Supporta Gothic Network
Innsbrucker Festwochen 2024. Lieto fine per Arianna in Creta
Il 48° Festival di Musica Antica di Innsbruck si svolge quest'anno tra 21 luglio e 31 agosto 2024. Ottavio Dantone ne è il nuovo direttore musicale con la sua orchestra, l'Accademia Bizantina. Le Settimane della Musica Antica di Innsbruck, il capoluogo del Tirolo austriaco hanno dedicato una serata speciale ad una deliziosa opera di di George Frideric Händel, ovvero Arianna in Creta. A dirigerla nella Haus der Musik di Innsbruck, il M° Angelo Michele Errico, che ha diretto la Barockorchester Jung, mentre la regia è stata affidata a Stephen Taylor. Le date di rappresentazione sono:state il 17, 19, 20 e 22 agosto.
Dal Concorso internazionale di canto per l'opera barocca "Pietro Antonio Cesti" che si svolge ogni anno a Innsbruck, due delle voci princiapli di Arianna in Creta: il soprano franco-tedesco Neima Fisher nel ruolo del titolo, giovane soprano tedesco di 21 anni che l'anno scorso si è aggiudicata il Premio Giovane Talento e il Premio Speciale, un ingaggio con Il Gusto Barocco e Jörg Halubek. Neima Fisher ha cantato, come previsto per la gara canora l'anno scorso, un'aria da Arianna in Creta: Sò che non è piu' mio, in modo sublime, presentando potenza, fluidità e leggiadria, pur conservando una palpabile innocenza e conferendo carattere al timbro di voce. Ed era appunto previsto che l'opera sarebbe stata eseguita come parte dell'Barockorchester Jung alle Festwochen, come abbiamo con enorme ludibrio ascoltato.
Arianna in Creta di Händel ha un finale felice al contrario di altre versioni intorno allo stesso mito del sacrificio delle giovani fanciulle al mostro Minotauro: pensiamo, naturalmente, ad Ariadne auf Naxos (1912) di Richard Strauss; ed anche a quella di Joseph Haydn, Arianna a Naxos. Cantata per voce e piano Hob. XXVIb (1789); e l'altra di Georg Anton Benda, Ariadne auf Naxos del 1775, piu' vicina anagraficamente a quella della serata, e non ultima la versione di Johann Adolph Scheibe, Ariadne auf Naxos, del 1765. Queste ultime tre versioni sono state presentate in una magica serata dedicata loro allo Ambras Schloss nel 2017 per le Innsbrucker Festwochen in un trittico fantamagorico quanto mitologico. Arianna, che è stata cantata dal soprano giovanissimo Neima Fisher, è stata evidentemente soverchiata da una parte così lunga e complessa, e riusciva nel cantato a dare una performance migliore da sola, piuttosto che nei duetti od altri insiemi, confidiamo nel futuro esercizio per una voce con grandi speranze evolutive.
In questa particolare versione di Arianna, il gusto per la parodia, per il grottesco è unito saldamente alla tragica sorte delle fanciulle preda di riscossione e paga da parte di Egeo, re di Atene, a Minosse, re di Creta. Le fanciulle in gioco sono due: Arianna, che svilupperà astutamente il modo per far uscire Teseo dal labirinto di Dedalo con un gomitolo di lana; Carilda è interpretata con passione da Ester Ferraro, mezzosoprano proveniente dal Conservatorio Morlacchi di Perugia, perfezionatasi al Frescobaldi di Ferrara, che ha vinto nel 2021 il Concorso Internazionale di Musica Sacra a Roma, e nel 2023 il Concorso Internazionale di Canto Barocco - XVII Premio Fatima Terzo presso il Conservatorio A.Pedrollo di Vicenza.
La parte di Tauride è stata invece assegnata alla vincitrice del Premio Cesti principale: il mezzosoprano francese Mathilde Ortscheidt - qui nella parte di contralto - che, durante il Cesti scorso, ha abbagliato con la sua voce piena, bella e dal timbro scuro e particolare, cantando Dille, che nel mio seno serbo (Carilda) ancora da Arianna in Creta di Georg Friedrich Händel. Durante la serata ha presentato un movimento scenico ed un'attorialità del tutto completa e vibrante, assemblandola coerentemente ad un cantato da contralto sicuro, timrbicamente corretto, ed un fraseggio sottile nelle sfumature di sentimento: le parti recitative erano studiatamente espressive ed intellegibili quanto la vocalità.
Il Premio Cesti omaggia il nome del compositore italiano Pietro Antonio Cesti, che a metà del XVII secolo trasformò Innsbruck in un centro per l'opera italiana a nord delle Alpi. Questo lavoro di diffusione della cultura musicale nel Tirolo prosegue grazie all'organizzazione, ogni anno delle Innsbrucker Festwochen, raccogliendo giovani talenti della voce provenienti da tutto il mondo che si alternano ogni anno su alcuni brani prescelti dalla giuria.
Andrea Gavagnin, controtenore, ha mostrato sicurezza nel ruolo di Teseo, particolarmente spiritoso nel tratteggiare una parte che deve destreggiarsi tra la gelosia di Arianna, l'attrazione per lui di Carilda, e la lotta, pur breve (!), col Minotauro.
Una meritata menzione alla bella voce del soprano croato Josipa Bilić nella parte di Alceste, fervido innamorato di Carilda: luminosa voce e sempre comprensibile il cantato, si muoveva agile in scena e con mordente nelle azioni.
Giacomo Nanni, il baritono che ha vinto il terzo premio del Premio Cesti l'anno scorso, nel ruolo di Minosse e Sonno è stato bravo nel ben delineare due parti così differenti. Come Minosse, nei costumi curati da Nathalie Prats, impersonava un capo militare, come d'altronde Tauride, in verde militare. Per i personaggi femminili, Prats ha scelto delle mise da anni '40 del Novecento, con un tocco da migrante moderna col giubbotto di jeans per Carilda. Il palcoscenico pensato da Christian PInaud alle scene ed alle luci, identificava difatti una frontiera con una prigione per le fanciulle da sacrificare al Minotauro; insieme ad un labirinto appena abbozzato dal movimento scenico curato dal regista Stephen Taylor, abbastanza abile nel muovere i personaggi negli spazi angusti di una sorta di valico tra un confine ed una prigione.
La Barockorchester Jung alle Festwochen guidata dal M° Angelo Michele Errico ha dato un'eccellente prova di sé, acclamata dal pubblico soprattutto alla fine dell'opera svariate volte, e con lunghi applausi.