Opera al Circo Massimo. Il Paradiso perduto di Butterfly

Articolo di: 
Livia Bidoli
Madama Butterfly

La grande tragedia di ispirazione giapponese, Madama Butterfly, di Giacomo Puccini approda al Circo Massimo per la stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma. Dal 16 luglio e fino al 6 agosto, per un mese intero, si alternerà tra poco a Bohème in un prolungato omaggio al compositore lucchese. Madama Butterfly con la regia di Alex Ollé della Fura dels Baus, il Maestro Donato Renzetti sul podio e la voce strabiliante, eliminiamo ogni dubbio immediatamente, del soprano americano Corinne Winters che ricoprirà il ruolo di Madama Butterfly (Cio-Cio-San) per tutte le recite, in compagnia di Saimir Pirgu (Angelo Villari il 31 luglio ed il 6 agosto) nel ruolo di Pinkerton.

Fra le composizioni di Puccini, Madama Butterfly è quella che chiude con il tipo di eroe romantico rappresentato prima in Manon Lescaut, Bohème e Tosca: Des Grieux, Rodolfo e Cavaradossi sono completamente affossati da questo vile Benjamin Franklin Pinkerton – che sberleffa uno dei forndatori dell'impero a stelle e strisce – che scompare dietro la grandissima parte, figura, voce, che s'innalza tra le ali di Cio-Cio-San alias Butterfly. Che Puccini voglia aver fatto ascendere a tale levatura una geisha, - sostanzialmente dal ruolo di entreneuse chic, in Giappone però spesso mantenuta, se fortunata, dal proprio amante, un po' come le cocotte francesi dello stesso periodo – dimostra una piena comprensione dei tempi e dello scarto sociale e culturale tra due nazioni che quarant'anni dopo si avverseranno crudelmente, per finire con la tremenda tragedia che ha colpito, tra l'altro, proprio Nagasaki, dove si svolge il dramma.

Una modernità quella americana, che sposa Butterfly illusa di potersi redimere tramite il matrimonio con Pinkerton che in realtà l'ha solo “comprata” alla famiglia con la buona parola del console, - presto pentito, Sharpless – per sollazzarsi con l'amore orientale, che Enzo Siciliano stesso  - nel bel programma stampato dall'Opera insieme al saggio di Franco Serpa, leggete, leggete – sottolinea come estremo atto di cinismo e perfidia da parte di Puccini, con il sacrificio assoluto di lei per onore, ma “pigri e obesi son gli dei giapponesi”, dice la piccola geisha nel secondo atto, sola e angosciata dai debiti. Pinkerton d'altronde, come questi dei, non dimostra nessuna pietà verso una ragazzina di diciotto anni con un bimbo di tre nato da una relazione di una notte. E proprio questo evidenzia la regia di Ollé insieme alle scene di Alfonso Flores ed i costumi di Lluc Castells: il primo atto infatti rappresenta il matrimonio in giardino sotto un boschetto di alberi di bambù, un po' da mezzani, con l'intervento fastidioso dello zio bonzo (Luciano Leoni nella parte) – ovviamente più interessato ai proventi perduti per il matrimonio di Butterfly che per il supposto rinnegamento religioso della ragazza -; il secondo e terzo atto vedono Butterfly sola con Suzuki in uno slum di periferia senza un soldo, attorniata da orribili palazzoni e grattacieli a formicaio.

Il cinismo pucciniano quindi si sposa ad una lettura “realistica” e moderna che vuole seguire il Maestro in questo “alert” alle donne: dotando Butterfly dell'”unica” voce che concerta per tutti gli atti, solitaria e triste, illusa da ideali anacronistici e tradita nella sua profonda sensibilità, in quel sogno che lei, geisha, le è vietato di realizzare. In questo Corinne Winters è grandissima artista, affascinante per il fisico e la levità del movimento, dalla voce superlativa,una delle grandi Butterfly attualmente, si intesse di quel bianco da bozzolo della farfalla che ha perduto in un giorno l'intera vita, per un voto riposto malamente, un volo mai spiccato, una nave perduta all'orizzonte, su cui campeggiano stelle e strisce solo per riprendersi la sua unica gioia che si chiama Dolore (il bimbo nato dalla relazione). Saimir Pirgu nel ruolo di Pinkerton eccelle per la voce, limpida e sonoramente riconoscibile, nonchè sentimentale, ce lo fa quasi perdonare. Sharpless ha la voce del bello e compassionevole tenore polacco Andrzej Filończyk; Suzuki di Adriana Di Paola è caritatevole e brava nella parte che le spetta, di grande consolatrice di un orrendo delitto. Gli altri personaggi sono tutti adeguatamente rappresentati, compreso il Goro di Saverio Fiore, giustamente odioso ed il sensibile Principe Yamadori di Andrea Porta, che non riesce a smuovere l'innamorata fanciulla dal suo destino crudele. Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera diretti da Abel ben si distinguono in un'opera intessuta di morbide ambiguità nell'intera orchestrazione; bene altrettanto il Coro diretto a Roberto Gabbiani, e scroscio di applausi per l'intera rappresentazione ed in particolare per la voce della Farfalla.

Concludo con delle parole quasi profetiche di Alex Ollé, il regista, che nelle note di regia del programma (p.100-101), dichiara: "Proponiamo rispetto a Madama Butterfly un signioficato definitivo dell'opera come perdita del Paradiso, ed il personaggio di Pinkerton diviene simbolo di uno tsunami neoliberista - ultima conseguenza del feroce colonialismo - capace di distruggere ogni cosa. (...) Pinkerton è un uomo d'affari: la nostra Cio-Cio-San, che finisce per credere in quel paradiso creato da Pinkerton, è sincera, cede davanti alla forza trasformatrice della ricchhezza che lui esibiisce. Ma per Pinkerton la ricchezza non è altro che uno strumento per averne ancora, mentre distrugge spudoratamente bellezza e amore. Per Cio-Cio-San Pinkerton è una persona straordinaria ma anche lo tsunami che minaccia il futuro: l'uomo moderno alle prese con la scelta tra aggredire il territorio per avidità, o riconciliarsi con la terra attraverso l'amore e il rispetto che merita. E la domanda è: a chi appartiene il futuro?"

Pubblicato in: 
GN39 Anno XIII 6 agosto 2021
Scheda
Titolo completo: 

Opera al Circo Massimo
Stagione 2020/2021
Madama Butterfly
Dal 16 luglio fino al 6 agosto 2021

Musica di Giacomo Puccini

Tragedia giapponese in tre atti
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
da John Luther Long e David Belasco

Prima rappresentazione assoluta
Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904
Durata: 3 h circa con un intervallo
direttore Donato Renzetti
regia Àlex Ollé (La Fura dels Baus)

REGISTA COLLABORATORE Susana Gómez
MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
SCENE Alfons Flores
COSTUMI Lluc Castells
LUCI Marco Filibeck
VIDEO Franc Aleu

CAST

MADAMA BUTTERFLY (CIO-CIO-SAN) Corinne Winters
SUZUKI Adriana Di Paola
KATE PINKERTON Sharon Celani *
B. F. PINKERTON Saimir Pirgu /Angelo Villari 31 luglio, 6 agosto
SHARPLESS Andrzej Filończyk
GORO Pietro Picone
IL PRINCIPE YAMADORI Raffaele Feo
Lo ZIO BONZO Luciano Leoni
IL COMMISSARIO IMPERIALE Arturo Espinosa *
LA CUGINA Marika Spadafino / Claudia Farneti 20, 31 luglio
L’UFFICIALE DEL REGISTRO Francesco Luccioni / Daniele Massimi 20, 31 luglio

* Dal progetto “FABBRICA” YOUNG ARTIST PROGRAM del Teatro dell’Opera di Roma

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Opera Australia / Sydney Opera House
Con sovratitoli in italiano e inglese