Mozart a quattro mani con Marco Schiavo e Sergio Marchegiani

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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“Mozart for two”: Marco Schiavo e Sergio Marchegiani in un CD Decca eseguono quattro Sonate di W.A.Mozart per pianoforte a quattro mani proponendo all'ascoltatore una delle molteplici prospettive dalle quali si può contemplare ed ammirare la genialità del salisburghese, in questo caso con una scrittura per così dire potenziata ed amplificata dello strumento a tastiera.

Le quattro Sonate presenti nel piacevolissimo CD Decca nell'esecuzione del duo Schiavo-Marchegiani coprono uno spazio temporale che dalla più che giovanile K19d ( anno di composizione 1765 a Londra, quindi nove anni di età) passando per la K358 e K381 (Salisburgo 1744 e 1772) si conclude con la K521 ( Vienna 1787).

La citazione dell'anno di realizzazione e la contestualizzazione delle sonate non è un banale esercizio storiografico ma, in particolar modo per Mozart, gesto quasi doveroso per rendersi conto del contesto nel quale l'autore produsse le composizioni. Nessun altro autore come Mozart ebbe la capacità di assimilare il linguaggio musicale della sua epoca, sia tradizionale che innovativo, arricchendo e connotando a sua volta il proprio con risultati straordinari che non finiscono di stupire l'ascoltatore casuale o l'esecutore navigato.

L'ascoltatore meno esperto, affrontando queste sonate, tranne forse per la K19, che presenta un'evidente semplicità di linguaggio ma non per questo priva di gradevolezza, potrà forse stupirsi per come in apparenza sia difficile cogliere un'evoluzione evidente del linguaggio mozartiano. Mozart in effetti è così, ed anche questa limpida e solare esecuzione del Duo Schiavo-Marchegiani lo conferma: tutto sembra molto ovvio ed apparentemente “facile” e scorrevole e soprattutto riconoscibile come “mozartiano”. In realtà nulla è mai banale e l'apparente semplicità e chiarezza è risultato di uno stile che semplicemente non indulge al superfluo ma che coglie immediatamente l'essenza di ciò che si vuole trasmettere all'ascoltatore, senza sovrastutture inutili.

Eseguendo Mozart il rischio è proprio quello di cadere nella tentazione di esaltare, andando immediatamente fuori contesto, alcune caratteristiche che per geniale intuizione dell'autore anticipano idee tematiche o armoniche che sarebbero comparse in seguito. Per meglio spiegare, non si può suonare Mozart come fosse Schubert o Beethoven, quindi pedalizzando eccessivamente o esaltando le dinamiche. Mozart funziona se si rispetta il suo nitore e perfezione nella gestione dei temi e idee ritmiche, anche tenendo conto, questo sì, della teatralità sempre presente o in altri casi dei “fantasmi” di organici a fiato o strumentali che traspaiono nella scrittura delle parti. L'ascolto del terzo movimento della K358, del secondo della K381 o il primo della K521 renderanno molto più chiaro il concetto.

A nostro parere Marco Schiavo e Sergio Marchegiani in questo CD hanno colto perfettamente questa necessità, proponendo un'esecuzione nella quale è Mozart che parla e, come sempre, ci stupisce e ci commuove. Ecco allora che ascoltando queste Sonate così eseguite possiamo intenerirci immaginando un'esecuzione di due geniali fanciulli, lo stesso Mozart e l'amata sorella Nannerl con la K19, o visualizzare l'esecuzione di un divertimento con un'orchestra settecentesca a Salisburgo con la K358 e K381, o ammirare la raffinata struttura della K521 constatando che l'anno di composizione è lo stesso del Don Giovanni...Il tutto realizzato con una scrittura nella quale non esiste una gerarchia fra un primo e secondo esecutore, ma che utilizza tutta l'estensione della tastiera come se le quattro mani appartenessero ad un unico corpo. Anche questo aspetto è necessario tenere in considerazione eseguendo il Mozart a quattro mani, e senza dubbio l'affiatamento e l'esperienza estetica ed interpretativa condivisa da anni di attività del duo Schiavo - Marchegiani consentono la realizzazione di questa visione musicale, come del resto è impeccabile il controllo delle problematiche tecniche che questo autore presenta nelle sue composizioni pianistiche.

Mozart non chiede di essere enfatizzato. Così come un diamante non deve essere colorato perché se ben realizzato contiene in un'apparente trasparenza tutti i colori dell'iride, anche la sua musica deve essere proposta nella sua limpidezza e purezza. In quel caso, come in questo caso, appaiono tutte le sfumature e sfaccettature della sua struttura e l'ascoltatore, come sempre avviene con Mozart, ha la sensazione di condividere qualcosa di miracoloso.

Pubblicato in: 
GN1 Anno XIV 3 novembre 2021
Scheda
Titolo completo: 

MOZART FOR TWO

Four – hands Piano Sonatas
Marco Schiavo, pianoforte
Sergio Marchegiani, pianoforte

Sonata in C major KV19d
(Allegro)
Menuetto
Rondo. Allegretto

Sonata in B Flat major KV358
Allegro
Adagio
Molto Presto

Sonata in D major KV381
Allegro
Andante
Allegro Molto

Sonata in C major KV521
Allegro
Andante
Allegretto

CD

DECCA

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