Ercole alla corte di Venaria

Articolo di: 
Elena Romanello
ercole

Fino al 10 marzo 2019 le Sale delle Arti della Reggia di Venaria al secondo piano ospitano una mostra dedicata ad un'icona del mito, antenato di tutti i super eroi: Ercole e il suo mito. Il percorso espositivo comprende quasi un centinaio di opere tra vasi attici, reperti archeologici, statue, gioielli, quadri, locandine di film, per raccontare una storia che inizia nell'antichità greca e arriva fino al XX secolo. 

La mostra è legata al restauro e alla prossima riapertura della Fontana di Ercole nei giardini, recupero contemporaneo di un monumento barocco distrutto nei secoli ma che rivivrà tra ricostruzioni reali e virtuali.
Il viaggio nel mito di un super eroe con vari super problemi inizia con una sezione sull'epoca greca e romana, con vasi, anfore, coppe della regione dell'Attica, provenienti dall’Antikenmuseum di Basilea, dove rivivono appunto le famose fatiche di Ercole.
A Roma Eracle, chiamato Ercole, fu amatissimo, e si scoprono varie statuette in bronzo o terracotta, una testa colossale di Ercole in riposo, il calco in gesso del gruppo bronzeo di Ercole con la cerva di Cerinea di Lisippo  e due intonaci dipinti provenienti dall’Augusteum di Ercolano, oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Come altre storie antiche, anche il mito di Ercole fu recuperato dalla cultura medievale, quando la figura del semidio dalla forza straordinaria fu associato a Gesù, malgrado le differenze fossero non poche, in particolare per il suo viaggio nell'Ade. Alcuni manufatti dell'epoca, provenienti in particolare dal Museo Archeologico nazionale di Cividale del Friuli raccontano questa fascinazione.

Ercole diventò anche protagonista di quelli che oggi chiameremmo gadget, con varie presenze su oggetti di arte decorativa e di uso quotidiano, come ventagli, elmi, boccali, coppe, cassoni, boccali.
Tra Rinascimento e barocco Ercole continua ad essere protagonista con quadri e sculture, come dimostrano alcune opere in mostra, con un'attenzione particolare per il pittore seicentesco genovese Gregorio de Ferrari, autore di cinque grandi tele sulle imprese dell'eroe provenienti dalla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Genova. La sezione è integrata da foto delle statue di Ercole presenti in varie residenze principesche dell'epoca, come Palazzo Pitti a Firenze, il castello di Vaux le Vicomte, modello di Versailles, in Francia, il castello di Schonbrunn in Austria, il Castello di Powis in Gran Bretagna.
Un luogo dove Ercole fu celebrato più che in ogni altro fu la città tedesca di Kassel, e dal suo museo provengono vari cammei settecenteschi oltre che un filmato aereo della reggia e del parco costruiti da Guglielmo I d’Assia-Kassel.

La mostra si chiude sul ritorno di Ercole come mito al cinema, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con i film peplum interpretati da Steve Reeves e Mickey Hargitay, fino ad una pellicola del 1970, Ercole a New York, con nel ruolo dell'eroe l'allora sconosciuto Arnold Schwarzenegger. 
La mostra Ercole e il suo mito è aperta fino al 14 ottobre dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato dalle 10 alle 19 e 30, dal 15 ottobre dal martedì al venerdì dalle 9 alle 17, sabato, domenica e festivi dalle 9 alle 18 e 30. 

Pubblicato in: 
GN1 Anno XI 3 novembre 2018
Scheda
Anno: 
2018