Incanto a San Gemini. Un Bestiare per Erik Satie

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Incanto a San Gemini

L’Associazione Incanto, dopo l’edizione dello scorso anno incentrata su Kurt Weil ha voluto dedicare la seconda edizione del suo festival estivo, “un festival non da tre soldi”, a Erik Satie, tra le personalità più originali e intriganti di un periodo irripetibile, fu un’epoca, in cui Parigi fu il centro della cultura occidentale, un’epoca di brillante ed effervescente creatività, in cui si svilupparono straordinarie avanguardie artistiche. I due spettacoli recensiti sono stati messi in scena il 23 e 25 agosto scorsi.

La 1°guerra mondiale prima e poi i regimi dittatoriali dispersero gli artisti che le componevano e le spensero con la censura e la repressione e infine con la 2° guerra mondiale. Uno degli aspetti più avvincenti fu il prolifico dialogo tra arti diverse compreso il cinema appena inventato, il dadaista Entr'acte (1924) di René Clair, che è stato proiettato in una giornata del Festival, ne è un esempio. Tra gli artisti che vi parteciparono oltre a Satie, Francis Picabia, anche autore della sceneggiatura con Clair, Marcel Duchamp, Man Ray, Darius Milhaud, Georges Auric. Il Festival nei suoi diversi appuntamenti ha messo efficacemente in luce i diversi aspetti di Satie focalizzando anche l’ambiente artistico in cui visse e con cui si relazionò e collaborò. Erik Satie (1866 – 1925) antiaccademico usò una grande libertà nell’armonia fin dalle prime composizioni e una scrittura libera a volte senza divisioni in battute, detestò la retorica imperante e fu dotato di un’ironia provocatoria e surreale che riversò nella scrittura musicale.

Il primo degli spettacoli a cui abbiamo assistito, non a caso, aveva come titolo Autor de Mallarmé, Stéphane Mallarmé (1842 – 1898) fu poeta e drammaturgo simbolista, il suo linguaggio ermetico è musicale ed evocativo. Molti musicisti si ispirarono ai suoi testi, quei musicisti contemporanei di Satie, che con loro ebbe rapporti spesso complicati. Il Prélude à l’après-midi d’un faune fu fonte di ispirazione per l’omonima composizione di Claude Debussy (1862 -1918) che ha aperto il concerto. È stata eseguita nella riuscita versione per complesso da camera di Benno Sachs, che rende efficacemente le atmosfere e le nuances della partitura, messe in luce grazie alla bravura dei componenti dell’Ensemble In Canto e all’esperta guida di Fabio Maestri. Stesse considerazioni per il brano successivo Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé sempre di Debussy che ha avuto in Monica Bacelli una sensibile interprete. Fabio Maestri dall’originale per pianoforte e voce, ha realizzato una efficace versione per voce e complesso da camera, in prima esecuzione assoluta.

Poi è stata la volta di Satie, Silvia Paparelli, pianista. musicologa e valida componente dell’Ensemble In Canto è stata la vivace interprete de i Trois Valses distinguées du précieux dégoûté (Tre distinti valzer del prezioso disgustoso) per pianoforte. Un’altra significativa personalità fu Guillaume Apollinaire (1880 - 1918), poeta, scrittore e drammaturgo, che fu un esponente brillante, irriverente e ironico di quella comunità artistica, scrisse anche una raccolta di 30 poesie Le Bestiaire ou Cortège d’Orphée. Di Francis Poulenc (1899 - 1963) è stato eseguito, il suo Le Bestiaire ou Cortège d’Orphée per voce e complesso da camera, in cui ne mise in musica sei delle poesie di Apollinaire: Le dromadaire (Il dromedario), Le chèvre du Thibet (La capra tibetana), La sauterelle (La cavalletta), Le dauphin (il delfino), L’écrevisse (Il gambero di fiume), La carpe (la carpa) creando una musica divertente ed evocativa.

Ritornando a Mallarmé i Trois Poèmes ispirarono anche una composizione per voce e complesso da camera di Maurice Ravel (1875 - 1937), la loro esecuzione è stata un’occasione per un confronto musicale acuto e interessante tra i due musicisti. Sempre di Ravel è stata suonata Introduction et Allegro per arpa e sei strumenti con Agnese Coco, prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Roma, validissima virtuosa e brillante interprete di una impegnativa scrittura per il suo strumento. Monica Bacelli è stata un’efficace e raffinata interprete di queste composizioni che richiedono di calibrare attentamente le varie e diverse sfumature linguistiche e musicali richieste dai musicisti. L’Ensemble In Canto è formato da validi musicisti, tra questi ricordiamo anche il bravo Vincenzo Bolognese, primo violino dell’Orchestra dell’Opera di Roma, che guidati con perizia dalla valente direzione di Fabio Maestri hanno interpretato efficacemente brani ardui per la loro raffinata scrittura timbrica, ritmica, dinamica e agogica.  
Vivi applausi hanno salutato il termine di ogni brano e la conclusione del concerto, così è stato concesso come bis di Satie Je te veux, dall’originale per pianoforte e voce, nella versione per voce e complesso da camera di Fabio Maestri, in prima esecuzione assoluta.

Il secondo spettacolo, che ha avuto come protagonisti, festeggiati calorosamente dal pubblico, Antonio Ballista e Lorna Wilson, è stato dedicato interamente alle creazioni musicali di Satie, che hanno incorniciato una piéce surreale raramente eseguita, Le Piége de Medusa su testo di Satie con inserzioni di danze composte dallo stesso musicista. Antonio Ballista è uno straordinario artista che propone sempre programmi acuti e inusuali, inusuali a causa della miopia delle istituzioni musicali, non per la loro validità artistica, programmi di cui  Ballista è un interprete strepitoso e duttile nella varietà delle sue proposte. Ballista è stato un interprete ideale nel porgere l’ironia surreale di Satie, possiede anche quella distaccata impassibilità necessaria per la comicità delle affermazioni volte ad illustrare la personalità del musicista e le sue composizioni come Gymnopédie n.1, Embryon d’Edriophthalme (embrioni disseccati), Españaña, titolo che è già un programma, in cui viene dileggiata la moda per la musica spagnola. Sua partner d’elezione per affinità elettive è Lorna Wilson che, con raffinata ed elegante ironia e disinvolta padronanza scenica, ha interpretato le composizioni vocali, tra cui quelle disprezzate da Satie, scritte per il cabaret, dove il musicista suonava il pianoforte, cosa che gli permetteva di vivere anche se nelle ristrettezze. Tra queste abbiamo ascoltato La Diva de l’Empire e Je te veux.

Veniamo a l’esecuzione in lingua francese, con sottotitoli in italiano proiettati, de Le Piége de Medusa (La trappola di Medusa) pièce comica e surreale, rarissimamente messa in scena di cui Michele Suozzo, noto ai melomani come conduttore a Radio 3 de La Barcaccia, ha ideato la mise en espace e Annalisa Di Piero i costumi. Non si parla di uno strano mostro marino ma del barone Medusa che vuole tendere una trappola ad Astolfo, il futuro marito di Frisette, sua “fille de lait” (figlia di latte), per capire se ama anche il suocero, inoltre c’è il rapporto conflittuale e assurdo con Polycarpe suo servitore. La commedia si dipana in dialoghi surreali interrotta da brevi danze eseguite da un ballerino con costume da scimmione. Quando eseguì i brani musicali Satie fece scivolare i fogli di musica nel pianoforte per accentuarne la meccanicità, primo esempio di pianoforte preparato. Michele Suozzo, nella sua mise en espace ha creato un  teatro dei burattini in cui Nick Russo ha interpretato le quattro parti: il barone Medusa in carne e ossa, mentre dava voce ai due pupazzi che emergevano rappresentando Astolfo e Frisette, Polycarpe invece non compariva che con la voce. Guido Marini è stato lo scimmione e ha interpretato le danze con giochi di prestidigitazione. Entrambi sono stati efficaci interpreti de la pièce che al pianoforte ha visto l’infaticabile Antonio Ballista. Al termine festosi applausi del pubblico presente a tutti gli interpreti.

Pubblicato in: 
GN41 Anno XIV 3 settembre 2022
Scheda
Titolo completo: 

San Gemini Teatro Comunale
Martedì 23 agosto ore 21

AUTOUR DE MALLARMÉ

Monica Bacelli, mezzosoprano
Fabio Maestri, direttore
Ensemble In Canto

Bruno Lombardi flauto e ottavino
Emanuela Carducci flauto
Antonio Verdone oboe
Roberto Petrocchi clarinetto e clarinetto basso
Renato Settembri clarinetto
Andrea Corsi fagotto
Silvia Paparelli pianoforte
Gabriele Catalucci armonium
 Agnese Coco arpa
Gianluca Saveri cimbali
Vincenzo Bolognese violino
Riccardo Zamuner violino
Leonardo Li Vecchi viola
Michele Chiapperino violoncello
Francesco Fraioli contrabbasso

Claude Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune (versione per complesso da camera di Benno Sachs), Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé (versione per voce e complesso da camera di Fabio Maestri, prima esecuzione assoluta: Soupir, Placet futile, Eventail)
Erik Satie Trois Valses distinguées du précieux dégoûté per pianoforte (Sa Taille, Son Binocle, Ses Jambes)
Francis Poulenc Le Bestiaire ou Cortège d’Orphée per voce e complesso da camera, poëmes de Guillaume Apollinaire (Le dromadaire, Le chèvre du Thibet, La sauterelle, Le dauphin, L’écrevisse, La carpe)
Maurice Ravel Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé per voce e complesso da camera (Soupir, Placet futile, Surgi de la croupe et du bond), Introduction et Allegro per arpa e sei strumenti

San Gemini Chiostro di San Francesco
Giovedì 25 agosto ore 21

LE PIÈGE DE MÉDUSE
Lorna Wilson soprano
Antonio Ballista pianoforte
Guido Marini e Nick Russo attori
Annalisa Di Piero costumi
Michele Suozzo mise en espace

Erik Satie Gymnopédie n.1, Embryon d’Edriophthalme, La statue de bronze, Poème d’amour: “Ne suis que grain de sable”, Daphénéo, Poème d’amour: “Suis chauve de naissance”, Poème d’amour: “Ta parure est secrète”, Le Chapelier, Bonjour Biqui, bonjour, Les Fleur, Le Veuf, La Chemise, Air du Rat, Air du Poète, I quattro Cantoni, Air du Chat, La Grenouille Américaine, Le Piège de Méduse, Tendrement, Le Tango, Españaña, La Diva de l’Empire, Je te veux