Gogol Bordello in concerto ad Orvieto. Sonorità irriverenti e Gypsy punk

Articolo di: 
Giovanni Battaglia
Gogol Bordello

“L’irriverente band del carismatico Eugene Hütz porterà la tipica debauchery dei loro live set direttamente sul palco di Umbria Folk Festival…e le sorprese non mancheranno  di certo...”. Così iniziava la presentazione sul sito internet del magnifico concerto dei Gogol Bordello che si è svolto a chiusura della manifestazione “Umbria Folk Festival” martedì 24 agosto 2010.

E le sorprese non sono mancate, innanzitutto per lo straordinario impatto live di quella che sicuramente è una delle band più divertenti del momento e che ha dato vita ad un concerto memorabile; in secondo luogo per la tristissima polemica in seguito alla bestemmia di Eugene Hütz durante la canzone “Santa Marinella”.

La canzone dello scandalo era già conosciuta perché pubblicata alcuni anni fa sul disco Gypsy Punk e parla del soggiorno forzato in Italia di Eugene Hütz mentre stava attendendo la cittadinanza americana.

Non si riesce quindi a capire di che cosa si lamenti l’assessore alla cultura di Orvieto che non ha perso un secondo per diramare un comunicato stampa nel quale prende le distanze dalla manifestazione e dalle gravi offese arrecate al sentimento religioso dalla band. Inoltre (udite, udite), si è riservato di querelare i Gogol Bordello definendoli assolutamente incompatibili con i sentimenti religiosi della popolazione.

Premesso che la bestemmia mi sembra un modo infelice ed irrazionale di sfogare la propria rabbia e che io non sono un bestemmiatore, non riesco a capire come la stessa possa offendere lo spirito religioso che dovrebbe volare un po’ più in alto di queste meschinità. In tutti i casi, se un artista decide di usare una bestemmia in un film o in una canzone è evidente che ha ponderato l’impatto che questa avrà su chi fruirà della propria opera.

Quando fu proiettato al Festival del cinema di Cannes il film L’ora di religione di Marco Bellocchio, la bestemmia gridata da uno dei protagonisti non fu tradotta nei sottotitoli né in francese né in inglese, scelta che generò grandi polemiche per l’atteggiamento censorio del festival; inoltre, per venire ai giorni nostri, i bestemmiatori televisivi sono allontanati per sempre dal piccolo schermo, come se questo fosse il limite estremo, il punto di non ritorno, al di là del quale non avventurarsi mai.

Il codice penale italiano prevede che la bestemmia sia sanzionabile, ma solo se riferita alla religione cattolica; per le altre religioni si parla piuttosto di reato di turpiloquio. Inoltre, la bestemmia è sanzionabile solo se riferita a Dio, mentre non rappresenta un illecito penale la bestemmia contro la Madonna o i Santi.

La legge in questione è del 1930 e, nonostante alcuni interventi della Corte Costituzionale e una legge del 1999 che ha depenalizzato il reato di bestemmia trasformandolo in un illecito amministrativo, ancora rimangono in vigore alcuni aspetti anacronistici della legge di ottant'anni fa.

Ma non dovevamo parlare di musica? Il concerto, come abbiamo accennato, è stato un pugno nello stomaco grazie alla carica esplosiva del gruppo.

Alle 22, mentre dalla piazza i fan inneggiano al gruppo urlando “Bordello! Bordello! Bordello!”, Eugene Hütz si prepara a entrare in scena e nel backstage balla, canta, salta insieme agli altri membri del gruppo quasi inscenando un'autoterapia per salire sul palco con la massima carica…

When death comes, I won't be there" (Quando la morte arriverà io non mi farò trovare): canta iniziando con “Trans-Continental Hustle” ed il pubblico ricambia conoscendo le parole a memoria e ballando al ritmo ossessivo che incrocia il sirtaki con le danze popolari russe. È così per tutto il concerto attraverso quasi tutte le canzoni dell’ultimo album: ”My Companjera”,”Pala Tute”, ”Immigraniada”.

 

I Gogol Bordello hanno sicuramente il merito di essere duri e puri, pur adottando un eclettismo che sa mescolare il punk con la musica klezmer e il reggae con la musica tradizionale balcanica.

Un critico musicale inglese li ha definiti i Clash che litigano con i Pogues: io aggiungerei che nella rissa si sono infilati anche Les Negresses Vertes, i Mano Negra e Vladimir Vysockij. Dalla rissa è uscito un gruppo onesto e divertente, che ha come sua prima qualità l’energia che esce dal saper picchiare sia sugli strumenti sia sui testi producendo una critica sociale mai banale o stereotipata.

“Mi piace questa cazzo di piccola città!”, grida dal palco Eugene Hütz.  E aggiunge: “mi sento come un personaggio delle favole di Gianni Rodari! Cipollino…Burracino…Strufaldino e Malandrino". Ha trentotto anni ed è l’anima del gruppo, con un carisma da vendere ed una rara capacità di tenere il palco.

In un certo senso è come se i Gogol Bordello avessero raccolto il testimone lasciato dai Mano Negra espandendoli ad una dimensione - per usare il titolo del loro ultimo album - trans-continentale (non a caso in quasi tutti i concerti suonano un pezzo di Manu Chao, in particolare "Mala Vida", forse la canzone più bella e rappresentativa che abbia mai scritto).

L’esperienza Mano Negra era infatti un progetto prevalentemente franco-spagnolo, mentre i Gogol Bordello attingono alla Scozia, all'Equador, al Ghana, alla Russia, all'Ucraina per la loro line-up, espandendo il concetto di musica dei loro ispiratori e miscelandolo con la tradizione balcanica, ucraina, rom, il tutto fitrato attraverso la lente della cultura rock con la quale Eugene è cresciuto nella prima parte della sua vita in Ucraina.

Nick Cave, gli Stooges, i Sonic Youth, Jimi Hendrix sono i riferimenti musicali rock citati dalla band, parallelamente alla cultura musicale tradizionale russa, ucraina e rumena ed anche ai grandi maestri della musica classica contemporanea: uno su tutti Béla Bartók, amatissimo da Eugene Hütz.

Secondo quanto riportato sul sito dei Gogol Bordello, il primo incontro tra i membri della band avviene nel Vermont ad un matrimonio dove improvvisano una serie di ballate tradizionali russo-ucraine per gli sposi, dando vita ad una collaborazione divertente che progredisce di party in party, di concertino in concertino, facendo sì che i Gogol Bordello diventino per loro stessa definizione “un’orchestra di immigrati che suona in Do minore e che cresce come una palla di neve". Il loro primo album Voi-La Intruder viene registrato con l’aiuto e la produzione di Jim Sclavunos, componente degli amati Bad Seeds, il gruppo da sempre al fianco di Nick Cave.

Hütz conia l’autodefinizione “Gypsy Punk International” per presentare alla stampa la propria musica e il suo obiettivo è assolutamente chiaro: scandalizzare.

Per dare un’idea dei nomi dati ai loro tours nel corso degli anni, ricorderemo che nel 2002, subito dopo il grande successo del concerto al Central Park di New York con Manu Chao and Radio Bemba Sound System, chiamarono la propria tournée “

FUCK THE SOUNDCHECK”. A questa  seguirono:  “
Gypsyfication of Americanization", “
Acoholympics 2003", “
Tziganatzia Balkanizatorov", “
East Infection”, “
Total Pizdetz", ”
How do we market Sergey?”, ”
East Invasion 2006”, “
Know your gypsy rights”, "
Illumination".

Parallelamente ai concerti Hütz inizia una carriera di attore apparendo in Everything Is Illuminated (Ogni cosa è illuminata), il  film di Liev Schreiber nel quale i Gogol Bordello suonano la colonna sonora. Milita anche come attivista politico a fianco del Fronte dei diritti dei rom, per il quale la band fa numerosi concerti di beneficenza.

La consacrazione presso il grande pubblico arriva nel 2007, quando ricevono il BBC World Music Award e partecipano al Live Earth allo stadio di Wembley dove suonano "Lela Pala Tute" e "La Isla Bonita" insieme a Madonna che canta in rumeno. Il legame con Madonna si rivela molto importante per Hütz che partecipa al primo film della cantante americana come regista (Filth and Wisdom, in italiano tradotto come Sacro e profano).

L’ultimo disco, Trans-Continental Hustle, probabilmente il più bello e maturo, è prodotto dal mago Rick Rubin, che pur mettendo a fuoco alcune peculiarità del gruppo non stravolge la grande spontaneità della band, ad ulteriore conferma della bontà della stessa.

Un grande concerto quello dei Gogol Bordello, in un contesto meraviglioso quale è il centro storico di Orvieto: siete tutti avvisati, se non li avete ancora visti è altissimamente consigliato farlo!

Pubblicato in: 
GN20 Anno II 3 settembre 2010
Scheda
Autore: 
Gogol Bordello
Titolo completo: 

Gogol Bordello

Concerto a Piazza del Popolo, Orvieto, 24 agosto 2010

Umbria Folk Festival

Setlist:

2. Ultimate
3. Not a Crime
4. Wonderlust King
5. My Companjera
6. Tribal Connection
7. Trans-Continental Hustle
8. We Comin' Rougher (Immigraniada)
9. Break the Spell
10. Immigrant Punk
11. When Universes Collide
12. Pala Tute
13. Start Wearing Purple
14. Break The Spell (Reprise)

Bis:

15. Alcohol

16. Sun Is On My Side
17. Santa Marinella
18. Mala Vida (Mano Negra cover)
19. Sacred Darling

Anno: 
2010
Voto: 
8.5