Inglourious Basterds. La "sporca dozzina" american-jewish contro il Reich

Articolo di: 
Milvio Delfini
Inglourious Basterds

Il nuovo film di Quentin Tarantino mette in scena una ribellione contro il Reich con Inglourious Basterds, titolo camuffato e preso in prestito dal film culto (per Tarantino) del 1977 di Enzo Castellari e intitolato proprio così (con piccole variazioni vocaliche) nella sua versione in inglese (in italiano Quel maledetto treno blindato).

Campagna francese.
Un uomo osserva l’arrivo dei nazisti. Il tramonto illumina uno scenario da far west. Musica di Ennio Morricone (molto amato dal maestro di Knoxville). Poi Beethoven: Per Elisa stempera, e dissacra, il lento incedere dello spietatissimo Colonnello Landa (Christoph Waltz), “Il Cacciatore di Ebrei”. Scene alla Sergio Leone.

Poi in un lampo cambia tutto; e arrivano i classici dialoghi tarantiniani che tanto aspettavamo e che non eravamo abituati a vedere da un bel po’ poiché inseriti in un contesto differente da quello di riferimento. I suddetti potrebbero forse sembrare lievemente anacronistici, tuttavia restano sempre intrisi di folle metafisica, tanto da sconvolgere la fredda logica nazista, senza però sfociare in una banale parodia (come è invece capitato ad altri film dello stesso filone, come Mein Führer di Danny Levy). Seppur interpretata in chiave vagamente apotropaica, rimane intatta la Weltanschauung delle SS. E non si fanno sconti su sparatorie, omicidi, atti di violenza e sangue; quest’ultimo è il filo conduttore di tutta la vicenda. Bastardi Senza Gloria è la storia di una vendetta contro il Führer, contro Goebbels e contro gli altri capi del regime, maturata quattro anni dopo la strage della famiglia ebrea dei Dreyfus in un angolo sperduto della nazi-occupata campagna francese.

Shosanna (Mélanie Laurent), l’unica sopravvissuta al massacro del “Cacciatore di Ebrei” Landa, ha adottato un nome francese e gestisce un piccolo cinema parigino. Un eroe di guerra tedesco, innalzato da Goebbels al ruolo di divo del cinema di propaganda, si innamora di lei. Per questo convince il numero due del Reich a rendere il piccolo cinema teatro della première del suo nuovo film: “L’Orgoglio della Nazione”. Shosanna matura la sua vendetta: quella sera Hitler e compagni dovranno bruciare tra le fiamme.

Parallelamente però, si sviluppa anche un piano d’attacco ad opera degli Inglourious Basterds, comandati dal Tenente Aldo Raine (Brad Pitt). Questa sorta di “sporca dozzina” versione jewish, composta da soldati americani di origine ebrea, riunita in un quadretto familiare in stile Carbonari Italiani, violenti fino alla nausea (levano lo scalpo ai nazisti morti, mentre a quelli vivi si limitano a incidere una svastica sulla fronte), ma anche con un forte senso della giustizia (e del Bene Superiore, che ironia) è più che mai decisa a far finire la guerra uccidendo i quattro capi del Terzo Reich, attaccandoli mentre assistono alla proiezione del film. In una grottesca notte di equivoci e situazioni tanto rischiose quanto deliranti, Brad Pitt e compagni si troveranno nel cinema pronti per l’ultimo atto della loro lotta.

In questa giostra di situazioni Tarantino sembra trovarsi perfettamente a proprio agio, e le molteplici linee dei destini dei vari personaggi vengono unificate nel finale senza troppi sforzi. Riutilizzando anche gli schemi di personaggi ricorrenti e tipi fissi, oltre che le stesse tecniche dialogiche di altri suoi film quali Pulp Fiction e Jackie Brown, il regista si ricava più spazi da dedicare anche ai più piccoli dettagli, dalle differenti uniformi curatissime e rielaborate in maniera personalissima ed eccentrica (i teschi e tibie sui cappelli della milizia tedesca) alla colonna sonora, quanto mai appropriata ed in sintonia con le immagini. Grazie anche a David Bowie e alla sua bellissima “Cat People” (Putting out fire with gasoline – e colonna sonora del film omonimo)”, inserita nella scena madre in maniera davvero commovente.

È facile ridere nei film di Tarantino, più difficile è invece piangere. E soprattutto ridere ancora subito dopo. Ma la bravura di questo signore consiste proprio nel reinventarsi sempre, per non sprofondare nella banalità. Non so quale sarà la reazione di Spielberg quando vedrà Inglourious Bastards, visto che proprio lui, non molto tempo fa, aveva affermato che Dio aveva donato cinque talenti a Quentin; di quelli, quattro li aveva impiegati per Pulp Fiction, uno lo usava per rimanere a Hollywood. A occhio e croce, direi che Spielberg ha sbagliato a contare.

E non mi sembra neanche eccessivo dire che Bastardi Senza Gloria ha superato di gran lunga Pulp Fiction. La qualità dei dialoghi resta quella di sempre, la regia è migliore, i dettagli sono più curati e, come se non bastasse, vi è anche una profonda morale deducibile in parte già dal titolo. Sì, perché in guerra nessuno vince, non c’è onore e non c’è gloria, da entrambe le parti. Chiude con un finale scoppiettante, inaspettato, delirante più che mai, che ricorda in parte la congiura cesariana, Tarantino cala il sipario su un capolavoro assoluto.
 

Pubblicato in: 
GN23/ 5 ottobre - 2 novembre 2009
Scheda
Autore: 
Quentin Tarantino
Titolo completo: 

Inglourious Basterds - Bastardi senza gloria
Regia di Quentin Tarantino
Sceneggiatura di Quentin Tarantino
Attori
Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Eli Roth, Michael Fassbender, Julie Dreyfus, Cloris Leachman, Samuel L. Jackson, Til Schweiger, Maggie Cheung, B.J. Novak, Rod Taylor, Christian Berkel, Daniel Brühl, Paul Rust, Samm Levine, Martin Wuttke, Gedeon Burkhard, Jacky Ido Ruoli ed
Fotografia di Bob Richardson
Montaggio di Sally Menke
Produzione Lawrence Bender Productions, The Weinstein Company
Distribuzione Universal Pictures
Paese USA 2009
Uscita al cinema il 2 ottobre 2009
Genere Azione, Guerra, Avventura
Durata 148'

Anno: 
2009
Voto: 
9