Francesco Piccolo e la storia della sinistra

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Il desiderio di essere come tutti

Nella storia letteraria del nostro Paese vi sono stati molti casi di libri e scrittori che hanno saputo coniugare la passione civile con l'urgenza di raccontare le vicende storiche italiane: si pensi a Carlo Levi, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Ignazio Silone. Appartiene a pieno titolo a questa categoria di opere letterarie l'ultimo libro di Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore, al quale questo anno è stato assegnato il premio Strega. Il libro è intitolato Il desiderio di essere come tutti ed è stato pubblicato dalla Einaudi.

La narrazione, densa di racconti e riflessioni sulla storia italiana contemporanea, è divisa in modo significativo in due parti: la vita pura, Io e Berlinguer, la vita impura, Io e Berlusconi. Il libro in alcuni momenti si presenta come una lunga confessione dell'autore, il quale, mentre evoca le vicende della sua vita personale, l'adolescenza e la giovinezza vissute a Caserta, riflette con grande lucidità intellettuale sui grandi eventi che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.

Per questa ragione si è indotti a ritenere che il libro di Francesco Piccolo sia una biografia intellettuale (si pensi al modello rappresentato dalle Confessioni di Jean Jacques  Rousseau), con la quale viene descritta la storia della sinistra italiana. Piccolo, con uno stile lieve e volutamente elegiaco, ricorda che mentre assisteva nel salotto della sua casa, accanto al padre, ad una partita di pallone nel 1974 tra Germania Ovest e Germania Est, nazioni divise al tempo della guerra fredda, istintivamente, avendo compreso che la Germania Est impersonava i più deboli, decise di fare il tifo per questa squadra di calcio.

In quel momento, all'età di nove anni, scoprì di essere comunista, per un sentimento di ribellione verso le ingiustizie e per l'attenzione verso le persone deboli ed indifese. L'altro episodio, che aiuta a comprendere come si sia formata la personalità di Piccolo e per quale ragione abbia maturato questa predilezione verso i più deboli e a favore della giustizia e della eguaglianza, è avvenuto all'interno della Reggia di Caserta, accanto alla quale si trovava la casa dei genitori dello scrittore. Scavalcando un muro, insieme a due suoi amici, Piccolo da adolescente entrò nei giardini delle reggia per aprire illecitamente un frigo e rubare la coca cola e i gelati. Prima di andare via dalla Reggia, deserta e vuota, trovandosi vicino alla fontana di Diana e Atteone, che raffigura un episodio della mitologia classica raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, Francesco Piccolo ha un'improvvisa figurazione interiore e vede sé stesso circondato dal popolo italiano, mentre l'acqua che scorre incessantemente nella fontana accompagna il flusso dei suoi pensieri.

Nel libro questo momento, nella vicenda personale dello scrittore e futuro sceneggiatore di successo, viene raccontato come decisivo e indicato come la seconda nascita. Infatti dopo di esso, Piccolo inizia a occuparsi dei fatti e della vicende della grande politica. La personalità di Enrico Berlinguer, il leader del più grande partito della sinistra italiana, è delineata nel racconto in modo straordinario. Berlinguer, che dopo i fatti del Cile ed il Golpe con cui venne costretto al suicidio Salvadore Allende, pubblica su Rinascita, rivista culturale della sinistra, tre lunghi articoli per spiegare la politica del compromesso storico, con la quale, da uomo politico serio e responsabile ed interessato alla difesa del bene pubblico, voleva promuovere e rendere possibile il rinnovamento democratico dell'Italia.

Per chiarire quale fosse il contesto dell'epoca, negli anni settanta con la pubblica opinione divisa tra i democristiani e i comunisti, Piccolo ricorda come venne accolto il libro di Camilla Cederna sul Presidente Giovanni Leone, nella sua famiglia. Il libro conteneva accuse gravi contro il Presidente Leone sicché, la zia dello scrittore Maria, essendo Comunista, lo giudicò fondato perché smascherava il lato oscuro del potere democristiano; invece, suo zio Mario, dirigente democristiano, lo trovò indecente, poiché confondeva nel giudizio politico la vita pubblica e quella privata.

Fu proprio in questo caso che Piccolo comprese quanto fosse necessario tenere separato nel giudizio politico la vita privata e quella pubblica, facendo riferimento alla immagine di Diana, effigiata nella fontana della Reggia di Caserta, sorpresa e osservata nella sua vita intima da Atteone in modo impudico. Belle sono le pagine del libro in cui vi è  la descrizione della  tragedia del sequestro e dell'uccisione del presidente Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, con cui di fatto venne impedita la attuazione della politica del compromesso storico, che avrebbe dovuto riformare profondamente il nostro Paese, rinnovandone la vita democratica e civile.

Francesco Piccolo si innamorò, negli anni del terrorismo, di una ragazza di nome Elena, militante in un movimento dell'estrema sinistra, la quale, pur non corrispondendogli, gli suggerì ed indicò i libri che doveva leggere. In molte parti del libro vi è una precisa alternanza tra il racconto delle vicende personali e storiche e la citazione di opere letterarie e cinematografiche. In una di queste parti, viene richiamato nella narrazione il racconto di Raymond Carver intitolato Con tanta di quell'acqua a due passi da casa. In questo racconto vi sono quattro persone che vanno a pesca in montagna. Prima che giunga la notte si accorgono che nel lago, dove l'indomani devono andare a pescare, vi è un corpo senza vita di una giovane donna, che galleggia sulla superficie dell'acqua.

Invece di avvertire la polizia, i quattro uomini continuano a pescare e a bere, rimanendo indifferenti. Claire, la moglie di uno di questi uomini, Stuart, avendo scoperto la storia terribile, giudica imperdonabile e intollerabile il comportamento del marito. Questo racconto è fondamentale nel libro, per capire la seconda parte del libro di Piccolo, intitolata "La vita impura Io e Berlusconi". Infatti per Francesco Piccolo è stata la superficialità, che rappresenta uno degli aspetti fondamentali del carattere degli italiani, a rendere possibile il ventennio di Berlusconi nella vita pubblica italiana. La sera del 1994, quando vinse per la prima volta le elezioni Silvio Berlusconi, una ragazza, destinata a divenire la futura compagna dello scrittore, commentando l'esito del voto, affermò: e che sarà mai, se Berlusconi ha vinto le elezioni. Nel libro il giudizio dello scrittore sul ruolo che ha avuto il presidente Berlusconi nella vita pubblica è aspro e impietoso. Infatti, a  causa del conflitto di interessi e con le leggi ad personam, i governi di centro-destra hanno ottenuto risultati mediocri e non hanno apportato benefici di nessuna natura al nostro Paese.

A questo proposito, per meglio definire il rapporto tra vita privata e vita pubblica, in uno dei momenti più belli del suo libro, Piccolo ricorda gli articoli memorabili scritti da Giuseppe D'Avanzo su Repubblica, nei quali, il giornalista, che sarebbe scomparso subito dopo averli scritti, a proposito degli scandali privati di Berlusconi seppe individuare con ammirevole precisione ciò che di politico vi era in quelle squallide storie. Per Piccolo, che nel suo libro ha notato quanto gravi siano stati gli errori con cui la sinistra ha consentito a Berlusconi di avere il dominio nella vita pubblica del nostro Paese, dalla caduta del primo governo Prodi voluta da Bertinotti alla nascita del governo D'Alema, la sinistra ha sbagliato a tracciare un confine tra il  suo mondo e il resto della pubblica opinione.

Per troppo tempo, in nome della superiorità etica e democratica, rivendicata come un titolo di diversità antropologica, la sinistra non è riuscita a capire quali fossero i sogni e le aspirazioni che hanno nutrito e alimentato l'immaginario della maggioranza della pubblica opinione del nostro Paese. Un libro questo di Francesco Piccolo utile e necessario per interpretare e comprendere gli ultimi venti anni della storia italiana.  

Pubblicato in: 
GN44 Anno VI 15 ottobre 2014
Scheda
Autore: 
Francesco Piccolo
Titolo completo: 

 Il desiderio di essere come tutti, Torino, Einaudi, 2013

Supercoralli, pp. 272 

€ 18,00