Johann Sebastian Bach. Le Suites Inglesi tra cembalo e pianoforte

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Un doppio CD con musiche bachiane eseguite al clavicembalo potrebbe rappresentare per qualcuno un ascolto impegnativo, destinato a conoscitori esperti o addetti ai lavori. Non è certamente il caso di questo doppio CD Harmonia Mundi, distribuito da Ducale, per due motivi: la bellezza e l'importanza delle composizioni eseguite e la bravura dell'interprete.

Richard Egarr è universalmente riconosciuto come uno dei più interessanti e validi interpreti del repertorio barocco, e non solo di quello, eseguito su strumenti storici. La sua formazione con Gustav Leonhardt, la successione a Christopher Hogwood alla guida dell'Academy of Ancient Music e lo sterminato catalogo di registrazioni discografiche costituiscono un'ulteriore e definitiva certificazione delle sue straordinarie doti di interprete.  

In questo bellissimo doppio CD ha offerto la sua lettura di un caposaldo del repertorio bachiano e di tutta la letteratura barocca. Le Suites Inglesi, in Italia, per chi ha affrontato o affronta lo studio del pianoforte, rappresentano un momento della preparazione che, come spesso accade per tutto ciò che va studiato “per un esame”, è spesso vissuto in maniera particolare portando a considerare questi capolavori sotto una luce diversa rispetto a quella che meritano. I programmi ministeriali da tempo immemorabile prevedono poi la conoscenza solo della seconda e terza suite, ingiustamente discriminando le altre altrettanto affascinanti quattro.

Capolavori della letteratura barocca, si è detto, ed in effetti in questo vasto affresco musicale che, nella tipica forma della suite, offre una serie di brani che si rifanno a forme di danza, Bach lascia ancora una volta stupito l'interprete e l'ascoltatore per la genialità con cui affronta e risolve tutti i problemi che il linguaggio strumentale può presentare. Come accade sempre con la musica di Bach, i brani, ancorché eseguiti e destinati ad un solo strumento, contengono e svelano visioni strumentali più ampie, creando quella magia che fa percepire all'ascoltatore la presenza di un intero ensemble strumentale, con idee musicali e ritmiche che nascono, si intrecciano ed acquisiscono importanza progressiva ed inaspettata. 

Per tutti coloro che, per i motivi sopra citati, dovessero affrontare lo studio delle Suites Inglesi al pianoforte, questa straordinaria lettura di Richard Egarr può costituire un'utilissima opportunità di avere una visione ancor più precisa della costruzione musicale. La chiarezza con la quale Egarr sottolinea le caratteristiche della scrittura bachiana, con l'opportuno fraseggio e tutte le malizie ritmico-espressive che l'esecuzione al clavicembalo consente, non può non essere tenuta in considerazione anche per un altrettanto corretta esecuzione al pianoforte, dimostrando come forse, pur trattandosi di musica assoluta, proprio l'esecuzione per lo strumento per il quale sono state concepite ne esalti completamente ogni dettaglio. Con questa affermazione si corre il rischio però di addentrarsi nel campo  minato della querelle sulla liceità di eseguire simile repertorio solo sul cembalo, ma non è questo lo scopo della stesura di queste poche righe...

Tornando alla registrazione ed alla splendida interpretazione, ci fa piacere sottolineare e raccomandare l'ascolto, oltre che delle due Suites più conosciute per motivi didattici, per esempio, della bellissima Quinta Suite, con un Preludio importante come un primo movimento di un concerto per cembalo ed archi, solare ed inarrestabile come un tempo di un Concerto brandeburghese, o il meditativo e quasi improvvisativo Preludio della Sesta Suite, che sfocia in un inaspettato e travolgente sviluppo ritmico fugato.

Ogni Suite contiene poi al suo interno, con la presenza della forma dell'Allemanda, motivi ed opportunità di creare momenti di altissima poesia e meditazione, nel solco delle più belle pagine della musica vocale e sacra di Bach. Che dire poi delle Gighe conclusive di ogni Suite...Egarr è adamantino nell'esposizione e presentazione delle idee timbrico-melodiche che inesorabilmente ammaliano l'ascoltatore in una sorta di moto perpetuo interrotto solo per volontà dell'autore ma che danno l'impressione di potersi sviluppare all'infinito, senza stanchezza  o noia.

Musica assoluta. Una bellissima registrazione. Un interprete straordinario. Doverosamente avremo modo in futuro di incontrarlo ancora su queste pagine.

Pubblicato in: 
GN26 Anno V 7 maggio 2013
Scheda
Titolo completo: 

Harmonia Mundi

Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Suites inglesi (BWV 806-811)

RICHARD EGARR, clavicembalo
2CD HM 907591-92