Giustizia privata. Un neo-noir rispettoso della Legge

Articolo di: 
Cristiano De Vincenzi
Giustizia privata

La vita di un uomo viene sconvolta, da un giorno all'altro. Due criminali, irrompendo in casa sua, uccidono sua moglie e sua figlia, davanti ai suoi occhi. Da questo episodio nasce la storia del film. Il procuratore distrettuale Nick Rice (Jamie Foxx), si occupa del caso ma non riesce a dare giustizia all'unico sopravvisuto di quella brutale violenza, Clyde Shelton (Gerard Butler).

La sua vita è distrutta e non riesce a darsi pace del fatto che uno dei due malviventi, per via del patteggiamento del procuratore Rice, sia fuori dal carcere. Passano dieci anni, ma la profonda ferita nel cuore e nell'anima di Shelton, non si è più rimarginata. Ed è per questo che ora comincia lui stesso a farsi giustizia da solo. A cercare di fermarlo sarà lo stesso Rice, con il quale entrerà in competizione, in un gara di astuzia e intelligenza, che darà un esito inaspettato nel finale. Nel film, quella che convenzionalmente possiamo, nella maggior parte dei casi, ritenere la fine (i criminali vanno in carcere o il caso viene archiviato) qui è l'inizio.

Clyde Shelton
ha preparato e studiato per anni il suo piano-vendetta ed è pronto a metterlo in atto. Deluso e ferito dall'inefficacia del sistema giudiziario, non gli resta che agire per conto proprio, per dare libero sfogo a quel dolore incancellabile. Ha premeditato tutto alla perfezione. Viene messo in carcere e proprio da lì riesce a proseguire la sua vendetta. Altre persone, altri collaboratori del procuratore muoiono, e tutto è calcolato con la massima precisione. Nick Rice è impotente ma non demorde. Purtroppo però Shelton continua ad uccidere dimostrando di mettere in scacco quel sistema che lo aveva tradito e offeso in modo indelebile. A questo punto siamo ormai trascinati in una spirale di violenza, che si sussegue in continuazione, ogni volta che Rice non scende a compromessi con Shelton.

Ma le azioni orribili che compie Shelton ai danni dei responsabili, suscitano in noi una questione morale: noi spettatori conosciamo il suo dolore, le sue emozioni, il suo amore per la figlia e la moglie, la rabbia infinita; lui non ha fatto nulla per meritarsi quella atrocità; e ripaga con la stessa moneta e noi lo giustifichiamo schierandoci dalla sua parte. Ma quando comincia a coinvolgere troppe persone e ad uccidere senza un pizzico di compassione, ci ritroviamo nel limbo: continuiamo a giustificarlo e a comprenderlo o vogliamo che smetta di uccidere? E' chiaramente diventato un uomo che non ha più nulla da perdere ed è inghiottito ciecamente in una violenza inaudita. E' giusto o no quello che sta facendo? E' giusta o no questa sua "giustizia privata"?

I personaggi sono complessi, sono due guerrieri che si affrontano testa a testa. Nonostante il loro obiettivo sia quello di distruggersi a vicenda, tra di loro c'è grande rispetto e comprensione. Una delle cose che Shelton cerca di far capire a Rice è che avrebbe potuto trovarsi lui nella stessa situazione. Sembrano uno il riflesso dell'altro, potrebbero scambiarsi i ruoli tra loro. Clyde aveva una vita felice con la sua famiglia, quella che viene stroncata ed è la stessa che ha Nick Rice, che ha però un futuro di fronte a sé: oltre alla famiglia, il lavoro, la carriera, e quella vita che Clyde Shelton non può più avere.

Il film vuole essere anche uno sguardo accusatorio e un'analisi sulle incongruenze e l'imperfezione del sistema giudiziario: non a caso il titolo in inglese Law Abiding Citizen significa "cittadino rispettoso della legge". Il regista Gary Gray è stato scelto dai produttori per il suo stile visivo dinamico e innovativo, (vedi The Italian Job, Il Negoziatore, 2003), che ha dato vita, in modo originale e creativo, alle parole scritte della sceneggiatura.

Anche solo a guardarlo il film è emozionante, grazie alla bella, suggestiva e precisa fotografia di Jonathan Sela, che si è trovato di fronte ad una grande metropoli americana come è quella di Philadelphia (scelta in quanto legata al tema della giustizia), con le sue architetture, la sua cromia e la sua grandezza geografica. Sela ha dato al film un look "neo-noir" inserendo gli elementi del genere (grandi ombre e forti contrasti) in un film molto moderno. Essendo una città antica i suoi molti mattoni e toni della terra sono andati benissimo per il colore tenue da film noir.

Pubblicato in: 
GN19 Anno II 3 agosto 2010
Scheda
Titolo completo: 

Giustizia privata
Law Abiding Citizen
REGIA: F. Gary Gray
SCENEGGIATURA: Kurt Wimmer
ATTORI: Gerard Butler, Jamie Foxx, Leslie Bibb, Colm Meaney, Bruce McGill, Viola Davis, Regina Hall, Michael Kelly (II), Josh Stewart, Gregory Itzin, Christian Stolte, Michael Irby, Richard Portnow

Uscita al cinema 25 agosto 2010

FOTOGRAFIA: Jonathan Sela
MONTAGGIO: Tariq Anwar
MUSICHE: Brian Tyler
PRODUZIONE: The Film Department
DISTRIBUZIONE: Moviemax
PAESE: USA 2009
GENERE: Drammatico, Poliziesco, Thriller
DURATA: 109 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1