Innsbrucker Festwochen 2021. Pastorelle, l'incanto della serenata barocca

Articolo di: 
Livia Bidoli
Pastorelle en musique

Le Innsbrucker Festwochen der Alten Musik hanno presentato in premiere il 23, poi in replica il 25 e 26 agosto, un'opera molto godibile di Georg Philipp Telemann: Pastorelle en musique. Una produzione del Musikfestspiele Potsdam Sanssouci in coproduzione con le Innsbrucker Festwochen, Musica Bayreuth e il Magdeburg Telemann Festival. La  Pastorelle en musique è un evento, in quanto è la prima opera musico-drammatica completa postuma.

La Pastorelle en musique fa parte di un determinato ciclo di opere, le serenate, ma se ne distanzia per singolarità: scritta tra il 1713 e il 1716, sul testo di Molière e di Jean-Baptiste Lully, ovvero un interludio del Divertissement Royal "Les Amants magnifiques", ed appartiene al gruppo di quelle serenate che Telemann compose durante il suo periodo a Francoforte (1712-1721) come direttore musicale della "Hochadlige Gesellschaft Frauenstein". Pastorelle è un'opera tedesca politestuale e polistilistica, con i recitativi in tedesco e le arie in francese e tedesco,

Il titolo completo dell'opera di Telemann è "Pastorelle en musique oder Musicalisches Hirten-Spiel" (Pastorale in musica ovvero il gioco musicale del pastore): è una serenata in un atto, la performance goduta nella cornice della Grande Sala della Haus der Musik di Innsbruck è tratta dall'edizione critica di Kirill Karabits, e dell'edizione di Peter Huth in tedesco e francese. Il fulcro dell'opera ruota attorno ai due concetti cardine di amore e libertà, come viene costantemente ricordato nelle arie piu' affascinanti cantate da Lydia Teuscher e Marie Lys, rispettivamente Caliste e Iris, che ci sono sembrate le voci piu' notevoli in assoluto. Nonostante non facciano coppia nell'opera, Caliste fa coppia “nobile” con Florian Götz (Damon); mentre la contadinella Iris è  innamorata di Alois Mühlbacher (Amyntas): questi ultimi, rispettivamente controtenore e baritono, non raggiungono le “altezze” canore dei due soprano. Nonostante la stramba assegnazione, la Pastorelle è molto invitante già dall'ouverture, in forma di concerto vero e proprio (Spirituoso - Adagio - Allegro - Adagio - Presto - Adagio – Vivace), eseguito da un'orchestra perfettamente calibrata dalla fondatrice dell'Ensemble 1700: Dorothee Oberlinger, originaria di Aachen (Nord-Reno Westfalia), che ha fondato l'ensemble nel 2002, ha insegnato al Mozarteum ed è stata direttrice del festival barocco Arolser Barock-Festspiele.

La scena è propriamente pastorale, con i fondali dipinti che allestiscono un tradizionale paesaggio naturale: il regista Nils Niemann ha lavorato con lo scenografo Johannes Ritter, ricreando un fantomatico teatro barocco dell'epoca, perfettamemente coerente con le scelte musicali e ben inserite nella moderna Haus der Musik, concepita per adattarsi facilmente alle opere barocche che caratterizzano il festival tirolese.

La scena, oltre ad essere calcata dai cantanti, viene anche parodicamente calpestata ballando da Yves Ytier al violino, che suona e balla magistralmente un allegro minuetto e Max Volbers, impegnato nei panni di divertente cupido in un bel assolo al flauto barocco. L’inserto dei musicisti è perfettamente in ordine all’opera barocca, che si completa così divertendo il pubblico con queste trovate tra concerto, balletto ed evoluzioni canore.

A proposito invece dei cantanti, e della parodia, sottolineiamo la voce piena del tenore Virgil Hartinger nella parte ironica di Knirfix, che fa eco alla chiosa finale con tutte le coppie riunite con l’aria “Wir sind vergnügt von ganzem Herzen” (Siamo allegri con tutti i nostri cuori), e che fa scoppiare il pubblico in uno scroscio di meritati applausi per tutti.

Pubblicato in: 
GN41 Anno XIII 2 settembre 2021
Scheda
Titolo completo: 

Innsbrucker Festwochen der Alten Musik

Georg Philipp Telemann
Pastorelle en musique oder Musicalisches Hirten-Spiel
(1713/15)
Francoforte
Serenata in un atto
Testo del compositore tratto da "Les Amants magnifiques" by Molière
Performance sull'edizione critica di Kirill Karabits
Performance dall'edizione di  Peter Huth in tedesco e francese

Premiere 23 agosto 2021
Repliche 25 e 26 agosto

Haus der Musik Innsbruck, Großer Saal

Musikalische Leitung: Dorothee Oberlinger
Regie: Nils Niemann
Ausstattung: Johannes Ritter

Lydia Teuscher, Caliste
Marie Lys, Iris
Alois Mühlbacher, Amyntas
Florian Götz, Damon
Virgil Hartinger, Knirfix

Yves Ytier (Violine), Tanzmeister
Max Volbers (Flauto dolce), Cupido

Ensemblemitglieder des VOCAL CONSORT BERLIN
Dana Hoffmann, Viola Wiemker, Alexandra Lachmann, Sopran | Julia Hebecker, Anna Smith, Alt | Hans Dieter Gilessen, Tenor | Kai-Uwe Fahnert, Bass

ENSEMBLE 1700
Evgeny Sviridov (Konzertmeister), Anna Dmitrieva, Katja Grüttner, Violine I | Giovanni dalla Vecchia, Yves Ytier, Christian Voß, Violine II | Gabrielle Kancachian, Viola I | Clelia Gozzo, Viola II| Marco Testori, Violoncello | Marco Lo Cicero, Kontrabass | Olga Watts, Cembalo | Axel Wolf, Laute | Makiko Kurabayashi, Fagott | Shai Kribus, Oboe & Flöte | Roberto de Franceschi, Oboe II | Fabio Forgiarini, Horn I | Daniele Bolzonella, Horn II | Martin Weichselbaumer, Trompete I | Raphael Pouget, Trompete II | Peter Bauer, Pauke & Percussion

Korrepetition & musikalische Assistenz: Olga Watts
Noteneinrichtung & Stimmung: Max Volbers
Regieassistenz: Sina Schmidt
Austattungsassistenz: Henri Ebert
Bühnenmeister: Kai-Uwe Jagsch
Beleuchtungsmeister: Andreas Juhnke
Techniker: N.N.
Maske: Fred Lipke, Phil Hinze, Therese Kleber
Kostümassistenz, Ankleiderin: Birgit Filimonow
Ankleiderin: Astrid Rausch
Künstlerbetreuung: Sarah Papadopoulou
Produktionsleitung: Anke Derfert

Anfertigung des Bühnenbildes: hertzer GmbH Berlin
Anfertigung der Kostüme (Solisten): Volker Deutschmann, Hüte & Kostüme

Partitur, Klavierauszug und Orchestermaterial:
Peter Huth