I Concerti Brandeburghesi di Bach. La magia della musica assoluta

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Orchestra of the Antipodes

Nel doppio CD dell'etichetta australiana ABC, distribuito da Codaex, l'Orchestra of the Antipodes, ensemble con strumenti originali, propone la propria lettura di quest'affascinante serie di Concerti di Bach, i celeberrimi  Brandeburghesi, unitamente ad alcune sinfonie di Cantate che, come vedremo in seguito, non sono state scelte casualmente.

Nella sterminata produzione bachiana la musica strumentale occupa una posizione importante come importante è stato il suo contributo allo sviluppo ed evoluzione del  repertorio barocco europeo. Abbiamo già incrociato su queste pagine una serie di composizioni strumentali, le Ouvertures, nelle quali emergeva la genialità compositiva dell'autore. Il nostro spazio è questa volta dedicato ad un'altra serie straordinaria per bellezza e fantasia compositiva: i sei Concerti Brandeburghesi.

Va subito detto che l'orchestra, diretta da mani diverse, Antony Walker, Anna McDonald, Erin Helyard e Neal Peres Da Costa, a fronte di un'eventuale ma ingiustificata perplessità sul paese di appartenenza, affronta con sicurezza ed ottimi risultati l'impegnativo repertorio bachiano. I componenti peraltro vantano esperienza professionale con i più importanti gruppi barocchi europei e l'approccio filologico è sempre corretto ed affrontato con tecnica sicura, così come sono specialisti tutti i direttori.

I sei Concerti Brandeburghesi hanno la caratteristica di avere ognuno un diverso organico strumentale. Con questa serie di concerti - e non potremo mai abbastanza ringraziare la provvidenza che non siano andati persi come è accaduto per molte, troppe altre composizioni dell'autore -, J.S. Bach ci ha lasciato uno straordinario campionario di come, secondo lui, era possibile utilizzare lo strumentario a disposizione in quel periodo, utilizzando, variamente aggregati, archi e fiati.

Con questa premessa e possibilità i componenti dell'ensemble possono mettere in evidenza l'abilità nell'utilizzare lo strumentario previsto.
Il risultato è ottimo, in particolar modo quando, specialmente con gli strumenti a fiato, i problemi relativi all'intonazione ed all'espressività sono risolti con disinvoltura e con fraseggi sempre corretti.

Una leggera perplessità, che rientra comunque nel gusto personale ed in ogni caso non pregiudica l'ottimo risultato, potrebbe sussistere sulla presa di suono forse in certi casi non adatta ad evidenziare l'impasto timbrico e per i tempi, a nostro parere tutti un poco più veloci di quanto si sia abituati ad ascoltare e forse in certi momenti non adatti ad esaltare il fascino della scrittura (per esempio nel primo movimento del Quinto concerto).

Come detto, oltre ai concerti brandeburghesi i due CD propongono anche otto sinfonie di altrettante cantate. La scelta non è stata casuale perchè in ogni sinfonia, in applicazione di un procedimento compositivo all'epoca chiamato “parodia” e normalmente utilizzato nel periodo barocco, l'autore riutilizza sezioni già utilizzate in altre composizioni. Ecco allora riapparire il bellissimo tema utilizzato anche in un concerto per cembalo, in uno per oboe ed in uno per violino (Sinfonia cantata BWV 156) oppure una sezione di una partita per violino (Sinfonia cantata BWV 29) o addirittura il primo movimento del Terzo brandeburghese (Sinfonia cantata BWV 174), in questo caso arricchito, rispetto al concerto per soli archi, con corni. Altre sinfonie invece ci consentono di ascoltare sezioni di composizioni delle quali si hanno notizie ma che sono andate perdute, in una sorta di backup che ha salvato dall'oblio brani altrimenti persi per sempre.

Come il colibrì che campeggia sulla copertina del CD, anche in questa occasione la magia della musica bachiana fa sollevare l'ascoltatore dalla materialità della terra librandosi nel cielo della musica assoluta.
 

Pubblicato in: 
GN31 Anno IV 11 giugno 2012
Scheda
Titolo completo: 

ABC AU S T R A L I A

Johann Sebastian BACH (1685-1750)
Concerti Brandeburghesi nn.1-6, Sinfonie da Cantate

Orchestra of the Antipodes (su strumenti originali)
Antony Walker, Anna McDonald, Erin Helyard, Neal Peres Da Costa, direzione

2CD ABC 476 1923