Casella. La musica al tempo dell'aereo e della radio

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Alfredo Casella

Da poco tempo è in libreria un libro di grande interesse per chi voglia approndire la conoscenza del periodo tra le due guerre e anche degli anni immediatamente successivi, un'epoca ricca di aspetti contrastanti e inquietanti nella vita musicale in Italia. Edito da EDT, La musica al tempo dell'aereo e della radio. Cronache musicali 1925-46, a cura di Francesco Lombardi, raccoglie gli articoli scritti da  Alfredo Casella (1883-1947,) permettendo di conoscere un risvolto meno noto della sua multiforme attività.

La maggior parte degli articoli fu scritta, fra il 1925 e il 1946, per il quotidiano di Boston, The Christian Science Monitor, per raccontare i vari aspetti dell'attività musicale in Italia e le tendenze e le novità prodotte dalle diverse avanguardie in Europa. Alcuni di quelli presentati nel libro, furono scritti per raccontare il dinamismo e lo sviluppo nei diversi ambiti musicali negli USA sulla rivista, L’Italia letteraria. Alfredo Casella  è stato un musicista emblematico e significativo di quella generazione dell'80, in riferimento alla date di nascita, - Alfano, Casella, Malipiero, Pizzetti, Respighi - che all'inizio del secolo scorso volle esperire nuove strade musicali alternative, in opposizione alla tradizione del melodramma egemone nell'ottocento.

Casella studiò a Parigi e molta della sua attività come interprete, pianista e direttore e compositore si svolse all'estero dove era molto apprezzato. Negli USA, a Boston dal 1927 al 1929, fu il direttore principale  dei Boston Pops, i concerti popolari della Boston Symphony Orchestra, questo spiega il legame con il The Christian Science Monitor di Boston. Emergono negli articoli di Casella aspetti di grande interesse, la sua esperienza all'estero e la sua apertura mentale erano lontane dalla visione chiusa e provinciale, di fondamentale adesione al regime della maggior parte dei musicisti.

Tra i temi trattati negli articoli risalta l'aspirazione che anche in Europa l'attività artistica possa essere sostenuta da mecenati borghesi come negli USA, un aspetto che riflette il disagio per il controllo sempre più invasivo del regime fascista. Il tema è cruciale ed è anche all'origine dello scontro tra Arturo Toscanini e il fascismo, conclusosi con l'esilio volontario negli USA del maestro, che rivendicava la completa libertà nelle scelte artistiche. Casella nella generale acquiescenza alla dittatura difese Toscanini e, in uno degli articoli a lui dedicati, analizza quella che ritiene la peculiarità decisiva della sua grandezza: il rispetto assoluto verso la volontà dell'autore. Un aspetto confermato anche da Stravinskij, che ebbe l'occasione di esperirlo direttamente in occasione della esecuzione de Le rossignol ( L'usignolo ), in una testimonianza riportata nel saggio, Toscanini, di Harvey Sachs.

Altri aspetti fondamentali trattati negli articoli riguardano l'insegnamento della musica in Italia, con l'esposizione di problemi tutt'ora irrisolti, e la qualità della programmazione sinfonica e teatrale di quegli anni. Casella, che difese con calore la scuola italiana, con la sua cultura e apertura mentale, non poté non accorgersi che nei programmi proposti dalle più importanti istituzioni mancava molta della musica di avanguardia del '900. Nel 1938 l'introduzione delle leggi razziali peggiorò la situazione, ma in questo caso Casella minimizzò le conseguenze. Difese, nonostante la realtà gli desse torto, all'estero il proprio paese e quindi il regime con omissioni imbarazzanti, affermando che l'artista godeva di una completa libertà artistica, inesistente, se non in rari casi, e questo è il risvolto più inquietante e contraddittorio, anche se umanamente comprensibile, dei suoi scritti.

Alcuni modi di esprimersi tipici dell'epoca sono, per il lettore di oggi, inaspettati in un artista con la sensibilità di Casella, ma sono giustificabili, se inquadrati nel periodo storico in cui visse. Altri articoli sono dedicati a compositori e interpreti, in una analisi che non è quella di uno storico ma di un contemporaneo e che trasporta il lettore nel cuore del dibattito culturale di allora; cosa che accade anche per la narrazione della riscoperta di Vivaldi. I reportage dagli USA mostrano una grande apertura mentale verso i nuovi mezzi di comunicazione, la radio, e forme di spettacolo, circo, music hall e cinema, di cui difende il valore artistico anche negli articoli del giornale americano.

Il curatore, per una più approfondita conoscenza del periodo rimanda a due importanti saggi sull'attività musicale nel periodo fascista, Musica e musicisti nel ventennio fascista di Fiamma Nicolodi ( Fiesole, Discanto 1984) e Music in Fascist Italy, 1988 di Harvey Sachs ,tradotta successivamente in Italiano con il titolo di Musica e Regime per EDT. Gli articoli per il The Christian Science Monitor sono riportati anche nella versione originale inglese.

Pubblicato in: 
GN29 Anno VII 11 giugno 2015
Scheda
Autore: 
Alfredo Casella
Titolo completo: 

La musica al tempo dell’aereo e della radio
Collana EDT/CIDIM | Musica
ISBN 978-88-5920-538-8
Pagine 480
Data uscita 11-09-2014
Prezzo 25.00€