasiliana ma con formazione artistica europea ed una brillante carriera nei più importanti ruoli del repertorio operistico tradizionale, in questa occasione mette a disposizione della musica la sua origine sudamericana adeguando con grande facilità il timbro vocale alle diverse caratteristiche dei brani scelti, con una varietà e diversificazione affascinanti e di grande efficacia.
Il brano che apre il CD, il celeberrimo “Chega de Saudade” di Jobim, è per esempio affrontato con una cura del fraseggio e della dinamica tipica dell'artista completo, ma con una vocalità decisamente non classica ed operistica utilizzando un timbro in ogni caso molto bello ed insinuante.
Già nel secondo brano, “Tamba Taja” di Costa Pereira, l'estensione richiesta mette subito in evidenza l'ambito nel quale la sua voce può muoversi con grande facilità di emissione, così come nei brani di Villa Lobos l'impostazione ritorna ad essere quella cosiddetta tradizionale per un soprano del suo livello.
In altri conosciutissimi brani di Jobim, come “Samba di una nota sò”, “Garota de Ipanema”, “Corcovado” o “Desafinado” il clima è quello del club, di altissimo livello ovviamente, in un ambiente intimo ed avvolgente, nel quale l'artista, con il sapiente supporto della chitarra di André Bayer, regala agli ascoltatori momenti di grande musica e raffinatissima interpretazione.
I brani con pianoforte, grazie anche alla bravura di Cristian Peix, sono altrettanto interessanti, anche se, ma questa è un'osservazione dovuta al gusto personale, il pianoforte in alcuni casi (nei brani di Villa Lobos per esempio) risulta nella presa di suono un poco distante rispetto alla voce, aspetto che comunque non impedisce di apprezzare l'abilità del pianista in una scrittura sicuramente non facilissima.
Un CD molto bello, un'interprete con una splendida voce, un raffinato omaggio ad un repertorio sudamericano di grande fascino.