Luzi. L'immagine danzante

Articolo di: 
Livia Bidoli
Mario Luzi

Accanto a Luzi un poeta dell'immagine danzante, ammutolita nel suo distendersi quieto tra le campagne toscane, vicino, a raccontare il poeta con la sua immaginazione protesa a distinguere fra le tenebre delle parole e la levità del dissapore per la vita agra che sola compone le ombrose passeggiate, dirimendone i particolari diseguali. Un riflesso di un momento di gloria malinconica e fugace nel suo stemperarsi vivace, e compiuta soltanto in quei versi che risuonano di naturosa quiete.

Un’altalena di grigi pastellati di rosa tenue, fra le colline distese e dipinte su una finestra circondata di mura turrite, a preservare quella solitudo immensa che regalano le proprie parole tracciate ed in solco immaginate.

Questo è Nulla va perduto di Nino Bizzarri.

Il Monologo di Mario Luzi
I
Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo,
sorpresa, poi sicura della terra,
tu vita ininterrotta nelle fibre
vibranti, tese al vento della notte...

Era, donde scendesse, un salto d'acque
silenziose, frenetiche, affluenti
da una febbrile trasparenza d'astri
ove di giorno ero travolto in giorno,
da me profondamente entro di me
e l'angoscia d'esistere tra rocce
perdevo e ritrovavo sempre intatta.

Tempo di consentire sei venuto,
giorno in cui mi maturo, ripetevo,
e mormora la crescita del grano,
ronza il miele futuro. Senza pausa
una ventilazione oscura errava
tra gli alberi, sfiorava nubi e lande;
correva, ove tendesse, vento astrale,
deserto tra le prime fredde foglie,
portava una germinazione oscura
negli alberi, turbava pietre e stelle.

Con lo sgomento d'una porta
che s'apra sotto un peso ignoto, entrava
nel cuore una vertigine d'eventi,
moveva il delirio e la pietà.
Le immagini possibili di me,
passi uditi nel sogno ed inseguiti,
svanivano, con che tremenda forza
ti fu dato di cogliere, dicevo,
tra le vane la forma destinata!
Quest'ora ti edifica e ti schianta.
L'uno ancora implacato, l'altro urgeva -
con insulto di linfa chiusa i giorni
vorticosi nascevano da me,
rapidi, colmi fino al segno, ansiosi,
senza riparo n'ero trascinato.
Fosti, quanto puoi chiedere, reale,
la contesa col nulla era finita,
spirava un tempo lucido e furente,
senza fine perivi e rinascevi,
ne sentivi la forza e la paura.
Una disperazione antica usciva
dagli alberi, passava sulle tempie.
Vita, ne misuravi la pienezza.

Pubblicato in: 
GN1/ 3-17 novembre 2008
Scheda
Titolo completo: 

Nulla va perduto di Nino Bizzarri
Videodocumentario su Mario Luzi
Testi e regia di Nino Bizzarri, edito da Rai International nel 2006
Musiche: David Darling, Epsilon Indi, Ketil Biornstad, Giya Kancheli, Mari Boine, An Liu Sola, Nicola Alesini, Dmitry Shostakovich, Paki Zennaro

Anno: 
2006