Mitoraj a Pompei. Ikaro alchemico

Articolo di: 
Livia Bidoli
Ikaro Blu

Fino all'8 gennaio del 2017 tra le rovine della città coperta dalla lava del Vesuvio nel 79 d.C., Pompei, si potranno osservare le statue gigantiche di Igor Mitoraj (1944-2014), polacco nato in Sassonia e che tanto ha donato all'Italia, uno dei suoi volti spicca sul Lungotevere Flaminio. A Pompei si tratta quasi di un'offerta votiva al sogno che propaga da tutte le sue statue, a partire da Ikaro Blu, del 2013, adagiato nel Foro con gli occhi chiusi dopo la caduta.

Una passeggiata tra le rovine di una città sorta durante l'età del Ferro (IX-VII sec. a.C.) e condotta al rigoglio commerciale dai Romani nel III secolo a.C. che parte dalla distruzione della colata di lava, dagli spettri racchiusi nelle sagome di esseri fusi con la pietra nel momento stesso della vita: dall'agonia della consapevolezza della fine, una donna seduta con la testa fra le mani e le ginocchia giunte; al bambino ed ai cani che giocano senza accorgersi dell'imminente tragedia; gli amanti colti nel momento di passione; i vecchi, consci della loro impotenza di fronte a quel fuoco che fonde a cascate l'intera città.

Dalla Necropoli di Nocera e dalla sua Porta si entra in città (entrata da Via Plinio), per raggiungere presto la Via dell'Abbondanza e scoprire le case più importanti lungo la via, come la Casa dei Ceii e quella di Menandro, dove si notano gli affreschi sulla guerra di Troia. Le Terme Stabiane, più avanti, mostrano le prime sculture di Mitoraj: il melanconico Centurione I del 1987 in bronzo, ci accoglie insieme ai Pompeiani e ad Ikaria, con un viso umano in rilievo sul pube, un'ala spezzata e col busto senza volto. Vicino, la Casa di Sirico e il Lupanare.

Continuiamo a camminare sui ciottoloni antichi e troviamo l'enorme Foro dove spicca il Centauro (1994, in bronzo) a cavallo e con lancia di Mitoraj, insieme al volto disteso delle Memorie, non lontano Tindaro ed il sovracitato Ikaro Blu. Il luogo forse più suggestivo e che racconta una storia che sembra proseguire nella Basilica, con Ikaria bretelle, Ikaro screpolato, Ikaro ed il Grande Toscano: il topos peculiare del percorso è infatti il labirinto pompeiano dei sogni, il volo come sustrato di una scelta per l'anima di librarsi aldilà del tempo, fissandone la memoria nel sogno melanconico di un glorioso passato, riecheggiante e potente qui come nel Santuario di Venere più su, sulla terrazza della città, ove sorgono le Luci di Nara e Dedalo, che ha congegnato il segreto del labirinto. Come però si staglia sull'entrata della Casa del Poeta Tragico, “Cave canem”, attenti al cane, entrare nel mondo di Ikaro significa tessere una tela da saper sciogliere oppure, procedendo fino alla Villa dei Misteri, inoltrandosi oltre la Necropoli di Ercolano, dirimere il filo esoterico che ci conduce altrove, senza timore di scoprire ciò che si insinua oltre il sogno, tra l'anima ed il corpo sottile, sulle pitture nere vergate di rosso pompeiano appunto, fino al rubedo finale, come in un ciclo alchemico a spirale.

Pubblicato in: 
GN27 Anno VIII 19 maggio 2016
Scheda
Titolo completo: 

Pompei - Napoli
Scavi archeologici di Pompei
Mitoraj a Pompei
15 maggio 2016 a 8 gennaio 2017

Tre accessi
- "Porta Marina" (via Villa dei Misteri)
- "Piazza Esedra" (piazza Porta Marina inferiore)
- "Piazza Anfiteatro" (piazza Immacolata)

Come arrivare
In treno
Per l' ingresso a Porta Marina e Piazza Esedra:
Circumvesuviana Napoli-Sorrento (fermata Pompei Villa dei Misteri)

Per l' ingresso a Piazza Anfiteatro:
Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino (fermata Pompei Santuario)
FS Napoli - Salerno (fermata Pompei)

In autobus:
SITA da Napoli e da Salerno
CSTP n.4 da Salerno
CSTP n 50 da Salerno (celere via autostrada)

In auto:
Autostrada A3 Napoli-Salerno (uscita Pompei ovest)

Infopoint  
pompei.info@beniculturali.it
tel. 0818575347