IUC. Grande festa per due importanti anniversari

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Brindisi Finale: Canino, Sani, Ballista, Fortuna, Piperno, Gaudio. Foto Damiano Rosa

Un concerto per due importanti anniversari, lo scorso 8 aprile, l'Istituzione Universitaria dei Concerti è giunta all'importante traguardo dei 3000 concerti dalla fondazione e, per festeggiare alla grande, ha scelto di celebrare contestualmente anche i 60 anni di attività del Duo Canino-Ballista.

La IUC nacque alla fine della seconda guerra mondiale su iniziativa degli studenti, è impressionante ricordare alcuni dei grandi che tra i primi suonarono nell'Aula Magna della Sapienza: Alfred Cortot, Nikita Magaloff, Wilhelm Backhaus, Edwin Fischer. Da allora molto tempo è passato e celeberrimi interpreti sono stati protagonisti dei concerti alla IUC, ora in occasione di una così importante celebrazione è stata una scelta particolarmente felice avere non solo due grandi artisti, che singolarmente e come Duo sono stati molto presenti nei programmi dell'Istituzione, ma festeggiarne anche 60 anni di attività. Il Duo Canino-Ballista è stato un precursore per la riproposizione di composizioni scritte per pianoforte a quattro mani o per due pianoforti e di trascrizioni per due pianoforti di mitiche partiture orchestrali, come la Sinfonia n°9 di Beethoven nella trascrizione di Liszt o a quattro mani della Sagra della Primavera ad opera dello stesso Stravinskij, brani che abbiamo avuto la fortuna di avere ascoltato nella loro interpretazione. Un aspetto fondamentale della loro attività è stata la loro attenzione verso la musica contemporanea di autori come Berio, Boulez, Stockhausen, Ligeti.

In questa occasione Bruno Canino e Antonio Ballista hanno scelto tutti brani  a quattro mani  a sottolineare la loro amicizia come testimonia il pezzo di apertura che ha dato il titolo al concerto “Notre anitié est invariable” di Franz Schubert. La composizione è nello stile “Biedermeier”, un delizioso brano cantabile con ritmi di danza, ben scelto per il titolo e perché  ci è parso un suggerire l'incontro tra amici vecchi e nuovi per festeggiare un evento importante. Il Weihnachtsbaum “L’albero del Natale” S. 186 , Liszt lo scrisse per pianoforte solo o a quattro mani negli anni '70 per una sua nipote, figlia di Cosima e del suo primo marito Hans von Bülow,è una composizione  appartenente al periodo tardo, in cui vengono anticipate sonorità, atmosfere, colori che furono poi di Debussy e Ravel. Ha concluso la prima parte l'Ouvertüre dal Tannhäuser di Wagner nella trascrizione di Hans von Bülow, un'amicizia che finì male quando Cosima lasciò il marito per Wagner. L'Ouverture è un brano popolarissimo in cui ricorrono il tema dei pellegrini che si recano a Roma e il baccanale sul Monte di Venere.

La seconda parte è stata dedicata alla danza una scelta adatta ad un'occasione festosa, i due compositori, che le composero, ebbero un rapporto duraturo di amicizia, Dvořák, aveva per Brahms un'ammirazione sconfinata, Brahms stimava Dvořák. Le Danze slave op. 46 di Dvořák furono composte per pianoforte a quattro mani e poi orchestrate dell'autore, nate per valorizzare la tradizione slava nell'ambito dell'ardente nazionalismo dell'epoca, si ispirano alle danze popolari boeme. Diversamente per le Danze ungheresi  Brahms attinse al vasto repertorio tzigano, da lui ben conosciuto, per creare atmosfere, colori e ritmi di grande fascino. Il concerto ha alternato scelte rare e preziose a pezzi molto amati dal pubblico, Bruno Canino e Antonio Ballista hanno ancora una volta ribadito la loro infaticabile attività di ricerca e proposta di brani insoliti e la loro abilità nell'interpretare musiche di autori molto diversi.

Grandi applausi e ovazione finale, così sono arrivati i bis, di Ravel da Ma mere L'Oye Laideronnette, impératrice des pagodes e di Stravinskij Polka da Tre pezzi facili, brano dedicato a Diaghilev, immaginato dal compositore “ in tuba e marsina, con frusta alla mano che fa schioccare sulla schiena di un cavallo da circo.” La festa è finita con un brindisi generale beneaugurante, un incontro tra amici che si conoscono e si frequentano da lungo tempo, il ricordo dei concerti di entrambi, soli o in Duo, sono molti e iniziano da quando cominciammo a frequentare i concerti. Tra i presenti ricordiamo del Consiglio artistico della IUC di cui fa parte Antonio Ballista, anche Nicola Sani e Franco Piperno mentre Ennio Morricone non è potuto intervenire, il direttore generale Francesca Fortuna e il Magnifico Rettore Eugenio Gaudio

Pubblicato in: 
GN25 Anno IX 21 aprile 2017
Scheda
Titolo completo: 

IUC - Istituzione Universitaria dei concerti
Sabato 8 aprile 2017
Notre amitié est invariable
Concerto per i sessant'anni di attività del
Duo Canino-Ballista
pianoforte a quattro mani

Programma
Schubert Rondò in re maggiore D. 608 “Notre amitié est invariable”
Liszt Weihnachtsbaum “L’albero del Natale” S. 186
Wagner Ouvertüre dal Tannhäuser (trascr. di H. von Bülow)
Dvořák Danze slave op. 46 n.1; n. 6; n. 8
Brahms Danze ungheresi n. 2; n. 3; n. 5; n. 9; n. 6