La luce sugli oceani. Dalla parte di Giano

Articolo di: 
Livia Bidoli
Luce sugli oceani

Il titolo de La luce sugli oceani in inglese significa “between”, ovvero “fra”, che si riferisce ai due oceani, l'oceano Indiano e quello del Sud – siamo nell'Australia Occidentale - che scorrono fra ed intorno a queste due reali ed anche metaforiche isole: quella piccola del faro Janus ed il porto sulla terra ferma di un'isola ben più grande. Michael Fassbender ed Alicia Vikander sono i protagonisti di questa travolgente storia tratta dal romanzo di M. L. Stedman che Derek Cianfrance ha tradotto in pellicola.

Una storia molto commovente e dai primi piani favolosi, questa di Cianfrance, che inizia nel 1918, alla fine della Grande Guerra, con un veterano del fronte occidentale che cerca la solitudine come guardiano del faro Janus. Giano bifronte, questo personaggio mitologico che traduce il nome in inglese del faro: colui che ha un volto che guarda dietro di sé, ovvero al passato; e l'altro, davanti a sé, verso il futuro. Non è questo l'unico apparato simbolico a disposizione: lo stesso cognome del protagonista interpretato da Fassebender – superlativo per tutto il film – è Sherbourne, e chi ha dimestichezza con l'inglese sa che “share” significa “condividere”, e "bourne" (ircordate The Bourne Supremacy con Matt Damon? Ha la stessa radice linguistica, ed infatti gran parte del film si gioca intorno alla sua nascita ed alla sua identità), o meglio “born”, si riferisce a “nascere, nascita”. Quella “nascita condivisa” intorno a cui ruota l'intera pellicola. Alicia Vikander, nella parte della moglie di Fassbender, Isabel, è altrettanto fascinosa quanto realistica come madre e sposa affezionata di Tom Sherbourne.

Raquel Weisz riveste il ruolo dell'”altra madre”, quella cui è stata sottratta la neonata e che lei ha creduto perduta col padre in mare. Salvata dai coniugi Sherbourne da una scialuppa che veleggiava vicino al faro, la piccola Grace ribatezzata Lucy da Isabel, non è conscia di quanto è successo ed è allevata con cura ed affetto da entrambi, Tom e Izz (Isabel), che per lei sono il padre e la madre. Nel trascorrere del tempo però i sensi di colpa per “non aver fatto la cosa giusta”, ovvero di denunciare il ritrovamento del cadavere del marito tedesco di Hannah Roennfeldt insieme alla piccola illesa, sono sempre più angosciosi per lui, tanto da fargli scrivere una lettera indirizzata ad Hannah per farle sapere che la piccola sta bene. Un sonaglino con la civetta spedito sempre alla madre naturale sarà lo spartiacque tra il prima ed il dopo: quel Giano bifronte che guarda al passato mettendo in pericolo il futuro, di loro due e della piccola, inconsapevole di quanto successo.

Non sveleremo altro ma una domanda ci angoscia tra questi primi piani straordinariamente vividi della regia di Cianfrance e la fotografia spettacolare di Adam Arkapaw sugli oceani, sul faro, la piccola cittadina dove approdano: perché confessare dopo anni ben sapendo di mettere in pericolo sé stesso, la propria amata moglie e la piccolina che si erano conquistati così a caro prezzo? Viene sa pensare che una sorta di sado-masochismo ad effetto punitivo verso tutti abbia agito di fondo al meccanismo della storia, e che il Giano-Janus del faro si sia voltato troppo indietro e poco in avanti. Rimane un film sontuoso nell'interpretazione, i primissimi piani sono trascinanti fin dalla prima scena d'amore, che come sfondo sonoro ha scelto un celebre Oscar come Alexander Desplat.

Per riflettere ancora snoccioliamo un paio di questioni fondamentali che sorgono in seno al film: la natura del segreto e del suo svelamento da una parte; il sacrificio insieme all'atto eroico eppure lesionista dall'altro. Su queste neppure il finale completamente risponde, lasciando le soluzioni a chi indaga sé stesso e gli altri, sui sentimenti brucianti dell'amore verso la propria moglie, e quello filiale, incondizionato, ed in ultimo la lealtà verso sé stessi, verso il proprio progetto di “uomo”.

Pubblicato in: 
GN19 Anno IX 10 marzo 2017
Scheda
Titolo completo: 

La luce sugli oceani
Titolo originale     The Light Between Oceans
Lingua originale     inglese
Paese di produzione     Stati Uniti d'America, Nuova Zelanda, Regno Unito
Anno     2016
Durata     133 min
Colore     colore
Audio     sonoro
Rapporto     2,35 : 1
Genere     drammatico, sentimentale
Regia     Derek Cianfrance
Soggetto     M.L. Stedman (romanzo)
Sceneggiatura     Derek Cianfrance
Produttore     David Heyman, Jeffrey Clifford
Produttore esecutivo     Rosie Alison, Tom Karnowski, Jeff Skoll, Jonathan King
Casa di produzione     Heyday Films, Reliance Entertainment, DreamWorks SKG, Participant Media
Distribuzione (Italia)     Eagle Pictures
Fotografia     Adam Arkapaw
Montaggio     Jim Helton, Ron Patane
Effetti speciali     Karl Chisholm, Doug Falconer
Musiche     Alexandre Desplat
Costumi     Erin Benach
Trucco     Warren Dion Smith

Interpreti e personaggi

Michael Fassbender: Tom Sherbourne
Alicia Vikander: Isabel Sherbourne
Rachel Weisz: Hannah Roennfeldt
Caren Pistorius: Lucy Grace
Benedict Hardie: Harry Garstone
Emily Barclay: Gwen Potts
Anthony Hayes: Vernon Knuckey
Leon Ford: Frank Roennfeldt
Thomas Unger: Bluey
Scott Wills: McGowan