L'Eva borghese di Giorgio Montefoschi. La quieta solitudine

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Eva

I libri di Giorgio Montefoschi, uno dei maggiori scrittori e critici italiani, lasciano nell’animo del lettore, dopo averli letti, una sensazione di grande piacere estetico, per la bellezza poetica della scrittura. Si tratta di opere letterarie che riescono, grazie alla visione della condizione umana che trapela ed emerge dalla rappresentazione e dalla finzione letteraria, a rischiarare quanto di misterioso ed oscuro c’è nelle nostre povere vite. Leggendo il suo ultimo romanzo, da poco pubblicato da Rizzoli con il titolo Eva, è inevitabile chiedersi se sia possibile, durante la nostra breve vita, raggiungere la felicità ed uno stato interiore di quiete e serenità, senza correre il rischio di sprofondare nella sofferenza insensata e irrimediabile.

Al centro del libro di Montefoschi, che per la sua forma letteraria evoca i grandi romanzi di Alberto Moravia e si situa nel solco della grande tradizione occidentale del romanzo esistenzialista e borghese, vi è la vicenda esistenziale di Giovanni, un noto ed affermato giornalista, che lavora presso un importante settimanale italiano. Giovanni abita e vive in un elegante appartamento che si affaccia sul lungotevere della Vittoria a Roma, in un quartiere borghese che si trova vicino a piazza Mazzini.

Giovanni è un uomo che, lavorando nel mondo dell'informazione, coltiva rapporti di amicizia con intellettuali e artisti, come Giorgio, suo carissimo amico, con cui spesso va a cena, per parlare di arte, letteratura, argomenti di attualità. Giovanni confessa al suo amico Giorgio di avere una storia d’amore, assai tormentata ed intensa e a cui attribuisce molta importanza, con Eva, una donna che non è libera, poiché ha un legame sentimentale con un altro uomo.

In questa parte del libro sembra che il tema dell’adulterio sia destinato a dominare la narrazione. Infatti, proprio durante le conversazioni che Giovanni ha con Eva, spesso vengono citati Gustave Flaubert e i suoi immortali romanzi, come Madame Bovary e L’educazione sentimentale. La relazione tra Eva e Giorgio non rimane confinata nella clandestinità, poiché Eva, sopraffatta dall'urgenza di non fingere e mentire, confessa al suo uomo di avere un rapporto sentimentale con Giovanni, che da questo momento inizia a vivere con lei senza più segreti e fuori da ogni menzogna.

Nella vita di Giovanni accade un fatto che lo sconvolge, facendolo precipitare nella disperazione. Infatti il suo amico Giorgio, che già aveva avvertito un malore in sua presenza, viene colto da un infarto e muore. In questa parte del libro, il dolore di Giovanni, provocato dalla scomparsa del suo amico, aiuta a comprendere quanto sia breve e piena di insidie la nostra vita, sospesa tra la ricerca del senso e l'impossibilità di sfuggire la sofferenza e la solitudine, a cui tutti siamo esposti. 

Con la compagna di Giorgio, una donna bellissima dagli occhi verdi, Giovanni ritorna nell’appartamento vuoto del suo amico, e prova una sensazione di pena e di smarrimento. Osservando i quadri che il suo amico intellettuale aveva dipinto prima di morire, Giovanni si rasserena. In questa parte del libro è inevitabile richiamare una pagina della Musa tragica di Henry James, nella quale si mostra come tutto ciò che è riconducibile all'estetica ed alla espressione umana, come la pittura, la letteratura, la poesia, la grande architettura, può sfidare il tempo e vivere in eterno nel corso dei secoli.

Con l’animo colmo di nostalgia e rimpianto, Giovanni si chiede, conversando con Eva, se oltre il confine misterioso ed ignoto della morte, vi sia una vita eterna per la nostra anima. Nella narrazione la vicenda d’amore tra Eva e Giovanni viene descritta in modo straordinario, evocando i magnifici e meravigliosi scorci della Roma primaverile ed autunnale con il suo cielo azzurro e celeste attraversato da una luce inconfondibile ed unica, che appartiene alla città eterna.

Giovanni, nei momenti di stanchezza e quando si accorge che il suo animo non sopporta la sofferenza dovuta alle sue inquietudini interiori, si rifugia nella Valle Aurina in Alto Adige, andando a trascorrere un periodo di vacanza a Brunico. In un convento, che si trova in alta montagna e appartiene all’ordine degli Agostiniani, Giovanni conosce un monaco, Padre Alexander, studioso della Bibbia e uomo di grande cultura, con il quale inizia un'amicizia intessuta di meditazioni religiose e spirituali. Rientrato a Roma, proprio quando la sua relazione sta per diventare stabile con Eva ed è convinto di vivere felicemente la sua vita, accade l’imprevedibile, che sconvolge la sua esistenza e quella della donna che ama.

Infatti, poiché il suo precedente compagno si è gravemente ammalato, Eva decide di lasciare Giovanni, e di ritornare a vivere con Fabrizio. Giovanni, con l’animo dominato da pensieri cupi e la desolazione che invade la sua mente, sprofonda nella sofferenza e si ritrova di nuovo da solo.

Questo libro di Montefoschi, come i suoi precedenti romanzi, nei quali l’analisi psicologica sui moti interiori dell’animo umano è condotta e sviluppata con sguardo penetrante,  mostra come tutto nella nostra breve vita sia provvisorio e destinato a finire. La conclusione di questa storia è meravigliosa e lascia il lettore incantato. Infatti Giovanni, dopo avere vissuto vicende dolorosissime, ritorna a Brunico e si reca nel convento Agostiniano, la cui struttura architettonica barocca è descritta nel libro in modo magistrale. Durante l’omelia, Padre Alexander spiega quale significato abbia il Natale per i Cristiani.

Inoltre chiarisce che all’origine della vita vi è l’amore di Dio verso ogni sua creatura e che nessuno è solo, come dimostra il vangelo di Luca, nel quale l’Arcangelo Gabriele annuncia a Maria, che concepirà un figlio senza l’amore di un uomo, il cui nome sarà Gesù e che è destinato a regnare per sempre. Padre Alexander sottolinea, durante la sua omelia, che gli Angeli esistono e aleggiano intorno alle persone, il cui animo è attanagliato dal dolore e dalla sofferenza. Questo bellissimo Romanzo di Montefoschi può essere messo a confronto con il libro di Joseph Conrad Vittoria, nel quale l’indagine sull’amore umano è stata compiuta in modo magistrale. 

Pubblicato in: 
GN64 Anno III 22 agosto 2011
Scheda
Autore: 
Giorgio Montefoschi
Titolo completo: 

Eva, Milano, Rizzoli, 2011