Nel Lazio. Il Cristo nel Labirinto di Alatri

Articolo di: 
Livia Bidoli
Nel Lazio

La pregevole rivista "Nel Lazio. Guida al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico" a cura del Direttore Anna Imponente, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed etnoantropologici del Lazio, è giunta al numero 2 di Gennaio – Giugno 2011 (semestrale), del suo primo anno di edizione. Presentata nella Sala Convegni Santa Marta al Collegio Romano di Roma, propone un indice assortito che parte dal Cristo nel Labirinto di Alatri per giungere fino allo studio etnoantropologico dei Miti di fondazione di Sant'Agata a Cineto Romano.

Con la simbolica Erma del Palazzo Farnese di Caprarola in copertina, a rappresentare L'Erma di Bretschneider che invece la pubblica la rivista, fra i restauri particolarmente notabili, pone proprio quello dei dipinti murali del Palazzo sovracitato a cura di Rosalba Cantone che ne ha progettato e diretto i lavori fin dal 1977. Straordinario esempio di dimora rinascimentale presenta una splendida meridiana sulla facciata esterna e gli affreschi del Vignola per le camere delle Stagioni e la magnifica Scala Regia.

L'approfondimento per quanto riguarda la Tutela che apre la rivista, è sul Cristo nel Labirinto di Alatri, a cura di Graziella Frezza e Francesco Tentarelli: scoperto nel 1996 del tutto casualmente,  è un affresco di autore ignoto, ubicato all'interno di un cunicolo nell'ex-convento di San Francesco in Alatri (FR). L'opera raffigura un labirinto costituito da dodici spire, di circa 140 cm di diametro, al centro del quale è dipinta la figura di un Cristo Pantocrator con il volto barbuto e un'aureola che gli circonda il capo, con indosso una tunica scura e un mantello dorato.

Datato inizialmente tra 1300 e 1420, Tentarelli ipotizza un periodo corrispondente all'incirca alla metà del XV secolo: gli affreschi sono su due pareti separate da un arco, sulla prima, il Labirinto col Cristo al centro, mentre sulla seconda si dipanano vari simboli geometrici e floreali, come spirali,  stelle e fiori della vita.

Il Labirinto di Alatri è affine ad altri labirinti famosi e datati tra XII e XIII secolo come quello di Chartres: un altro esempio in Italia è quello di San Martino a Lucca, che si trova nel portico della cattedrale e che, come per quello di Alatri, ravvisa l'ipotesi che sia stato costruito dai Cavalieri Templari, essendo confermato il loro passaggio nella località data la costruzione di un palazzo nella zona di Ferento, da parte dell'Ordine. 

Il trigramma di Cristo è scolpito anche nel Labirinto di Pontremoli, al quale si fa risalire il prototipo iconografico con Cristo al centro: supponendo poi una pittura primeva per il Cristo bizantino intorno al XIII secolo ed una secondaria per il Labirinto, circa il XV come detto prima. Questo è anche dovuto al numero delle spire, dodici, diffusesi proprio in quel periodo. La Majestas Domini al suo centro, al posto della rosa mistica, indica l'uscita dal labirinto, ovvero dalle pene dell'anima con il soccorso di Cristo ed un probabile percorso iniziatico cui forse i Templari attendevano.

Pubblicato in: 
GN10 Anno IV 16 gennaio 2012
Scheda
Titolo completo: 

Nel Lazio
Guida al patrimonio storico artistico ed etnoantropologico
Rivista semestrale della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Anno I - Numero 2 – Gennaio/Giugno 2011

Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Anna Imponente
Direttore scientifico Anna Imponente

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER
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