Kingsman. Un servizio segreto per autentici gentlemen

Articolo di: 
Teo Orlando
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Kingsman: Secret Service vede il ritorno di Colin Firth in un’interpretazione carica di mestiere e di ironia. Il film, diretto da Matthew Vaughn (già regista di X-Men. L’inizio, da cui sono tratte varie citazioni implicite), prende spunto da una fortunata serie di fumetti e si incentra sulla storia di un’agenzia di spionaggio abilmente dissimulata sotto le apparenze di una raffinata firma di abiti di lusso, ma in realtà posizionata sul massimo livello di segretezza possibile (il tutto condito da una certa ironia, per il fatto che il segreto sembra più noto di quanto si creda); viene altresì dipinta come un’organizzazione che ha degli ideali puri, non compromessi dalla politica e dalla burocrazia.

Gli agenti Kingsman sono quasi dei moderni Cavalieri della Tavola Rotonda, anche perché l’agenzia comporta una vita avventurosa e non esente da rischi: anche gli agenti più addestrati ed esperti possono morire, come capita al padre di Gary “Eggsy” Price, rimasto orfano a soli cinque anni, perché il genitore aveva sacrificato la propria vita durante una missione militare di massima segretezza. La famiglia riceve come “premio” alla memoria una medaglia non convenzionale e un numero telefonico segretissimo da usare in casi di emergenza.

L’orfano Eggsy (Taron Egerton) cresce allo sbando come un teppista: ha lasciato gli studi, è disoccupato e vive un’esistenza grigia nell’appartamento della madre. Arrestato per un furto, sfrutta la medaglia per uscire di prigione; a quel punto viene notato dal superagente Harry Hart (Colin Firth), grato a suo padre che gli aveva salvato la vita. Hart decide così di sottoporre il giovane a un micidiale programma di addestramento per trasformarlo in una superspia destinata a combattere il crimine tecnologico su scala globale.

Eggsy viene così arruolato in una sorta di accademia degli 007, caratterizzata da un’impeccabile etichetta formale (e qui si sprecano le citazioni e gli ammiccamenti ai film dell’agente 007, con un’evidente predilezione per quelli in cui James Bond veniva interpretato da Sean Connery e da Roger Moore) e da una serie di test competitivi ed eliminatori (particolarmente riuscita la scena in cui gli aspiranti agenti compiono un’esercitazione di skydiving, con uno di loro senza paracadute, sicché devono cercare di planare tutti uniti, sopperendo con gli altri paracadute a quello mancante).

Finito l’addestramento, Eggsy viene chiamato a collaborare con Harry, il quale si sta occupando del caso della misteriosa scomparsa di scienziati ed altre illustre celebrità, dietro cui ritiene vi sia, come mastermind del male, Richmond Valentine (Samuel L. Jackson), un ex ecologista deluso, diventato miliardario super-tecnologico, che si prefigge di “salvare il mondo”, votandolo in realtà alla distruzione.

Oltre alle influenze citate prima, il regista cita anche, come punti di riferimento, i gangster movies Lock &Stock, Snatch – Lo strappo, The Pusher e i film basati sul fumetto Kick-Ass.

Certo, alcuni personaggi appaiono un po’ stereotipati; lo stesso Valentine, il super villain, ricorda un po’ il Kingpin di Daredevil interpretato da Michael Clarke Duncan; qualche dubbio lascia il fatto che sia stato scelto un attore nero, se si deve giudicare il film anche su parametri di political correctness.

Di tutto il casting forse il più convincente è Colin Firth, capace di vestire i panni del perfetto gentleman inglese ma anche dell’uomo d’azione impegnato in missioni ad alto rischio o in risse e sparatorie all’ultimo sangue. Efficace anche Mark Strong, nella parte di Merlino,  il genio tecnologico dell’organizzazione, l’addestratore dei nuovi agenti, in grado di usare un computer con la stessa facilità con cui maneggia un fucile automatico.

Anche i personaggi femminili risultano molto convincenti, da Roxy, interpretata da Sophie Cookson, l’amica-rivale di Eggsy, a Gazelle, stretta collaboratrice di Valentine, dotata di protesi letali al posto delle gambe, che somigliano agli arti artificiali di Oscar Pistorius, da un lato, e racchiudono delle lame affilate retrattili che ricordano gli artigli dell’X-Man Wolverine (e della sua omologa femminile, Lady Deathstrike), dall’altro.

In conclusione, un riuscito mix tra film di spionaggio, blockbuster e movie di fantascienza supereroistica, con effetti speciali sorprendenti, una recitazione impeccabile e una giusta dose di ironia.

Pubblicato in: 
GN13 Anno VII 12 febbraio 2015
Scheda
Titolo completo: 

Kingsman: The Secret Service
Lingua originale:  inglese
Paese di produzione:    Regno Unito
Anno:    2014
Durata:    129 min
Regia:    Matthew Vaughn
Soggetto:    Mark Millar e Dave Gibbons (fumetti)
Sceneggiatura:    Matthew Vaughn, Jane Goldman
Casa di produzione:    20th Century Fox, Marv Films
Distribuzione (Italia):     20th Century Fox
Musiche:    Henry Jackman, Matt Margeson

Interpreti e personaggi

Taron Egerton: Gary "Eggsy" Unwin
Colin Firth: Harry Hart / Galahad
Samuel L. Jackson: Richard Valentine
Mark Hamill: Professore James Arnold
Mark Strong: Merlin
Michael Caine: Arthur
Sofia Boutella: Gazelle
Jack Davenport: Lancelot
Sophie Cookson: Roxy
Richard Brake: L'interrogatore