IUC. Il trionfale ritorno del Quartetto Borodin

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Quartetto Borodin

Lo scorso sabato 3 marzo il programma della Stagione della IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti ha visto il ritorno a Roma del Quartetto Borodin, che, con una trascinante performance, ha acceso l’entusiasmo del pubblico che gremiva l’Aula Magna della Sapienza.

La IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti ha il merito di essere l’unica istituzione musicale romana che in ogni sua stagione prevede appuntamenti di musica da camera dedicati al quartetto d'archi, di particolare rilievo artistico i cicli monografici che sono stati programmati negli anni. La sala affollata da un pubblico di tutte le età, con una significativa presenza giovanile, rafforza bontà di questa scelta e la nostra convinzione dell’importanza di proporre i quartetti d’archi nella stagione.

Il Quartetto Borodin fu fondato nel 1945 come Quartetto Filarmonico di Mosca, da quattro studenti del Conservatorio di Mosca, il violoncello era quello di Mstislav Rostropovich, che poi lasciò la formazione per intraprendere la sua folgorante carriera di solista. Il Quartetto, che poi cambiò il nome divenendo Quartetto Borodin, ha festeggiato nel 2015 i settanta anni di attività ma, pur cambiando gli elementi della formazione, non sono mai venuti meno i principi ispiratori. Tutti i suoi membri provengono dal Conservatorio di Mosca e sono tesi ad una incessante ricerca tecnica e interpretativa esercitata ai massimi livelli qualitativi. Gli attuali membri del Quartetto sono: Ruben Aharonian, Sergei Lomovsky, Igor Naidin e Vladimir Balshin.

Venendo al programma del concerto il Quartetto n. 1 in la maggiore di Aleksandr Borodin (1833-1887) ha aperto il concerto. Borodin, nonostante le precoci attitudini musicali, fu indirizzato dalla madre verso la carriera universitaria in medicina divenendo poi un famoso chimico. Dopo alcuni viaggi di studio e di lavoro nel 1862 ritornò in Russia, decisivo per i suoi interessi musicali fu l'incontro con Balakiriev, che divenne suo maestro e sostenitore e lo introdusse in quello che fu detto il "Gruppo dei Cinque" (Balakiriev, Borodin, Rimskij-Korsakov, Musorgskij e Cui). Il Gruppo della giovane scuola nazionale russa era contro l'accademismo e il "partito tedesco" capeggiato da Rubinstejn. Nonostante l'amicizia con Lizst, che conobbe a Weimar nel 1877, presto abbandonò il romanticismo musicale e seguendo l’influenza di Balakiriev, si interessò agli elementi modali ed orientali e talvolta folkloristici.

Contrariamente ai suoi contemporanei, Borodin scrisse molta musica da camera tra cui il Quartetto n. 1 in la maggiore, la cui scrittura è ancora vicina alla tradizione occidentale, il compositore è anche attento alle caratteristiche dei singoli strumenti dando una non comune rilevanza anche alla viola e al violoncello. Il Quartetto si apre con una introduzione lenta con un cantabile ed equilibrato dialogo polifonico tra gli strumenti, nel successivo Allegro, in forma-sonata, vengono esposti due temi, il secondo ha un carattere "espressivo ed appassionato", come indicato da Borodin sulla partitura, nel seguente sviluppo c'è anche un passaggio fugato. È nell'Andante con moto che si manifesta la vena malinconica dell’”anima russa” mentre lo Scherzo, Prestissimo si caratterizza per il suo continuo e vertiginoso mutare ritmo, melodia, armonia, intervallati da pause, del tutto diverso il successivo Trio, Moderato, è immerso in una atmosfera cristallina. Dopo un breve Andante la conclusione è affidata ad un vorticoso Allegro risoluto.

La seconda parte del concerto è stata aperta dal Quartetto in do minore D. 703 “Quartettsatz” di Schubert, che precede i capolavori della maturità ed è rimasto incompiuto, sono rimasti solo l’Allegro assai e l’abbozzo dell’Andante, l'intensa melodia ne delinea l’atmosfera, romantica, lirica ma anche tragica. Il Quartetto n. 1 in re maggiore op. 11 di Čajkovskij ha chiuso il programma del concerto, il brano fu composto nel 1871 per una serata concertistica di sue musiche, organizzata su consiglio di Nikolaj Rubinstein per motivi economici. Il Quartetto ha un impianto “classico”, il primo movimento Moderato e semplice è in forma-sonata, è aperto da un tema melodico e cantabile, mentre il secondo, non contrapposto deriva dal primo e si conclude con una coda brillante. Il secondo movimento Andante cantabile si ispira ad un tema popolare, ascoltato da Čajkovskij a Kamenka, che viene rielaborato in quattro strumentazioni diverse, in cui, nella parte centrale, inserì una melodia di sua creazione. Lo Scherzo successivo è un brillante valzer, seguito dal Trio caratterizzato dal pedale ostinato del violoncello, nel conclusivo Allegro giusto, molto virtuosistico, ricompare la forma-sonata, c’è un’atmosfera russa nel secondo tema esposto dalla viola prima e dal violoncello poi, la riproposizione del primo tema chiude la composizione con il ritmo incalzante di una coda serrata.

Il Quartetto Borodin è una straordinaria formazione, nell’esecuzione dei brani risulta evidente l’intesa perfetta che c’è tra i musicisti, resa manifesta dalla magnificenza della stupefacente pienezza del suono, calibrato perfettamente in tutte le sfaccettature dinamiche e ritmiche, dalla variegata  bellezza timbrica e dall’armonia presente tra gli strumenti. La bravura dei singoli, che emerge nelle parti solistiche, è messa al servizio dell’interpretazione dell’insieme, che ha reso memorabile l’ascolto delle composizioni in programma. Applausi scroscianti hanno salutato la fine di ogni composizione e alla fine del concerto sono stati regalati al pubblico festante due brevi bis, entrambi di Čajkovskij, Una canzone italiana e Marcia dei soldatini di legno

Pubblicato in: 
GN17 anno X 6 marzo 2018
Scheda
Titolo completo: 

IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti

Sabato 3 marzo 2018

Quartetto Borodin

Ruben Aharonian, primo violino; Sergei Lomovsky, secondo violino; Igor Naidin, viola; Vladimir Balshin, violoncello

Borodin Quartetto n. 1 in la maggiore

Schubert Quartetto in do minore D. 703 “Quartettsatz”

Čajkovskij Quartetto n. 1 in re maggiore op. 11

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