Opera di Roma. La Bolena integrale di Donizetti

Articolo di: 
Livia Bidoli
Anna Bolena

Al Teatro dell’Opera di Roma va in scena, dal 20 febbraio all’1 marzo, per sei recite, l'edizione integrale di Anna Bolena, composta nel 1830 da Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. L'opera con cui Donizetti tocca l'apice di drammaticità e che avvia la cosiddetta Trilogia dei Tudor, cui seguirà Maria Stuarda nel 1835 e Roberto Devereux nel 1837, si presenta nuovamente con Riccardo Frizza sul podio, esperto di Donizetti e di cui ha diretto qui proprio Maria Stuarda nel 2006 e con la regia nuovamente di Andrea De Rosa, che aveva diretto la stessa opera nel 2017. Un cast strepitoso porta in scena Anna Bolena che non solcava il palco del Costanzi dal 1979 con Katia Ricciarelli nel ruolo del titolo.

Uno dei massimi successi del belcantismo, Anna Bolena trae le sue fonti da Henri VIII di Marie-Joseph Chénier tradotto in Enrico VIII ossia Anna Bolena da Ippolito Pindemonte e da Anna Bolena di Alessandro Pepoli, e Felice Romani, mette ben in vista la sostanza critica delle fonti, Chénier in primis, estraendo la figura misogina di Enrico VIII ed esaltandola nelle sue caratteristiche di prepotenza ed arroganza ad amplissimo spettro. La seconda moglie di Enrico, infatti, promessa sposa di Riccardo Percy, sarà sedotta dal re quattro anni dopo il suo arrivo a corte , nel 1526 e, guardinga sulla sua sorte, nonché ambiziosa, riuscì ad evitare di compromettersi senza una promessa di matrimonio in cambio, cosa che ottenne, scatenando nel 1533 con la sua unione con Enrico,lo scisma anglicano, in quanto il re era sposato con Caterina D'Aragona, e non era riuscito ad ottenere la bolla papale per l'annullamento delle nozze.

Nel lungo affresco sulla caduta di una regina per farne un'altra, la successiva Jane Seymour, - che invero durerà poco piu' di una stagione, dal 30 maggio 1536 al 24 ottobre 1537, per problematiche relative al parto dell'unico erede maschio di Enrico, ossia Edoardo, che diventerà re nel 1547 fino alla sua morte nel 1553 -, a cura di Donizetti, le due parti di Anna Bolena e Giovanna Seymour si fronteggiano non solo come rivali, ma dopotutto vitime della stessa prepotenza e crudeltà di un re che odiava le donne e ne sostituiva una con l'altra.

Nell'allestimento minimal di Andrea De Rosa, coproduzione con il Lithuanian National Opera and Ballet Theatre, con le scene di Luigi Ferrigno da un’idea di Sergio Tramonti, i costumi di Ursula Patzak e le luci di Enrico Bagnoli, ci troviamo in un ampio spazio vuoto, costituitoda pareti rosse e sfondo nero in cui emergono i personaggi da un altrove che si configura con costumi tra '600 e '700.                                                                                            

I due soprano che interpretano Anna Bolena e Giovanna Seymour sono, rispettivamente, Maria Agresta, che mancava al Costanzi dal successo riscosso nel Simon Boccanegra del 2012, al suo debutto nel ruolo di Anna Bolena; e Carmela Remigio, - finalmente un soprano nella parte - che debutta nel ruolo. Maria Agresta, che salirà il patibolo per una colpa di cui l'accusa appunto "chi condanna", ovvero il re, ha una voce dall'impasto modulato e che raggiunge gli apici drammatici sugli alti e meno sui bassi ma dalla potenza eccezionale, oltrechè nella resistenza che la vede quasi sempre sul palco. Una prova che le è stata ricnosciuta piu' volte dal pubblico tutto. Carmela Remigio, che ha una sì bella voce ma che ci è sembrato avesse, probabilmente solo nella recita del 26 febbraio, qualche problema di passaggio di fiato (fra i denti e qualche arrotamento della "r"), è stata una Giovanna molto convincente sia nei duetti con Enrico - eccezionale Alex Esposito nella parte dello spietato ed infido arrogante re, buona caratura la pienezza vocale, già riconosciuta nel Faust di Berlioz con Gatti l'anno scorso - Tutta in voi la luce mia; che traduce come il matrimonio "s'ha da fare", altrimenti la relazione terminerà poiché come la Bolena, era interessata a divenire regina; sia nel duetto con Anna in cui chiede perdono per la condanna iniqua di lei, Sul suo capo aggravi un Dio. Coinvolgente e "donizettiana", la voce del tenore americano René Barbera che interpreta Riccardo Percy, il fidanzato di Anna Bolena prima che lei giungesse alla corte di Enrico: ha ricoperto il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor alla deutsche Oper di Berlino ed il Conte di Leicester in Maria Stuarda al Théâtre des Champs Elysées di parigi; sarà in quello di Nemorino (L'Elisir d'amore) alla Scala a settembre prossimo. 

Degli altri personaggi citiamo Martina Belli nel ruolo en travesti di Smeton, contralto dai toni molto gravi, che non ha convinto per una certa fragilità nella sicurezza e che finirà per scatenare la tragedia essendo strumento inconsapevole dell'accusa di adulterio di Enrico contro Anna: Smeton, entrando quando Percy sta dichiarando il suo amore mai sopito per Anna, lo scambia per un incontro d'amore mentre lei si sottrae e lo confesserà inegnuamente al re, che lo sfrutterà per far condannare al patibolo lui, Anna, Percy ed anche il fratello di Anna che accusa di far parte del complotto per il tradimento. Annotiamo a margine che il re sposerà Giovanna Seymour in segreto il giorno dopo della decapitazione di Anna Bolena e che dieci giorni dopo sarà dichiarata Regina d'Inghilterra e irlanda, il 30 maggio 1536. Nicola Pamio è nella parte perfida di Sir Hervey, un pò troppo scura la voce. Nel cast anche uno dei talenti di “Fabbrica” Young Artist Program, Andrii Ganchuk (Lord Rochefort), giustamente tremolante la sua voce, che cerca di salvare Anna dalla sua sfortunata sorte. Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto con perizia dal Maestro Roberto Gabbiani. Riccardo Frizza ci è sembrato propendere per una lettura filologica che ha avuto pochi momenti di "stacco" per i cantanti, a volte affannati.

Grande successo di pubblico - con qualche defezione prima della fine per l'ora cenerentolina data la durata di quasi quattro ore, che avrebbe dovuto far decidere per un'anticipazione dell'orario dello spettacolo - e calorosi applausi per Maria Agresta in primis su tutti. 

Pubblicato in: 
GN16 Anno IX 25 febbraio - 4 marzo 2019
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Stagione 2018/2019
Anna Bolena

dal 20 febbraio al 1° marzo 2019

Musica Gaetano Donizetti
Tragedia lirica in due atti
Libretto di Felice Romani

Prima rappresentazione
Milano, Teatro Carcano, 26 dicembre 1830
Durata: 3h 40 circa con 1 intervallo
Direttore Riccardo Frizza
Regia Andrea De Rosa

MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
SCENE Luigi Ferrigno da un’idea di Sergio Tramonti
COSTUMI Ursula Patzak
LUCI Enrico Bagnoli

PRINCIPALI INTERPRETI
Enrico VIII Alex Esposito / Dario Russo 28 febbraio, 1 marzo
Anna Bolena Maria Agresta / Francesca Dotto 1 marzo
Giovanna Seymour Carmela Remigio / Paola Gardina 1 marzo
Riccardo Percy René Barbera / Giulio Pelligra 22 febbraio,1 marzo
Smeton Martina Belli
Sir Hervey Nicola Pamio
Lord Rochefort Andrii Ganchuk *
* dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento
In coproduzione con Lithuanian National Opera and Ballet Theatre

Con sovratitoli in italiano e inglese

La recita del 20 febbraio è stata trasmessa in diretta su Rai radio 3

Vedi anche: