Montepulciano 42°. Il mondo al contrario secondo Salieri

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Il mondo alla rovescia

Lo scorso 14 luglio si è aperto a Montepulciano il 42° Cantiere Internazionale d’Arte, un inizio elettrizzante che ha dimostrato ancora una volta  la grande vitalità e validità del progetto di Henze. L’entusiasmante realizzazione e messa in scena de Il mondo alla rovescia di Antonio Salieri ha visto la proficua collaborazione tra professionisti, dilettanti e studenti, in un "cantiere" di lavoro e scambio di esperienze, impegno e passione che ha portato al caloroso successo dello spettacolo inaugurale.

L'evento è stato preceduto dalla consueta e festosa esibizione delle Bande della Valdichiana, che sotto la direzione di Roland Böer hanno eseguito Alba di Renato Soglia, Luna di Donald Furlano e Idillio di Pompeo Ferraro e Giuseppe Gemmiti. Veniamo all’opera la collaborazione con la Fondazione Salieri di Legnago ha messo a disposizione del Cantiere la nuova edizione critica dell’opera di Salieri a cura di Elena Biggi Parodi, nota musicologa, critica musicale e docente. Una prima esecuzione, differente dalla prima esecuzione moderna del 2009 a Verona  realizzata da Sardelli per due diversi aspetti. Il primo ben noto agli studiosi riguarda il formato dei fogli di musica su cui i musicisti scrivevano, se l’orchestrazione era particolarmente complessa non era possibile inserire tutto l’organico per mancanza di spazio. È il caso di questa partitura a cui oltre alla ricchezza dell’orchestrazione, delle parti del coro e dei cantanti si aggiunge  anche la banda in palcoscenico, che Salieri scrisse a parte. Questa nuova edizione critica contiene le integrazioni per le coppie di flauti, oboe, corni, trombe, clarinetti, fagotti, timpani, sia per i due finali d’atto che per i cori del secondo atto e le arie previste in base al libretto dell’esecuzione del 1795, l'altro elemento di diversità. Elena Biggi Parodi ci ha anche detto che non tutte le arie presenti nell’autografo furono poi eseguite nel 1795, come è testimoniato dal libretto, per questo l’esecuzione di Montepulciano che può essere considerata a giusto titolo la prima esecuzione moderna dell’opera.

Veniamo alla genesi dell’opera, a causa della preferenza che l’imperatore Giuseppe II accordò al singspiel tedesco l’opera italiana fu chiusa e Salieri decise di tornare in Italia. Durante i due anni (aprile 1778 - aprile1780) trascorsi nella Penisola Salieri compose una serie di opere tra cui Europa riconosciuta, con cui nel 1778, fu inaugurato il Teatro alla Scala di Milano. La storia della messa in scena de Il mondo alla rovescia è lunga e fu frutto della seconda collaborazione con Caterino Mazzolà, dopo il grandioso successo, sia in Italia che in Europa de La scuola dei gelosi, la cui messa in scena nel 1783 sancì il ritorno trionfale dell’opera italiana a Vienna. Il mondo alla rovescia inizialmente aveva come titolo L’isola capricciosa e doveva essere eseguita nel 1779 sull’onda del successo de La scuola dei gelosi, ma non andò in scena perché l’impresario morì e il nuovo cancellò il contratto. Fu ripresa poi per il Burgtheater  a Vienna nel 1795, cambiando il titolo per ricollegarsi al più conosciuto testo goldoniano, che fu sì di base alla stesura del libretto ma con dei cambiamenti che contribuirono all’insuccesso dell’opera. L’opera ebbe solo sette repliche e non fu mai più ripresa, ecco perché è così importante basarsi su quella rappresentazione. Quale fu il motivo del fiasco ? Non la musica che anzi venne molto apprezzata, ma la trama di chiara impronta illuminista, sì lo era anche Goldoni con la sua analisi della società, ma a questo si aggiunse anche lo spirito dissacrante di Voltaire che provocò l’insuccessodell'opera.

Veniamo alla trama che ha come prologo che alcune donne, stanche di essere vessate dalla società maschilista, decisero di fuggire e scelsero una sconosciuta isola tropicale dove instaurarono un nuovo modello di società dove i ruoli sono invertiti. Le donne, vestite da uomo, comandano, svolgono tutte le mansioni maschili tra cui domina quella militare, la società è guidata da una Generala che ha un’Ajutanta maggiore e c’è una intraprendente Colonnella, amante di tutti. E gli uomini ? Vestiti da donne stanno a casa a svolgere i lavori femminili, con modestia e attenti a custodire la virtù, su cui veglia il Gran Colombo gran sacerdote del culto del “Colombon”, allusione blasfema allo Spirito Santo, unica eccezione nell’inversione dei ruoli. La prima scena si apre con Amaranto, nipote della Generala circondato dai “damigelli”, coro, intenti a cucire e ricamare, arriva Girasole, stilista, che dalle attenzioni che riserva agli uomini, si arguisce che come i suoi assistenti sia gay. Girasole porta un grazioso cappellino ad Amaranto, dono della Colonnella, che in un biglietto lo chiama : “Mio bel galletto”. Immagine della virtù oltraggiata Amaranto prima si risente e poi si riconcilia con la Colonnella. L’ordine viene turbato dall’arrivo di due naufraghi europei, La Marchesa, che viene ignorata e Il Conte, che si accorge di essere desiderato dalle donne, ma soprattutto è conteso dalla Generala e dalla Colonnella, e molto apprezzato da Girasole e dai suoi accoliti. Dopo una serie di scontri, tra cui quello del Conte con Amaranto, che viene affidato dalla Generala al Gran Colombo e confinato in una specie di convento di clausura, quello tra la Generala e la Colonnella e quello guerresco con il Comandante della nave che reclama i suoi passeggeri, tutto si aggiusta. La Marchesa, che ha sedotto e fatto fuggire Amaranto, tornerà in Europa con lui, Il Conte resterà con la Colonnella.

Un soggetto provocatorio, che sottende qualcosa di ancora più rivoluzionario: lo scambio dei ruoli è fallimentare perché è sbagliata l’organizzazione maschile della società. Un simile soggetto non poteva esser accettato anche in un epoca post rivoluzionaria, i giacobini erano stati sconfitti e in Francia governava il Direttorio, e di costumi assai rilassati e liberi. La scelta di Salieri di mettere in musica questo libretto, però, fa comprendere come l’immagine così popolare di “Parruccone”retrivo e conservatore astioso e invidioso verso il giovane Mozart sia totalmente falsa, ben venga quindi l’impegno della Fondazione Salieri di Legnago per la riscoperta di questo musicista illuminista e “rivoluzionario”. La musica come avevamo notato per La scuola dei gelosi è raffinata e perfettamente aderente alla drammaturgia ed è pervasa da una ironia prossima all’aperto sberleffo. La direzione teatrale di Roland Böer ne ha messo in luce gli aspetti sentimentali e ironici, insieme a una cura attenta della cantabilità e degli aspetti ritmici e timbrici. L’Orchestra Poliziana formata unicamente dagli allievi dell’Istituto di Musica “Henze”di Montepulciano per volontà del maestro Böer, che si ispirato ai principi di Henze, ha fornito un’ottima prova di sé in una partitura di non facile esecuzione, dimostrando ancora una volta la validità dei principi del fondatore del Cantiere. La Corale Poliziana, formata da dilettanti anche “Bruscellanti”, quindi non nuovi a calcare la scena, ha contribuito al successo dello spettacolo sia per la parte musicale che per quella scenica.

Veniamo ai cantanti Eleonora Contucci, unica affermata professionista del cast, ha si è calata con elegante disinvoltura nell’arduo ruolo virtuosistico della Colonnella, perno drammaturgico dell’opera, gli altri interpreti sonostati gli allievi del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Questa è stata un’altra importante collaborazione messa in campo dal Cantiere, i giovani allievi scelti dai docenti del Conservatorio si sono ben disimpegnati sia da un punto di vista vocale che teatrale, Claudio Mugnaini nel ruolo “en travesti” della Generala, Cecilia Bagatin come Ajutanta maggiore, Alfonso Zambuto come Amaranto, Francesco Samuele Venuti è stato il Conte, Fabio Marchesi, Girasole e  Andrea Jin Chen nel doppio ruolo del Gran Colombo e Comandante della nave. Ricordiamo in particolare Adina Vilichi, nel ruolo de La Marchesa, ha mostrato di essere in possesso di una bella voce di soprano e di un’ottima tecnica nell’affrontare le insidie belcantistiche della parte, meno a suo agio invece si è mostrata nei recitativi, ma confidiamo che continuando nei suoi studi possa migliorare e affermarsi.

La regia di Matelda Cappelletti è stata divertente, coinvolgente e pervasa da una ironia che ha soavemente evidenziato il carattere iconoclasta e sovversivo del testo, la regista ha dichiarato che il soggetto era, per lei donna, irresistibile e lavorare con i ragazzi è stata una esperienza entusiasmante. Per le scenografie c'è stata un’altra decisiva collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, i docenti Massimo Mattioli e Claudio Pini ci hanno raccontato che, grazie al permesso del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, hanno avuto accesso al caveau del Conservatorio dove sono conservati gli antichi spartiti e si sono ispirati ai frontespizi che adornavano quelli settecenteschi. Gli allievi del primo anno hanno così potuto mettere alla prova la loro abilità nel dipingere le scene, che sono state realizzate seguendo l'antica tradizione della scene dipinte su tela, e avere una esperienza concreta del passaggio dalla ideazione alla messa in scena. I docenti ritengono giustamente che l'antica tradizione scenografica italiana sia l'ineludibile base tecnica di partenza professionale per poi accostarsi ad altre modalità scenografiche. Il mondo alla rovescia andato in scena a Montepulciano, frutto di un lungo e attento e appassionato lavoro di squadra, è uno spettacolo di alto livello artistico, che meriterebbe di girare nei teatri, la sua apparenza tradizionale non deve ingannare, perché l’approccio metodologico è innovativo e vincente, i lunghi entusiastici applausi che il pubblico ha tributato a tutti gli interpreti ne è la prova.

Pubblicato in: 
GN38 Anno IX 21 luglio 2017
Scheda
Titolo completo: 

42° CANTIERE INTERNAZIONALE D'ARTE
Contemplazione ed Estasi
Direttore artistico e musicale Roland Böer | Coordinatore artistico Giovanni Oliva
dal 14 al 30 luglio 2017

Teatro Poliziano di Montepulciano
14 luglio 2017 ore 21,30

Antonio Salieri
IL MONDO ALLA ROVESCIA
Libretto di Caterino Mazzolà ( da Carlo Goldoni) Vienna, Burgtheater 1795
Edizioni Salieri
(comitato scientifico composto da Elena Biggi Parodi, Francesco De Mattia, Francesco Blanchetti, Lorenzo Della Chà)
edizione critica a cura di Elena Biggi Parodi
canto e piano Francesco De Mattia
La Generala, di età avanzata, basso buffo en travestì, Claudio Mugnaini
La Colonnella, amante di tutti, soprano, Eleonora Contucci
L’Ajutanta maggiore, mezzo soprano, Cecilia Bagatin
La Marchesa, soprano, Adina Vilichi
Amaranto, nipote della generala, tenore, Alfonso Zambuto
Il Conte, vagheggiato dalla Generala, basso, Francesco Samuele Venuti
Girasole, modista, tenore, Fabio Marchesi
Il Comandante delle navi e il Gran Colombo, baritono, Andrea Jin Chen

ORCHESTRA POLIZIANA
Roland Böer direttore
Assistenti del direttore d’orchestra Domenica Giannone e Gabriele Centorbi
CORALE POLIZIANA
Maestro del coro Judy Deodato

Scenografie e Costumi progettati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Coordinamento del progetto scenografico dei docenti Massimo Mattioli e Claudio Pini
Fondali pittorici Gianfranco Bresci
Scenografo collaboratore Lorenzo Bergamini
Coordinamento del progetto costume della docente Cristina Giorgetti
Regia Matelda Cappelletti
Assistente alla regia e movimenti coreografici Maria Paola Cordella
Luci Pietro Sperduti
Trucco e acconciature Paola Gattabrusi
Realizzazione scene
Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze
Costumi Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli
Scarpe Calzature Artistiche Sacchi – Firenze
Direttore degli allestimenti Gianni Giaccio Trabalzini

Si ringraziano il conservatorio Luigi Cherubini di Firenze per il prezioso contributo alla formazione del cast vocale e la Fondazione Salieri di Legnago per i materiali musicali messi a disposizione per la produzione dell’opera.
Vedi anche:

Philip Gossett Dive e maestri. L'opera italiana messa in scena

Editore: Il Saggiatore Collana: La cultura Anno edizione: 2009
http://www.fondazionecantiere.it/images/Biggi_Parodi___Largomento_de_Il_...
sul sito del Cantiere articolo estratto parzialmente dal saggio di Elena Biggi Parodi, I drammi giocosi di Caterino Mazzolà e Antonio Salieri: «La scola de’ gelosi», «Il mondo alla rovescia», in corso di pubblicazione nel volume Commedia e musica al tramonto dell’ancien régime: Cimarosa, Paisiello e i maestri europei, Atti del convegno internazionale di studi (Avellino, Conservatorio “Domenico Cimarosa”, 24-26 novembre 2016), a cura di Antonio Caroccia,Avellino, Il Cimarosa, 2017

Vedi anche: 

Philip Gossett Dive e maestri. L'opera italiana messa in scena
Editore: Il Saggiatore Collana: La cultura Anno edizione: 2009
http://www.fondazionecantiere.it/images/Biggi_Parodi___Largomento_de_Il_...
sul sito del Cantiere articolo estratto parzialmente dal saggio di Elena Biggi Parodi, I drammi giocosi di Caterino Mazzolà e Antonio Salieri: «La scola de’ gelosi», «Il mondo alla rovescia», in corso di pubblicazione nel volume Commedia e musica al tramonto dell’ancien régime: Cimarosa, Paisiello e i maestri europei, Atti del convegno internazionale di studi (Avellino, Conservatorio “Domenico Cimarosa”, 24-26 novembre 2016), a cura di Antonio Caroccia,Avellino, Il Cimarosa, 2017