Gotica. Skira pubblica una raffinata collezione "oscura"

Articolo di: 
Livia Bidoli
Vampiri

La raffinata casa editrice di libri d'arte per eccellenza Skira pubblica una nuova collana dedicata al macabre, ai capolavori della letteratura del terrore o gotica, come la chiamava lo specialista David Punter, Gotica quindi apre le danze con la stampa di due libri con la copertina d'ebano in cartonato lusso, le pagine d'inchiostro nero in un taglio concavo ed un ouroboros in copertina inciso in oro. Sulla destra del serpente che si mangia la coda, simbolo dell'eterno ritorno, ciclico come i fantasmi del passato che vengono a bussare alla porta in ogni racconto gotico che si rispetti, compare una stella ad otto punte, simbolo della stella polare, come di Venere, come di tutte le divinità femminili, da Ishtar, ad Astarte a Iside. Le prime due uscite, dedicate ai Vampiri ed al Golem, sono sotto questi due segni.

Si nota immediatamente la caratura dei libri anche dai traduttori scelti da Skira, a partire da Remo Fedi per Dracula (1897) di Bram Stoker; Andrea Montemagni per Carmilla (1872) di Joseph Sheridan Le Fanu e Attilio Brilli e Angelo Randazzo per Il vampiro (1819) di John William Polidori. Il capolavoro di Stoker è partito dalla tradizione legata a Vlad Tepes di Valacchia principe della stirpe dei Drăculești, ovvero dell'Ordine del Drago ("drago" deriva dal latino drac): Dracula significa letteralmente "Figlio del Drago” e, nel moderno rumeno, la parola drac ha assunto il significato di "diavolo". Țepeș, Vlad "l'Impalatore", (Vlad III Țepeș: Sighișoara, novembre o dicembre 1431– Bucarest, novembre o dicembre 1476; figlio di Vlad II, noto anche come Vlad III Dracule) invece proviene dalla pratica crudele di impalare i propri nemici, era infatti noto come un voivoda (principe) sanguinario. Vlad Tepes, guerriero e principe rumeno, finì per coincidere, a livello letterario e folcloristico, con il celebre vampiro creato dalla penna di Bram Stoker nel 1897, protagonista del famoso romanzo epistolare omonimo: Dracula.

Chi è appassionato di letteratura gotica tiene inoltre una data a mente, l'estate del 1816: durante una "notte tempestosa" insieme al  Frankenstein di Mary Shelley sul Lago di Ginevra, a Villa Diodati, in casa di Byron, c'era anche il suo segretario, John William Polidori, ed è lui che scrisse il primo racconto di vampiri proriamente detto che in Carmilla, con Le Fanu, nel 1872, trova la sua variante al femminile e lesbica, quindi arricchita di un fascino ancora piu' proibito.

A corredo figurativo, le splendide illustrazioni a chiusura del libro, che vanno dalla carta antica della Transilvania conservata nel Museo Nazionale Tedesco di Norimberga;  a varie raffigurazioni di Vald III di valacchia;  il Vampiro II (1895) di Edvard Munch; i quadri di Goya dedicati ai Disastri della guerra (1814-15) fino all'illustrazione per la prima edizione di Carmilla, a cura di David Henry Friston del 1871, ed altre ancora da scoprire.

Il mito del Golem, il mostro d’argilla, ha un’origine romantica: lo crea ed anima la figura storica di Rabbi Löw, influente capo della comunità ebraica di Praga ai tempi di Rodolfo II nel 1592, che viene ricevuto in udienza dal sovrano per discutere dei problemi della sua comunità. Da questo spunto storico, e dalla passione di Rodolfo II per le arti esoteriche, nasce la leggenda del mostro animato grazie ad un pentacolo su cui compare la parola “Aemet” (emet in ebraico verità). Il Golem, è una creatura che torna alla vita ogni 33 anni per cause fortuite, in questo caso grazie allo scambio di un cappello nel Duomo di Praga, squarciando il velo che separa il mondo reale da quello segreto e oscuro dei sogni. Il Golem, cui una parola infilata tra i denti conferisce una vita provvisoria e cui la stessa parola, privata della prima lettera, spegne l’esistenza (ricordiamo che Emeth vuol dire verità, ma Meth da sola morte) viene spronato a distruggere, ed è allo stesso tempo metafora del nulla cosmico e del tutto, della redenzione - i 33 anni della vita di Cristo - e del temibile asservimento al male, come illustrano magnificamente le litografie di Hugo Steiner-Prag a corredo di un libro magico, cabbalistico, esoterico.

Sullo sfondo della magica Praga nasce questo capolavoro simbolista pubblicato nel 1915, e firmato da Gustav Meyrink (1868-1932), pseudonimo di Gustav Meyer, figlio illegittimo del barone Karl von Varnbüler, ministro del Württemberg, e di Marie Mayer che, dopo un’iniziale carriera di banchiere, si dedicò alla letteratura, all’occultismo, all’esoterismo, alla magia e allo spiritismo. Il Golem diventerà un grosso successo già all'epoca, e da questo libro quale verrà tratta una pietra miliare dell’espressionismo gotico al cinema: Il Golem. Come venne al mondo di Paul Wegener e Carl Boese (Der Golem.Wie in die Welt kam, Germania, 1920) di cui appare la pregiata illustrazione della locandina alle fine del libro.

I primi due titoli, finemente illustrati, saranno seguiti da altri, sempre di tenore internazionale, che veleggeranno tra il gotico e il mistero; la magia ed il fantastico, tra terrore ed alchimia, da Machen a Helena Blavatsky, da Beckford a Lovecraft.

Pubblicato in: 
GN4 Anno XI 24 novembre 2018
Scheda
Titolo completo: 

SKIRA

Skira Gotica
Bram Stoker
Joseph Sheridan Le Fanu
John William Polidori
Vampiri
Dracula. Carmilla. Il vampiro

Traduzioni di Remo Fedi, Andrea Montemagni,
Attilio Brilli e Angelo Randazzo

2018, 14 x 21 cm, 480 pagine
11 b/n, cartonato
ISBN 978-88-572-3720-6
€ 25,00

Skira Gotica
Gustav Meyrink
Il Golem
Traduzione di Carlo Mainoldi

2018, 14 x 21 cm, 272 pagine
13 b/n, cartonato
ISBN 978-88-572-3719-0
€ 20,00

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