Fondazione Scelsi. La mistica luna di Alessandra Celletti

Articolo di: 
Livia Bidoli
Alessandra Celletti

In una magnifica serata di luna piena, nel parterre raffinato della Fondazione Scelsi con vista sui Fori Imperiali, dove visse il musicista e ambientò il suo luogo di raccoglimento e di ricerca interiore, abbiamo ascoltato al piano Alessandra Celletti (1966) nella serata del 18 settembre scorso, in un percorso notturno tra lei, Scelsi ed altri a lui contemporanei.

Il sentiero musicale, intitolato Mistico incolore, con un diretto riferimento al brano di Scelsi (1905-1988) scelto per la kermesse, il Preludio XXIV sottotitolato “Mistico” e con l'indicazione “senza espressione”, è “un'esperienza sensoriale lontana dall'eurocentrismo  dell'intendere la musica solo come ascolto”, come dice giustamente Nicola Sani, Presidente della Fondazione Giacinto Scelsi, nella sua introduzione. Le radici della classicità proposte da Erik Satie sebbene nel suo rinnovamento, come nella Gnossiènne n. 1 che suona Celletti, sono riproposte insieme ad altri loro cultori come Jean Alain (1911-1940), col suo Ếtude de la sonorité, ammirato da Dutilleux, per dei suoni già d'avanguardia, come anche Lawrence Ball con Starmilk o la rifulgente e quasi natalizia Vision of a Starry Night di Alain Hovhannes.

In questo quasi rito del rapporto con l'alterità cui tanto si predisponeva Scelsi nel suo atto compositore di suoni come artefice ed artigiano oltre la stessa musica, si racchiude l'essenza di un infinito che torna su sé stesso come il Capitolo 24 de I Ching cui portava John Cage, come i Pink Floyd di Syd Barrett, e con lui il preludio di Scelsi: Il Ritorno, così si intitola infatti l'esagramma cui fa riferimento e che brilla anche in quei canti lontani di Gurdjieff e De Hartmann, con la Song of the Fisherwomen ed il Sayyid Chant and Dance. Sono dopotutto un tramite per quella dimensione nascosta, come le Hidden Sources eseguite da Alessandra Celletti al piano con le loro creazioni musicali ed incise per l'etichetta Kha.

L'excursus fra i brani scritti da Alessandra Celletti è lungo e variopinto di luci caleidoscopiche, cosìccome il suo vestito acquamarina, che fa trasparire dei riflessi lucidi come il prisma dei colori di Goethe, tra i frammenti di Above the Sky, a Chi mi darà le ali, fino a quel Le Jour dans la Nuit e La Rosa che ha ucciso l'Orchidea Bianca, che tanto ci fanno sussultare. Una cromoterapia di suoni che irrorerà di toni anche l'album nuovo, la cui uscita imminente ci riconduce a quell'astrazione che fra le influenze di Glass, le collaborazioni con Mark Trammer e Roedelius, immergono i nostri respiri (nel senso greco di pneuma, anima) nell'aria vitale.

Pubblicato in: 
GN43 Anno V 24 settembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

Fondazione Scelsi
Mercoledì, 18 settembre 2013  ore 21
Museo Casa Scelsi
via di San Teodoro 8  (IV piano)
00186 Roma
 
Incontri al Museo Casa Scelsi
Omaggio a Giacinto Scelsi
Venticinquesimo anniversario dalla scomparsa

Serata Musicale
Alessandra Celletti
(pianoforte)
 
MISTICO INCOLORE
Una ricerca “simbolica”attraverso il colore dei suoni.
 
Musiche di
Alain, Ball, Celletti, Gurdjieff/de Hartmann, Hovhannes, Satie, Scelsi
 
Introduce Nicola Sani
L'incontro verrà trasmesso in live streaming da RadioCEMAT
www.radiocemat.org

Museo Casa Scelsi

museo@scelsi.it
tel. +39/06/69920344 - fax +39/06/69920404