Il Dittatore. L'ironica arma contro la superiorità occidentale

Articolo di: 
Alessandro Menchi
Il Dittatore

Negli ultimi anni l'eccentrico comico londinese Sacha Baron Cohen ha portato nel panorama cinemamatografico internazionale una nuova idea di critica sociale, politica e di costume della civiltà occidentale – in primis quella made in USA. Alla base di tale idea c'è il presupposto che ogni presunta convinzione di superiorità morale nei confronti dei paesi del “sud del mondo” si basa su false credenze, miti mediatici e lobotomie culturali, create appositamente per scopi di potere.

Per tentare di fare breccia in questa “cortina di ferro” del 21° secolo occorre usare l'arma più forte che esista in circolazione (più forte anche delle armi di distruzione di massa di cui intende dotarsi il nostro Dittatore): l'ironia. Ma che tipo di ironia? Certo non quella intellettuale e un pò salottiera alla Woody Allen né tantomeno quella stralunata dei quasi omonimi Coen bros., ma una sapiente miscela tra la demenzialità di un Jim Carrey ai tempi d'oro, unita alla più alta dose di contenuti policamente scorretti che si sia mai vista.

Il risultato è una bomba che ci ammazza dal ridere ma che ci resuscita la coscienza.  In tutto ciò il personaggio dell'Ammiraglio generale Hafez Aladeen protagonista de Il Dittatore, rappresenta l'utima e più matura tappa del singolare percorso creativo nel quale Cohen ha dato alla luce maschere demenziali quali Ali G, Borat e Brüno, protagonisti degli omonimi film.

Sovrano assoluto di un piccolo stato Nordafricano di nome Wadiya, lo spietato Aladeen dichiara al suo popolo di essere prossimo alla realizzazione di un ordigno nucleare per scopi di “pace”. L'ONU interviene intimandogli di presentarsi ad un'assemblea straordinaria a New York per rivedere le sue posizioni e proclamare una costituzione democratica. Ma una volta giunto nella Grande Mela, il Dittatore viene rapito e sostituito con un sosia dall'ambizioso ministro Tamir (Ben Kingsley) il quale, una volta trasformata Wadiya in una democrazia, intende impadronirsi dei guadagni sulle concessioni segrete di appalti alle superpotenze straniere. Non prima però di aver eliminato Aladeen. Ma qualcosa nel suo piano va storto e il nostro odiato e simpatico protagonista riesce a fuggire. Soccorso da un'ignara attivista ostile al Dittatore, Aladeen progetta di vendicarsi ma cade vittima dell'incantesimo della democrazia, del Sogno Americano e soprattutto dell'amore, che lo faranno cambiare. Forse.

Prendendo spunto dal libro autobiografico Zabibah and the King di Saddam Hussein e dalla figura barbuta di Osama Bin Laden, Sacha Baron Cohen (anche sceneggiatore) crea un personaggio che possiede tutti i vizi dei peggiori dittatori degli ultimi anni, e anche qualcosa di più. Oltre ad essere autoritario, sessualmente perverso, misogino e, naturalmente, antisemita, il nostro Aladeen ha un debole per le esecuzioni capitali su due piedi e non tollera di essere contraddetto. Ma nonostante tutto, nel suo rocambolesco percorso di (im)purificazione tra le strade della democrazia americana disseminato di situazioni a dir poco esilaranti – su tutte le scene dell'elicottero e della masturbazione – riesce persino a risultare simpatico. Nel finale – e qui sta il vero colpo di genio di Cohen – attraverso un suo discorso all'America sulla grandezza della forma dittatoriale, inconsapevolmente denuncia i mali della civiltà occidentale, identici, speculari ad essa, eppure terribilmente nascosti agli occhi della società dietro la rassicurante immagine della democrazia a stelle e strisce.

In sostanza, come già era avvenuto con Borat, Sacha Baron Cohen – ancora una volta con la sapiente regia di Larry Charles – dimostra di saper scardinare le convenzioni e il buonismo imperanti attraverso un linguaggio che si fa interprete ideale e non idealizzato dei nostri tempi, facendo ridere e pensare e senza che l'uno escluda mai l'altro.

Pubblicato in: 
GN33 Anno IV 25 giugno 2012
Scheda
Titolo completo: 

Il Dittatore. (The Dictator)
GENERE: Commedia
REGIA: Larry Charles
SCENEGGIATURA: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, Jeff Schaffer, David Mandel
ATTORI: Sacha Baron Cohen, Ben Kingsley, Anna Faris, Fred Melamed, Jason Mantzoukas, Rock Kohli, Chris Gethard, Jeff Grossman, Megan Fox, John C. Reilly

Uscita al cinema 15 giugno 2012

FOTOGRAFIA: Lawrence Sher
MONTAGGIO: Greg Hayden, Eric Kissack
MUSICHE: Erran Baron Cohen
PRODUZIONE: Four by Two Films, KanZaman Services, Kanzaman
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2012
DURATA: 83 Min
FORMATO: Colore

SOGGETTO: Il film è ispirato dal romanzo best seller "Zabibah and The King" di Saddam Hussein.