Opera di Roma. Lo Specchio oscuro di Blanche Neige

Articolo di: 
Livia Bidoli
Blanche Neige

All'Opera di Roma un balletto d'avanguardia, la Blanche Neige del coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj: per la prima volta è in scena al Teatro Costanzi da venerdì 3 a giovedì 9 maggio 2019, e nell’anteprima giovani di giovedì 2 maggio, con le étoiles, i primi  ballerini, i solisti e il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato. Nelle tre parti principali di Biancaneve, del Principe e della Strega-matrigna (la Regina) vi sono Rebecca Bianchi, Claudio Cocino e Virginia Giovanetti per il primo cast e Giorgia Calenda, Giacomo Castellana e Annalisa Cianci per il secondo: entrambi eccellenti.

Dopo esser stato presente sia con Annonciation (2016) sia con Le Parc (2017), entrambi ballati da Eleonora Abbagnato, Angelin Preljocaj, reso celebre dalle sue riscritture coreografiche ineguagliabili come quella de Le Sacre du Printemps del 2001, ne citiamo una per tutti, ha scelto la narratività della fiaba di Biancaneve per la sua coreografia contemporanea ispirata alla fiaba dei Fratelli Grimm, e che ha debuttato alla Biennale de la danse de Lyon nel settembre 2008 e che nel 2009 viene premiato ai Globes de Cristal. Stabile con la sua compagnia nel nuovo Pavillon Noir ideato dall'architetto Rudy Ricciotti ad Aix en Provence, nel sud della Francia - famoso il Festival estivo dello stesso livello dei coevi austriaci Salisburgo e Bregenz -, e foriero di una collaborazione con Jean Paul Gaultier avviata negli anni '80, Preljocaj ha scelto le sinfonie mahleriane come tessuto sonoro e commentario agli eventi rappresentati in chiave attualizzata.

Grande conoscitore della musica di Gustav Mahler, ha scelto consapevolmente di effigiare Biancaneve con i passaggi piuì lievi e riferendosi ad una lettura trascendentale della nascita e dei primi passi della bambina, quindi con la Seconda Sinfonia "La Resurrezione"; facendo corrispondere invece i roboanti passi della Marcia funebre e degli ostinati della Quinta sinfonia (II movimento) con l'arrivo a corte della Regina. Bisogna sottolineare che tutto comincia in un buio psicanalticamente latente, in cui la Regina madre di Biancaneve partorisce con grande dolore la propria figlia, tanto che le darà la morte. Sarà il padre, anche lui tutto vestito di nero, cappuccio compreso, come la Regina madre e come la Regina strega e matrigna, che le farà approntare i primi passi. Di estremo effetto la scena iniziale, ci infonde un brivido lasciando trapelare la profonda lettura simbolica dei personaggi, come nello specchio scuro della Regina-strega, in fondo un "doppio" della Regina morta.

Le danze a corte dei cortigiani per il compleanno di Biancaneve e la scelta del promesso sposo, sono tutti inanellati da passi di danza - di cui è ricchissima la produzione mahleriana - provenienti di nuovo dalla Seconda Sinfonia e poi dalla Nona. Ancora sul tema del "doppio" possiamo sottolineare la presenza di ballerine che danzano il Riflesso della Regina-strega e dei gatti-gargoyles, i due gatti neri, di lei servienti: rispettivamente Francesca Bertaccini, Elisabeth Vincenti e Beatrice Foddi.

I costumi di Jean Paul Gautier sono un marchio di fabbrica, sempre riconoscibili per quell'allusione al "Master and Servant" di origine sadomaso che tutti conoscono soprattutto per i suoi famosi corsetti con i reggiseni a punta del Blonde Ambition Tour di Madonna del 1990, replicati nelle sue boccette di profumo piu' celebri. Una Regina-strega molto fetish in nero e con corsetti sagomati in cui l'unica concessione è il rosso sulle punte del mantello, mentre la corona ed il viso si rifanno alla effettivamente esistita margravia sassone Uta di Ballenstedt tradotta poi in Crimilde in Die Nibelungen di Fritz Lang nel 1924, che fu ripreso da Disney nel suo cartone animato col nome di Grimilde (la Regina Cattiva). La Regina irromperà nella reggia un pò come Carabosse per maledire Blanche Neige e manderà tre cacciatori per farle rubare il cuore, gelosa della sua bellezza nascente - come rivelatole dallo Specchio -: i tre, impietositi impietositi dall'innocenza e dal candore di Biancaneve, rappresentati dal suo costume eburneo e da ninfa, uccidono una cerva - impersonata da Marta Marigliani - per non portarle il cuore di Biancaneve: l'atmosfera è incredibilmente lisergica, con gli elementi sonori dello studio 79 che propongono un rito di passaggio a commento del sacrificio dell'animale.

I sette nani sono dei minatori che danzano in verticale, un'innovazione deliziosa che sembra echeggiare anche la versione sadomaso e "maleficent" di Biancaneve nel video del singolo dei Rammstein "Die Sonne" del 2001 (album Mutter). Una scena clou e decisamente fetish è quella della mela: la Regina-strega infatti la "fabbrica" dentro una gabbia e si vestirà, come nelal favola, da mendicante per impietosire Biancaneve e farle mordere la mela che diverrà come una palla sadomaso nella sua bocca attraverso cui la Regina-strega la trascinerà a terra finché non perderà i sensi. Solo l'intervento trascendente della madre, che volerà su di lei come un angelo, nero però, le permetterà di piombare in un sonno profondo dal quale sarà svegliata dal Principe in un pas de deux meraviglioso coadiuvato dal tema dell'Adagietto della Sinfonia n. 5.

L'étoile Rebecca Bianchi ha ballato la parte principale di Biancaneve in modo assolutamente superlativo, in perfetto accordo con il Principe del primo ballerino Claudio Cocino. Vogliamo sottolineare la bravura, l'attorialità, il ritmo della Regina-strega interpretata da Virginia Giovannetti: una parte non facile che si è conclusa poi sulle "scarpette rosse" di fuoco che le hanno fatto ballare una danza da ossessa tramortendola per sempre: una citazione dall'omonima favola di Andersen ripresa nel famoso film Scarpette rosse (The Red Shoes) del 1948 diretto da Michael Powell e Emeric Pressburger.

L'intero Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma si è mosso con particolare brillantezza e vivacità sulle coreografie moderne di Preljocaj e sulle scene favolistiche rilette in chiave attuale di Thierry Leproust in cui le luci di Patrick Riou hanno svolto una funzione principale, specialmente nelle scene al buio od in ombra. Claudia De Smet, che ha curato la ripetizione coreografica è stata nondimeno eccellente nel seguire tutti i ballerini dell'Opera di Roma con estrema costanza. Gradnissimo e meritatissimo successo di pubblico.

Pubblicato in: 
GN24 Anno XI 13 maggio 2019
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma

Biancaneve
Musica di Gustav Mahler
Musica addizionale 79 D
Coreografia Angelin Preljocaj

Costumi Jean Paul Gaultier
Scene Thierry Leproust
Luci Patrick Riou
Assistente ripetitrice Claudia De Smet

Interpreti principali
Blanche Neige Rebecca Bianchi (2, 3, 4, 7 e 9 maggio) / Giorgia Calenda (5 e 8 maggio).
Principe Claudio Cocino (2, 3, 4, 7 e 9 maggio) / Giacomo Castellana (5 e 8 maggio).
Regina Virginia Giovanetti (2, 3, 4, 7 e 9 maggio) / Annalisa Cianci (5 e 8 maggio).

Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Musiche su base registrata

Prima rappresentazione venerdì 3 maggio ore 20.00;

Repliche sabato 4 maggio ore 18.00; domenica 5 maggio ore 16.30; martedì 7 maggio ore 20.00; mercoledì 8 maggio ore 20.00; giovedì 9 maggio ore 20.00.

Anteprima giovani giovedì 2 maggio ore 19.00

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