Limen. Il Mozart per pianoforte di Andrea Padova

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Limen

Mozart: Sonate per pianoforte,Volume 1. Un CD Limen in edizione numerata nel quale Andrea Padova propone tre Sonate ed una Fantasia per introdurre l'ascoltatore in un viaggio nella scrittura pianistica del genio salisburghese.

Viaggio che senza dubbio si preannuncia affascinante per due motivi: il primo è che avere l'opportunità di abbracciare l'integrale di un settore di un catalogo come quello mozartiano consente di percepire con maggior chiarezza e, come sempre nel caso di Mozart, stupore, una visione ampia e progressiva delle modalità di utilizzo dello strumento a tastiera. Il secondo è che con un esecutore come Andrea Padova, già incontrato in queste pagine con un'altra registrazione altrettanto importante come le Variazioni Golberg bachiane, splendidamente eseguite, ci si può solo disporre con una curiosità positiva, nella certezza che l'esecuzione non potrà riservare sorprese ma anzi regalare momenti di grade godimento estetico e mentale.

Le esaurienti note del libretto potranno aiutare l'ascoltatore a contestualizzare e collocare cronologicamente le sonate presenti nel CD ( K311, Fantasia K475, K457 e K282), precauzione sempre necessaria quando si ascolta Mozart, vista la sua caratteristica di essere compositore in qualche modo fuori dal suo tempo, ancorchè protagonista. Premesso ciò riteniamo che con queste righe il nostro compito sia quello di trasmettere e condividere quello stupore citato in apertura, suggerendo, utilizzando anche le competenze da addetto ai lavori, modalità di analisi di quanto scritto da Mozart utili per rimarcare, nel caso fosse necessario, la genialità della scrittura ed ispirazione.

Strumento a tastiera, si diceva. Ma quale strumento? Sicuramente Mozart non concepì queste sonate, come tutte le altre, avendo a disposizione strumenti come quelli oggi utilizzati. Visse concretamente il passaggio di consegne dal clavicembalo al pianoforte utilizzando, appena possibile e con entusiasmo strumenti ancora in evoluzione nello sviluppo tecnico e meccanico rispetto agli strumenti moderni. Andrea Padova dimostra senza dubbio di tenere in considerazione questa caratteristica, utilizzando un suono sempre cristallino, usando con grande parsimonia il pedale (tranne in un caso, e capiremo il perché) regalando un Mozart luminoso e nitido, superando sempre con grande sicurezza le insidie che una scrittura simile ed una simile esecuzione nascondono in ogni battuta.

Queste caratteristiche, seppur di grande importanza, non possono tuttavia esaurire e rendere completa un'interpretazione di così alto livello. Mozart è musica assoluta, e siamo certi che l'interprete avrà tenuto conto di un'altra caratteristica della sua scrittura: la teatralità sempre presente nell'ispirazione. Ecco allora, ancorchè eseguita da uno strumento monotimbrico e con due mani, emergere nello svelarsi dei temi e delle frasi musicali, personaggi, situazioni e stati d'animo. In questo senso e con questa chiave di lettura Mozart sotto le dita di Andrea Padova diventa ancor più sorprendente. Non solo, pensiamo che anche la scelta delle sonate inserite in questo primo volume, evitando una banale e prevedibile sucessione cronologica, siano state scelte proprio per accentuare le molteplici modalità espressive dell'autore.

In quest'ottica è di grande efficacia l'accostamento della sonata in re K311, inconfondibilmente settecentesca nel primo movimento ma già con segnali di grande poesia non tipici dell'epoca nel secondo movimento per concludere poi con con nuovamente tipico rondeau, alla magnifica Fantasia in do minore 475.

Già l'utilizzo del nome Fantasia deve suggerire all'ascoltatore il desiderio dell'autore di svincolarsi da schemi formali che possano incatenare l'ispirazione (concetto caro ai romantici, ma pressochè inedito per l'epoca con questi risultati). È questo uno dei numerosi casi nei quali Mozart precorre una modalità espressiva di almeno cinquant'anni. Ma attenzione, anche se può sembrare Schubert, è pur sempre Mozart, e la sfida che ogni esecutore deve raccogliere, in questo caso brillantemente affrontata e superata da Padova, è quella di essere espressivo senza tenere conto di quello che sarebbe stato scritto dopo, che noi ovviamente conosciamo, ed al quale la scrittura assomiglia, ma che ancora non esisteva...E' questo il caso al quale prima si accennava nel quale l'interprete può sentirsi autorizzato ad ultilizzare maggiormente il pedale di risonanza.

Con la sonata K457 si torna ad una visione nuovamente teatrale ma che richiama anche le idee e la struttura di alcune sinfonie, mentre il placido Adagio potrebbe essere senza problemi utilizzato come movimento lento di un concerto per pianoforte e orchestra.

Conclude il CD un'altra sorprendente Sonata che in base al numero di catalogo è la più giovanile ma che anche in questo caso, nel primo movimento, con un meditativo Adagio, precorre ed anticipa “qualcosa” che ancora non si era ascoltato. In questo caso però, come efficacemente evidenziato dall'esecuzione di Padova, sembra che Mozart voglia velocemente rassicurarci con il secondo e terzo movimento, facendoci calare, con un tipico Minuetto ed un finale scorrevole e gioioso, nello stile di in un mondo nel quale in fondo viveva ma nel quale evidentemente ed incredibilmente aveva la possibilità ed il dono di concepire e sentire ciò che nessuno ancora aveva ascoltato. È difficile a parole esprimere la gratitudine per quello che Mozart ci ha lasciato. Esecuzioni come questa ci aiutano però a godere dello splendore di rare ed uniche pietre preziose.

Pubblicato in: 
GN34 Anno XI Numero Speciale 21 agosto 2019
Scheda
Titolo completo: 

Limen

Mozart – Complete Piano Sonatas – Vol.1
Andrea Padova
, pianoforte

Sonata in D K311
Allegro con spirito
Andantino con espressione
Rondeau (Allegro)

Fantasia in C minor K475

Sonata in C minor K457
Allegro molto
Adagio
Allegro assai

Sonata in E flat K282
Adagio
Menuetto I/II
Allegro

CD Limen Numbered Edition