Oscar Draghi. Il solstizio nei racconti di Natale

Articolo di: 
Elena Romanello
Il grande libro dei fantasmi di Natale

Oggi la festa della paura per antonomasia è Halloween o Samhain o Ognissanti, in particolare la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, quando secondo la tradizione celtica i morti tornavano sulla Terra. Ma nel XIX secolo, quando nacquero molte delle convenzioni che oggi fanno parte della nostra vita, dall'abito bianco da sposa al Natale come festa dei bambini e delle famiglie, era proprio questo il giorno delle storie di paura.

Del resto, Charles Dickens scrisse il suo Canto di Natale inventando in un certo modo la festività del Solstizio d'Inverno, celebrazione per altro antichissima, ma facendone innanzitutto una storia di fantasmi.
Oscar Draghi presenta un possente volume di racconti, Il grande libro dei fantasmi di Natale, scritti tra fine Settecento e i primi decenni del Novecento, sul Natale e sui fantasmi del Natale, per scoprire o riscoprire gli aspetti più inquietanti di un giorno comunque caratterizzati da una notte lunga, lunghissima, da cui poi ricomincia a risorgere il sole, ma che ha non pochi aspetti anche inquientanti: Charles Dickens non era un caso isolato nel voler coniugare fantasmi e Natale, e Tim Burton in fondo non ha inventato niente con il suo capolavoro Nightmare before Christmas.

Nelle pagine di questa antologia interessante e insolita sono presenti nomi noti ai cultori del fantastico e dintorni, come Arthur Conan Doyle, che oltre alla serie di Sherlock Holmes produsse varie storie di protofantascienza, James Matthew Barrie, autore di un'icona senza tempo come Peter Pan, Howard Phillips Lovecraft, ideatore di universi che influenzano ancora gli immaginari di oggi, Lewis Carroll, l'uomo dietro alla prima ragazza magica di sempre, Alice.

Ma ci sono anche sorprese, nomi che i più non pensavano che si sarebbero cimentati con fantasmi e dintorni, personaggi sulla soglia che incarnano paure e desideri, malinconie e terrori, che proprio sotto le feste possono diventare più forti, allora come oggi. Louisa May Alcott, nota per il classico per fanciulle protofemminista Piccole donne, manteneva la famiglia scrivendo romanzi gotici e gialli, ed è presente con una sua storia di fantasmi. Elizabeth Gaskell ha raccontato saghe familiari e sentimentali nell'Inghilterra del lungo regno della regina Vittoria, ma non è sfuggita al fascino dei fantasmi, così come Jerome K. Jerome, narratore di storie divertenti nella campagna britannica, con amici in barca e cani al seguito.

Non mancano gli omaggi ai fantasmi di James Joyce, che non poteva non conoscere la dimensione del soprannaturale, venendo dall'Irlanda, e di Edith Wharton, nota ai più per le cronache ciniche e sontuose dell'alta società newyorkese con romanzi riscoperti negli ultimi decenni grazie al cinema come L'età dell'innocenza e La casa della gioia, ma anche apprezzata autrice di storie di paura.
Il grande libro dei fantasmi di Natale è un viaggio in paure e incanti, in un passato vicino ancora al nostro presente, in terrori che tornano, una scoperta o riscoperta di classici e voci d'eccezione, per vivere in maniera un po' diversa questo nuovo Natale insolito e un po' forzato.

Pubblicato in: 
GN7 Anno XIV 17 dicembre 2021
Scheda
Anno: 
2021