Chi non ha il suo Minotauro? Il Minotauro della paura secondo Yourcenar

Articolo di: 
Massimo Onesti
Chi non ha il suo minotauro?

Dal 9 al 14 novembre 2010 al Teatro Nuovo Colosseo di Roma è stato rappresentato lo spettacolo Chi non ha il suo Minotauro?, presentato dalla Compagnia dei Masnadieri con la regia di Massimo Roberto Beato e con il patrocinio dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico".

La pièce riscrive l’opera di Marguerite Yourcenar Qui n’a pas son minotaure? (nella traduzione di Luca Coppola e Giancarlo Prati), cercando di andare a scandagliare i labirinti inconsci dell’animo umano (della cui frammentata individualità i corridoi del palazzo di Minosse sono i simboli metaforici) con un taglio scenico al confine tra la farsa, il varietà e, per alcuni tratti, con un lirismo asciutto e scarno, che non sconfina mai verso la tragedia classica, cosa che ci si potrebbe anche aspettare, visto il tema dello spettacolo.

Siamo accompagnati, in questo viaggio metafisico, da un Teseo antieroe, giullaresco e sgusciante, e dal suo anfitrione Autolico, sornione e quasi mefistofelico, oltre alle due sorelle Fedra e Arianna, figlie di Minosse e sorelle del Minotauro: la prima, Fedra, sembra incarnare il lato femminile frivolo e guizzante, e alla fine anche vincente, mentre l'altra, Arianna, riassume in sé la figura della donna ingannata e abbandonata, non solo in senso amoroso ma anche in modo reale e crudele, visto che viene lasciata da Teseo in un’isola deserta, abbandonata ad un esilio quasi senza speranza.

Il Minotauro sembra essere così soltanto la metafora delle paure che possono celarsi dentro di noi, per riuscire a debellare le quali viene qui quasi adombrato un suggerimento: bisogna calarsi dentro quei labirinti che attanagliano l’anima, in quel bosco interiore dove sarà impervio riuscire a districarsi.

Tra gli effetti speciali, molto suggestiva risulta essere la proiezione del video, nel bel mezzo della commedia fra gli attori recitanti, che raffigura Teseo mentre si inoltra nel bosco a cercare il Minotauro: questo espediente conferisce allo spettacolo un particolare e intrigante tocco thrilling e mitologico allo stesso tempo.

Ed infatti, oltre che per la bravura degli attori e per l'insolita proiezione video, la pièce si fa apprezzare anche per diversi accorgimenti scenici come alcuni momenti retrò stile anni '40, nonché per situazioni molto toccanti e di alto livello interpretativo, come le scene ambientate sull'isola dove Arianna si trova in totale solitudine: il tutto in una cornice dove l’eco delle atrocità belliche è grottescamente sovrastata dal ritmo dello swing.

Pubblicato in: 
GN27 Anno III 17 novembre 2010
Scheda
Autore: 
Marguerite Yourcenar
Titolo completo: 

Teatro Nuovo Colosseo
9-14 novembre 2010
La Compagnia dei Masnadieri

CHI NON HA IL SUO MINOTAURO?
di Marguerite Yourcenar
traduzione di Luca Coppola e Giancarlo Prati
regia Massimo Roberto Beato
con  Simone Ciampi, Francesco Vigo, Nicoletta La Terra e Monica Belardinelli
Con il patrocinio dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico

Anno: 
2010
Voto: 
8