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La Newton Compton presenta il thriller d’esordio di un’altra “signora in giallo”, l’inglese Debbie Howells, un viaggio psicologico tra cose non dette e inferni nascosti dietro ad un aspetto sereno, ne La donna silenziosa. Rosie Anderson, diciotto anni, scompare nel nulla nel paesino inglese dove vive e dove tutti si conoscono, ma forse non abbastanza.

Kate, la giardiniera del posto, madre di una compagna di classe della ragazza, non si rassegna alla sua sparizione e inizia a farsi delle domande, soprattutto riguardo a verità nascoste che stanno venendo fuori, che incrinano l’idea di famiglia perfetta degli Anderson, tra violenze domestiche da parte del padre, problemi psichiatrici della madre risalenti ad un’infanzia non certo felice, nevrosi con disturbi alimentari che hanno accomunato Rosie e sua sorella.

Tutto precipita quando Rosie viene trovata morta, all’apparenza in maniera accidentale, ma poi si scopre che non è così, e il cerchio comincerà a stringersi attorno ad una famiglia che non era perfetta e dove sono troppe le cose che sono state taciute e rimosse.

Il disagio familiare, le scomparse e morti misteriose, gli inferni quotidiani nascosti sotto facciate di perfezione, non sono argomenti nuovi, ma sono alla fine sempre validi, anche perché sono poi presenti nei tanti, troppi casi di cronaca nera che affollano le cronache reali di tutti i Paesi.
Quello che colpisce del libro è la narrazione a più voci: c’è Kate, investigatrice per caso ma non poco credibile, ma c’è anche Rosie morta, che svela man mano tutti i misteri di un inferno familiare durato anni fino alla conclusione scioccante e imprevista.

Un libro quindi non nuovissimo ma capace di avvincere, dimostrando ancora una volta come il thriller contemporaneo è senz’altro il mezzo migliore per entrare nella mente dei protagonisti e per raccontare il mondo di oggi con tutte le sue problematiche e le sue sfumature.
Debbie Howells sa comunque catturare bene le atmosfere della provincia inglese, da molti vista come idilliaca ma non certo sempre così, svelando una nuova voce al femminile del genere thriller, un’altra voce al femminile che racconta altri scampoli di vita vissuta usando il filtro della crime story, riproponendo il tema eterno della ricerca della verità per dare giustizia a chi non c’è più.