Museo di Villa Giulia. Il Tevere come non si è mai visto

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Ricostruzione della Villa dei Volusii

Dal 16 dicembre 2014 al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma sono state riaperte, in un allestimento rinnovato, le sale che ospitano le stupefacenti decorazioni che ornavano i templi di Faleria, l'attuale Civita Castellana. La visita alla sezione, dedicata ai reperti rinvenuti  nel territorio di Capena e Faleria, in cui si trovano le sale riaperte, ha come introduzione una installazione virtuale interattiva il Museo Virtuale della Valle del Tevere

Il Museo Vituale della Valle del Tevere  è stato realizzato dal CNR ITABC in collaborazione con la Soprintendenza grazie ad un finanziamento Arcus Spa; permetterà un approccio diverso al visitatore che avrà la possibilità di avere una visione del territorio in cui furono ritrovati i reperti esposti nelle sale seguenti. L'esplorazione del territorio è accessibile singolarmente, usando unicamente i gesti del corpo e seguendo le indicazioni, fornite ai visitatori nella sala e dai segni sul pavimento. “L'utente usa solo i movimenti del proprio corpo, si sposta e muove le braccia nell'area interattiva di fronte alla proiezione per avviare contenuti ed esplorare gli scenari 3D”, ha spiegato Eva Pietroni ricercatrice dell’Itabc-Cnr e responsabile scientifico del progetto. 

La peculiarità e la novità di questa installazione è che non è  limitata alla visita di un sito archeologico, ma propone diversi approci e approfondimenti sulla media valle delTevere, tra il Monte Soratte, Fidene, Sacrofano e Palombara Sabina meno conosciuta di quella tra Roma e Ostia. La visualizzazione con tre grandi schermi, da 65 pollici ciascuno, consente di immergersi nella realtà virtuale ed essere coinvolti nella visita attraverso quattro scenari.

Una visione dall'alto dà l'illusione del volo e fornisce informazioni sulla formazione geologica e la storia dei primi insediamenti umani tra VIII e VII secolo a.C. mentre in un'altra si può anche avere l'illusione di nuotare nelle acque del Tevere accompagnati da citazioni letterarie e storiche, mentre gli ultimi due scenari proposti riguardano due importanti siti archeologici  la Villa dei Volusii e l’antica colonia romana di Lucus Feroniae.

Il primo, vicino a Fiano Romano, è una villa extraurbana appartenuta alla ricca famiglia dei Volusii Saturnini; si è accompagnati nella visita d questa raffinata dimora di età augustea dal liberto Mena, personaggio realmente esistito e liberato da Livia Drusilla, che racconta le vicende storiche lo riguardano. La seconda è una colonia romana, edificata nel luogo dove precedentemente sorgeva un santuario dedicato alla dea Feronia, dea della fertilità e della salute, un culto arcaico documentato  e praticato da Etruschi, Umbri, Piceni, Sabini e Volsci, e continuato in epoca romana  come Salus e Frugifera

L'esplorazione di Lucus Feroniae, vicino a Capena, avviene attraverso gli attori, che vestono i panni dei diversi  personaggi dell'epoca,  ripresi in green screen ed integrati in uno  scenario virtuale, in cui è possibile confrontare i resti attuali  con  la ricostruzione in 3D. Si tratta quindi di una installazione complessa che ha unito competenze in differenti discipline: scientifiche, archeologiche e anche letterarie nei testi, che commentano la visita virtuale.

La soprintendente Alfonsina Russo ha definito il progetto, strategico per avvicinare un pubblico non esperto, in quanto è difficile per un non archeologo ricostruire dai pochi resti visibili come fosse l'aspetto di uno o dell'insieme degli edifici L'installazione precede la parte del museo che per prima fu costituita per ospitare i primi rinvenimenti nel 1887, in località Scasato, nel pianoro di Civita Castellana, nel territorio dei Falisci, un antico popolo, affine agli Etruschi e poi assoggettato dai Romani.

In questa originaria sezione del Museo, dove nelle prime sale i reperti sono ancora collocati nelle teche storiche, si trovano anche le sale riaperte in un nuovo allestimento che valorizza le splendide decorazione in terracotta degli antichi templi, decorazioni che hanno conservato tracce della originaria policromia.  Tra queste spiccano, una testa dai capelli fiammeggianti nota come “l'Apollo dello  Scasato ”, i cui lineamenti ricordano quelli delle statue di Alessandro Magno, testimonianza degli influssi ellenistici e, incorniciata da decorazioni come un ingresso di una cappella, sembra fluttuare nell'aria, la testa seducente di una divinità, probabilmente Giunone.

Queste interessanti e affascinanti novità, che si aggiungono alle altre iniziative proposte, invitano a visitare questo museo che associa uno contenitore di stupefacente bellezza, la rinascimentale Villa Giulia ad un contenuto di incommensurabile valore storico ed estetico.

Pubblicato in: 
GN8 Anno VII 8 gennaio 2015 Buon Anno Nuovo!
Scheda
Titolo completo: 

Museo virtuale della Valle del Tevere
Itabc – Cnr, Arcus in collaborazione con la Direzione Regionale MiBACT per i Beni Culturali
e Paesaggistici del Lazio e la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale e il
Museo del Fiume di Nazzano.
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma
Dal 16 dicembre ore 11.00